Fabrizio Del Noce non ha digerito la sconfitta subita da RaiUno nel primo periodo di garanzia della stagione televisiva in corso ed è ricorso, per questi motivi, al Suo asso nella manica.
Fiorello è ormai diventato il medicinale preferito del Direttore di RaiUno per “regalare” alla rete risultati che altrimenti non riuscirebbe a raggiungere; una sorta di mitizzazione della quale è ben consapevole anche lo showman siciliano che, proprio per questo, si concede al pubblico televisivo col contagocce.
Tra queste apparizioni estemporanee c’è, da due giorni, anche la seconda versione catodica di Viva Radio 2, programma annunciato come il varietà più breve della televisione italiana e che, per questo, è stato chiamato “Viva Radio 2… minuti“.
Un piccolo show che avrebbe dovuto rendere felici anche i più nostalgici del varietà vecchio stile di tanti anni fa.
E com’era prevedibile, la celebre coppia radiofonica ha fatto il botto con ascolti da record, degni dei più grandi eventi.
Ma a prescindere dall’inopportuna “genialiata” del countdown per giustificare i 2 minuti di varietà a fronte di uno spettacolo che si protrae 10 volte più dell’… annunciato, dove sono i grandi numeri di Fiorello? Dov’è questo varietà ?
Nonostante la risposta del pubblico che trovo quasi scontata e forse forzata, sono certo che il livello di gradimento dei telespettatori per questo mancato varietà  non rispecchi i dati di ascolto.
Se, infatti, l’aver preso in prestito il titolo del programma radiofonico avrà sicuramente attirato i tanti estimatori della trasmissione del secondo canale di RadioRai, al tempo stesso questa caratteristica ha creato aspettative non indifferenti.
Aspettative che non hanno trovato il giusto appagamento dopo le prime due puntate.
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L’impressione è che si sia voluto creare un programma con l’unico intento di disturbare la concorrenza sottraendole telespettatori  facendo leva su un orario strategico. La durata decuplicata ne è probabilmente la conferma. 20 minuti a fronte dei circa 2 previsti che sfasano il palinsesto della prima rete della Rai facendo iniziare quello che dovrebbe essere l’access prime time (I Soliti Ignoti) a pochi minuti dalle 21.
Troppo facile fare grandi numeri (di ascolti) facendo leva su programma (radiofonico) di consolidato successo e con un personaggio che ormai crea attesa più per le sporadiche apparizioni televisive che per i contenuti in sè. Fa specie che un personaggio come Fiorello, capace di grandi numeri (artistici), si sia prestato ad un “giochino” del genere ed abbia trascurato la qualità  del programma che può contare, tra l’altro, su personaggi di grande richiamo che riescono a trovare spazio anche in uno show dalla durata limitata.
Ritengo che un personaggio debba curare maggiormente le proprie performance proprio quando raggiunge l’apice del successo per le inevitabili aspettative che crea nei suoi estimatori.Â
Chapeau per i numeri, ma quelli che mi esaltano di più sono ben altri.
1. Ale85 ha scritto:
23 gennaio 2008 alle 13:45