In Gran Bretagna conduce uno show di prima serata, in Italia è uno sconosciuto, eppure è nato (e cresciuto) a Torre del Greco. Lui è Gino D’Acampo, estroverso cuoco partenopeo adottato dalla tv di Albione. Sono oltre 10 anni che Gennaro, questo il suo vero nome, imperversa Oltremanica, tra cooking show e ospitate, ma risale a quest’estate il grande salto come conduttore in prime time con un programma estraneo alla cucina.
Dallo scorso 28 luglio, il quarantaduenne alfiere della tradizione culinaria italiana è al timone di Gino’s Win Your Wish List, in onda ogni sabato alle 21 su Channel 5. Quest’estate, infatti, l’emittente inglese di proprietà del gruppo Viacom ha deciso di rispolverare il game show Win Your Wish List (in onda su BBC1 fino al 2006) affidandolo al tocco dello chef tricolore. Il programma vede due famiglie scontrarsi, sulla base di prove che spesso richiedono destrezza e abilità, allo scopo di vincere la propria “wish list”.
Ciao Tweetfriends, my new Saturday night show starts tonight on @channel5_tv at 9pm! So excited 😆 #WinYourWishList xxxx pic.twitter.com/dOd8fp5A6n
— Gino D’Acampo (@Ginofantastico) 28 luglio 2018
Il risotto al ratto di Gino
Gino corrisponde allo stereotipo dell’italiano, riconoscibile dall’accento e dal fare scanzonato. Non esita a mettersi in gioco e a scherzare con i concorrenti. Proprio la sua vivacità, unita all’abilità culinaria e ad una certa prestanza, l’ha condotto al successo. Dopo una serie di show culinari (comprese alcune apparizioni alla versione inglese de La Prova del Cuoco), a regalargli la fama è la partecipazione, che si conclude con una vittoria, a I’m A Celebrity – Get Me Out Of Here, sorta di Isola dei Famosi. Era il 2009 e Gino fece scalpore per aver ucciso e cucinato un ratto, ingrediente essenziale per un inedito risotto.
I momenti “trash”
Padre di tre bambini e marito di Jessica Stellina, nel 2011 Gino ha solleticato l’interesse mediatico quando, in seguito ad una scommessa, ha cucinato nudo nello show di Itv This Morning. Ma di momenti sopra le righe, che l’hanno visto protagonista sulla tv inglese, ce ne sono a bizzeffe (come il Gino’s Fingering Game, rubrica di Celebrity Juice).
La permanenza in prigione
Gino è anche l’esempio dell’italiano che ce la fa in terra straniera; di umili origini, ha iniziato a lavorare ad 11 anni, insieme a suo padre. Una storia di riscatto che passa anche per una permanenza in galera. Incastrato dal test del DNA, è stato 2 anni in prigione per aver rubato una collezione di chitarre dal valore di 4000 £ e un disco di platino a Paul Young. A quell’epoca aveva 21 anni e lavorava come cameriere a casa del cantante.
I ristoranti e il seguito social
Parallemente all’attività televisiva D’Acampo ha scritto diversi libri di cucina e aperto delle catene di ristoranti (My Pasta Bar, My Restaurant). Conta 1,69 milioni di follower su twitter e quasi 1 milione di fan su Facebook.
Chissà se prima o poi anche la tv italiana si interesserà a lui. Nel 2007 è stato già ospite de La Prova del Cuoco di Antonella Clerici.
1. Nina ha scritto:
17 agosto 2018 alle 18:57