12
febbraio

Caro Claudio, niente sarà più come prima

Claudio Baglioni con Sabrina Impacciatore © US Rai

Claudio Baglioni con Sabrina Impacciatore © US Rai

Caro Claudio, l’hai fatta grossa. Credo di non aver mai definito ‘un bel Festival‘ i Sanremo che ho all’attivo nei miei anni di attività. L’ho fatto per Sanremo 2018 e pare sia opinione diffusa. Ma soddisfazione personale (tua) a parte, chissà se tu sia conscio di cosa hai combinato. Come ho scritto nella recensione della premiere, è stato un Festival di rottura. Hai scardinato, non so se volontariamente o meno, alcuni capisaldi della manifestazione canora più celebre del Paese e, vuoi o non vuoi, niente potrà essere più come prima.

Hai fatto la cosa più semplice che in un Festival della Canzone si potesse fare, ma che negli ultimi anni, per assurdo, non è stato mai fatto: hai messo al centro di Sanremo la musica. Certo, era principalmente la tua, ma proprio la tua musica ha fatto sì che il pubblico potesse apprezzare anche quella portata in gara gli artisti della 68esima edizione. Buona musica, tra l’altro, per niente ‘festivaliera’, in quell’accezione negativa che era indelebilmente legata ai pezzi che passavano dall’Ariston.

Sempre la tua musica ha funto da richiamo per grandi artisti italiani che da ospiti sono diventati protagonisti di un Festival trasformatosi in breve in una Festa della Musica. Certo, eviterei di spostare troppo il baricentro togliendo centralità alla gara, così come eviterei di esagerare con quel fastidio ’super’ davanti all’ospite di turno, ma queste per ora sono questioni secondarie e ancora governabili.

Hai scardinato pure altre certezze che andavano al di là di quel palco: hai fatto apprezzare l’eterna spalla Michelle Hunziker come conduttrice e hai fatto risultare il già  apprezzato Favino, noto per la sua spocchia, in un attore addirittura simpatico. Sei riuscito a mettere in piedi un trio nel quale in pochi credevano ma si è rivelato, in barba alle previsioni, un ottimo mix di tre professionalità diverse e lontane. Tre professionalità che, prese singolarmente, non avrebbero mai potuto portare avanti un carrozzone come quello appena terminato.

Immaginerai che tutto questo è un problema. Sanremo 2018 ha alzato l’asticella, non solo per quanto riguarda il tipo di conduzione, ma soprattutto per ciò che attiene alla musica. Non tutti i direttori artistici che verranno dopo di te potranno far leva su un potere persuasivo paragonabile al tuo nei confronti dei più prestigiosi colleghi; nè sarà facile trovare un conduttore che se ne intenda di musica allo stesso modo. Figuriamoci uno in grado di cantare come Baglioni.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

,



Articoli che potrebbero interessarti


Baglioni-Hunziker-Favino
Sanremo 2018: Nonno Claudio chiama a raccolta friends (& partners) ma lascia giocare Michelle e Pierfrancesco nella sua festa della musica


maria corleone
Maria Corleone, quella fiction che ti aspetti


Amadeus - Affari Tuoi
Affari Tuoi: rischio premiato, ritorno fortunato


Alessia Marcuzzi - Boomerissima
La pretesa di fare Boom(erissima) con roba d’altri

79 Commenti dei lettori »

Pagine: [1] 2 » Mostra tutti i commenti

1. Gianni ha scritto:

12 febbraio 2018 alle 19:42

Ora capisco la critica a Favino trovata nel post sulla classifica del peggio di Sanremo.

Favino è spocchioso! Immagino sia inevitabile per un attore che finisce in America. Può dare alla testa.

Favino però deve sapere che a casa mia nessuno l’aveva mai visto prima (eccetto me). Quindi testa bassa e camminare Favino che i miti del cinema li vedi solo col binocolo. Ne riparliamo tra 30 anni se sarai diventato un mito o dimenticato del tutto.



2. lordchaotic ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 00:02

A me non è piaciuto per nulla in toto. Neppure i precedenti, alla fine cmq è sempre la stessa cosa



3. Patrick ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 02:46

Mi riesce difficile capire cosa ci fosse di bello in questo festival (eccetto la bravura di Michelle come conduttrice di prim’ordine, semplicemente meravigliosa!)… autoreferenzialità di Baglioni alle stelle, i cantanti e gli ospiti erano solo amici suoi, la banalità di superospiti come la Pausini e Antonacci (seriamente, non c’erano idee migliori?). Davvero, non capisco. Eppure ha fatto il botto di ascolti, forse è solo quello che fa gridare al miracolo, tra un mese ce lo saremo già dimenticato. Ampiamente.



4. sameoldstory ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 09:39

Sarebbe stato un bel festival non fosse stato per sketch comici degni di una recita scolastica delle elementari, un direttore artistico che approfitta del suo ruolo per autopromozionarsi all’infinito cantando tutto il suo repertorio in tutte le salse (che sarà stata una goduria per chi ama Baglioni, ma per chi non lo ama è stato un supplizio), ospiti musicali per lo più mediocri e già visti e che poco di buono hanno offerto, scalette costruite male. Ascolti IMHO inspiegabili.



5. Drew ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 10:10

Non condivido questa definizione di pietra miliare di questo festival, che ho trovato piuttosto noiosetto e sottotono



6. Angelo custode di Sanremo ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 13:50

Un Sanremo classico ed elegante, con conduttori e cantanti generalmente ben vestiti, senza tamarrate e volgarità, senza scimmie che ballano sul palco, senza interviste caserecce in stile De Filippi. Speriamo Baglioni torni anche l’anno prossimo.

E’ “di rottura” rispetto a quelli degli ultimi anni, ma è chiaramente ispirato a quelli degli anni ‘90. In sintesi è un ritorno al passato e alla tradizione, che gli italiani hanno dimostrato di gradire con ascolti record. Insomma, ha vinto la linea del “Sanremo sanremese”, e ha fortunatamente perso la linea di chi voleva farlo somigliare a quella baracconata dell’eurovision, tipo l’ex direttore di raiuno (il piddinissimo andrea fabiano, fortunatamente silurato).

Aggiungo, a tal proposito, che mandare il vincitore di Sanremo all’eurovision costituisce un grave danno d’immagine per il Festival della Canzone Italiana, si rischia di sminuirlo a banale “torneo di qualificazione”, mentre invece deve rimanere una cosa a se stante: si va a Sanremo per vincere Sanremo, non per “qualificarsi” ad altro. Tra l’altro l’eurovision lo guardano ragazzini tipo i fan degli one direction, e sono anche quelli che ne decidono l’esito. Insomma, si rischia solo di far schiantare i nostri migliori cantanti.

Senza contare che in Italia non ce n’è mai fregato NIENTE dell’eurovision, l’anno scorso la Rai ha voluto metterlo forzosamente in prima serata su Rai1, e ha fatto solo 3.7 milioni di telespettatori (vi ricordo che sull’ “ammiraglia” un programma che fa meno di 4 milioni è considerato un flop). Sarei curioso di conoscere i ricavi pubblicitari della Rai con l’eurovision, e paragonarli ai costi abnormi per parteciparvi: siamo al DANNO ERARIALE? Per quale strano motivo la Rai, dopo aver giustamente per anni snobbato l’eurovision, ora improvvisamente lo “pompa” così tanto? E’ l’effetto dei governi “europeisti” degli ultimi anni? Beh, se così fosse, la situazione si risolverà dopo il 4 marzo…



7. Patrick ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 13:58

@Angelo custode….. a parte che mi chiedo perché si debba infilare la politica a tutti i costi quando non c’entra una beata mazza… L’eurovision è una manifestazione europea IMPORTANTISSIMA, da cui negli anni sono usciti Gigliola Cinquetti (che vinse con Non Ho l’età), Modugno che partecipò con “Nel Blu dipinto di blu”, gli Abba che iniziarono lì la loro carriera… Insomma, una manifestazione davvero di bassa lega questa eh. (Diciamo che basterebbe informarsi, magari certe figure si eviterebbero).

PS: Edizione senza scimmie che ballano? Già, ma che rimasero per mesi e mesi nelle classifiche radiofoniche e di vendita ergendo una canzone a tormentone dell’anno, davvero bazzecole, in fin dei conti…
Vorrei vedere quante delle canzoni di questo festival resteranno in classifica, oltre il mese di febbraio… perché Sanremo poi serve a questo, a lanciare canzoni, e nei precedenti 3 anni questo lavoro è stato fatto egregiamente.



8. Angelo custode di Sanremo ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 14:32

@Patrick: Se è per questo da Sanremo sono usciti Bocelli, Pausini, Ramazzotti… altro che la Cinquetti (!).

E comunque i numeri non sono opinabili, la finale di Sanremo la guardano in 12 milioni di italiani, quella dell’eurovision l’anno scorso l’anno scorso 3.7 milioni: la Rai certamente ci PERDE a partecipare, una banale replica di Don Matteo renderebbe di più in termini pubblicitari. Che ti piaccia o no agli italiani dell’eurovision non gliene frega una mazza, e la TV pubblica non può smenarci per assecondare i gusti di pochi.

P.S.: l’osservazione “politica” sarà anche maliziosa, ma nasce dalla strana contemporaneità tra il ritorno della Rai all’eurovision (2012), dopo che per 15 anni l’aveva snobbato, e l’arrivo di governi particolarmente europeisti (da monti in poi).



9. Angelo custode di Sanremo ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 14:38

@patrick: ah, dimenticavo: “Nel blu dipinto di blu” venne presentata da Modugno a SANREMO nel ‘58, all’eurovision ci andò DOPO! Evita di scrivere se non hai la più vaga idea dell’argomento! Mamma che figura!



10. Gianluca ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 14:54

Caro patrick, “Non Ho l’Età” di Gigliola Cinquetti, e “Nel Blu Dipinto di Blu” di Domenico Modugno, vennero entrambe eseguite per la prima volta a Sanremo, solo dopo andarono all’eurovision, quando erano già diventate strafamose in Italia e all’estero da tempo. Praticamente l’intera premessa del tuo post è completamente cannata, tranne la frase: “basterebbe informarsi, magari certe figure si eviterebbero”, che si applica perfettamente a quello che hai scritto.

E concordo pienamente con Angelo: da contribuente del canone Rai, esigo sapere quale sia il saldo finale che la TV pubblica ottiene con l’eurovision, visti gli ascolti così bassi. E se come temo il saldo fosse negativo, i dirigenti Rai andrebbero immediatamente deferiti alla Corte dei Conti.



11. Nina ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 15:59

Angelo Custode: “senza scimmie che ballano” ma l’hai capita la citazione? No, evidentemente.



12. Nina ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 16:01

Ricordo che all’Eurovisiono, all’epoca Eurofestival parteciparono anche due supremi artisti come Battiato e Alice con la bellissima i Treni di Tozeur. Mica pizza e fichi!



13. Angelo custode di Sanremo ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 16:38

@Nina: Scusa, il fatto che abbia partecipato Battiato, che a te evidentemente piace (a me no, ma son gusti), signifca che come contribuenti dobbiamo smenarci milioni per trasmettere l’eurovision anche se in Italia non lo guarda nessuno? Di “inesatto” nei miei post non c’è proprio niente, i dati auditel non sono oggetto di libera opinione, basta una replica di Don Matteo per fare meglio.

@Gianluca: bravissimo, condivido tutto. Aggiungo che Modugno arrivò solo TERZO all’eurovision, nonostante avesse già scalato le classifiche di tutto il mondo. Questo la dice lunga su che baracconata sia quella manifestazione: fanno vincere travestiti con la barba, ma non successi mondiali come la mitica “Volare”! Motivo in più per non parteciparvi, danneggia l’immagine di Sanremo.



14. alessandro ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 18:52

Che articolo esagerato… mamma mia… un peana (x non usare altri termini piu’ appropriati…) ingiustificato ed ingiustificabile da far invidia a emilio fede ai tempi del tg4 con Silvio…



15. Pongo&Peggy ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 20:25

Di esagerato qui mi pare ci sia solo il surriscaldamento degli animi … :) ….

In ordine:

1) Festival: a me è piaciuto molto, si è creata come una magia tra tutti gli elementi, su cui non avrei mai scommesso. E’ la prima volta in vita mia che guardo tutte le serate dall’inizio alla fine.
Certo, io amo molto Baglioni e questo ha sicuramente influito sul mio gradimento, ma in fondo Baglioni e Sanremo hanno questo in comune: nessuno ammette di amarli/guardarli/ascoltarli, ma alla fine tutti li amano/guardano/ascoltano. Non mi sono piaciute diverse canzoni, non mi sono piaciuti certi momenti, non mi è piaciuta per niente la classifica, ma lo spettacolo nel suo complesso ha supplito a tutto questo.

2) Scimmia che balla: guai a chi mi tocca Gabbani e la Scimmia! L’unico Festival degli ultimi vent’anni, ma forse anche di più, dove ha vinto la canzone più bella, più amata, più ascoltata, più venduta. Poco ma sicuro che ce la ricorderemo molto ma molto più a lungo di quella che ha vinto quest’anno, e non solo.

3) Il danno erariale: quando sento la frase “noi contribuenti ….” mi viene l’orticaria. Se “voi contribuenti” capiste quali sono realmente gli sprechi di denaro pubblico l’Italia sarebbe un paese assai migliore, e invece sull’argomento tocca sentire sempre gli stessi discorsi da autobus. Scusate, ma cappero c’entrano il danno erariale e la Corte dei Conti con l’Eurofestival? Tanto per cominciare: la Rai non ha come fine il profitto e quindi non sta scritto da nessuno parte che una trasmissione debba fruttare più di quello che costa. Il danno erariale si verifica se, poniamo, trasmettere l’Eurofestival dovrebbe costarmi ragionevolmente 100, e io invece spendo 200 perchè gonfio i costi, perchè prendo un conduttore amico mio e per una serata gli dò uno sproposito, perchè porto in trasferta a spese della Rai tutti i miei parenti e metà del paese mio, perchè servirebbero 10 tecnici e io invece ne porto 30, e via e via e via ….. QUESTO è il danno erariale, semmai. Ci siamo? E infine, tutta l’organizzazione è a carico del paese ospitante (ragion per cui si fa in modo da decenni che non vinca mai un italiano ….), compreso ovviamente riprese tecnici regia e compagnia. L’entourage del cantante va a spese della casa discografica. Alla fine, la Rai cosa paga? La trasferta di un paio di presentatori? Ambè, sarà per quello che siamo in recessione.

Scusate il pippone, ma su certi argomenti lo sciocchezzaio non è ammissibile. Almeno, non per me.



16. Patrick ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 20:48

Carissimo Gianluca, trova nel mio commento la frase “Gigliola Cinquetti e Modugno sono stati lanciati dall’Eurofestival”, o una versione simile, se ti riesce, considerando che all’Eurofestival non sono mai andate canzoni inedite in gara da quando esiste. Proviamo ad attenerci a quello che uno scrive senza aggiungere parole o sproloqui a caso, che ne dici?

Angelo Custode… se non comprendi che l’Eurofestival viene organizzato dal Paese vincitore dell’anno precedente (quindi chissà che c’entrerà mai la Rai in tutto ciò, o i soldi del tuo canone, lo sai solo tu), e che ci sono degli sponsor che aiutano ad organizzarlo, mentre tutto il resto lo giocano le case discografiche, forse finiremmo col populismo così tanto per fare. Se occupassimo le giornate in maniera più produttiva forse questo Paese non sarebbe quello che è.

PS: se non sei d’accordo con la trasmissione di un festival così importante sulla prima rete Rai, puoi sempre organizzarti per una richiesta di rimborso canone. Magari la tua parte (che forse forse ammonterà a 0,0000001 euro) ti verrà ritornata.
[non ce la faccio a non rispondere a certe castronerie, mi dispiace]



17. Pongo&Peggy ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 21:01

Nina è il famoso fenomeno della moltiplicazione dei nick, lo studiano anche al Cern di Ginevra ….



18. Pongo&Peggy ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 21:04

ho come un deja vu ….



19. Gianluca ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 22:48

@Pongo&Peggy

- Per quanto di proprietà statale, la Rai è una Società per Azioni, non un ente pubblico, non può intenzionalmente operare in perdita, se non nei pochi casi previsti dal contratto di servizio, per esempio coi programmi educativi come quelli di Rai Storia. Solo che è francamente un po’ dura far passare l’eurofestival come programma educativo

- Il danno erariale è un costo a carico dello Stato dovuto all’imperizia di chi gestisce denaro pubblico, non implica il dolo (che invece sarebbe un reato penale, non amministrativo). Se un dirigente pubblico, o di una società controllata dallo Stato, per propria imperizia effettua scelte sbagliate che comportano danni economici per lo Stato, si verifica un danno erariale. La legge non è roba per tutti.

- Infine, per trasmettere l’eurovision si pagano i diritti, è quello il grosso dei costi per le emittenti coinvolte (tutte), e non certo l’organizzazione del paese ospitante, che a confronto sono briciole.

Mi perdoni ma lei non ha la più vaga idea nè di come funzioni un’azienda radiotelevisiva, nè di cosa sia il danno erariale, e nemmeno di come funzioni l’eurovision stesso che prova a difendere. Una terna brillante.



20. Gianluca ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 23:02

@patrick – Sì sì, lo ha scritto proprio lei: “L’eurovision è una manifestazione europea… da cui negli anni sono usciti Gigliola Cinquetti (che vinse con Non Ho l’età), Modugno che partecipò con “Nel Blu dipinto di blu”

Spiacente, ma nè Modugno, nè Gigliola Cinquetti sono “usciti” dall’eurovision, erano stati lanciati da Sanremo e avevano già fama internazionale. Per loro esibirsi all’eurovision fu una mera attività promozionale per i loro dischi, un po’ come cantare in uno show in prima serata.

Ma immagino che lei si riferisse all’ “uscire” dalla porta di servizio, vero…? Per cortesia, già difendere l’eurovision è un po’ dura avendo tutti i dati contro, se proprio ci vuole provare almeno prima si informi.



21. Gianluca ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 23:24

In definitiva, i (pochi) fan italiani dell’eurovision mi ricordano gli (altrettanto pochi) fan del baseball o dell’hockey nel nostro paese: “Eh, però all’estero lo guardano!”. Eh, ma qui invece no, tesorucci. I diritti per trasmetterlo costano milioni. E la Rai non è il vostro salvadanaio a forma di porcellino.

Però una cosa positiva della TV pubblica sono i continui cambi di dirigenza, come in tutte le aziende statali. Nuovo governo, nuovo CdA, nuovo DG, nuovi direttori di rete, nuova linea editoriale. Non ho la palla di vetro, ma su questo tema, da persona “vicina all’ambiente”, direi che sono piuttosto ottimista. :D



22. Andrea ha scritto:

13 febbraio 2018 alle 23:46

E salta di nuovo fuori la spocchia di Favino… a me pare che di spocchia ce ne sia – e tanta – tra certi commentatori…



23. Patrick ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 00:30

Sono usciti = hanno partecipato, trovando fama internazionale. Questo non significa affatto che siano stati lanciati dall’eurofestival (altrimenti avrei scritto proprio SONO STATI LANCIATI, o quantomeno qualcosa di simile.

Carissimo Gianluca, se le risulta difficile l’analisi del testo e la comprensione dell’italiano, me ne dispiaccio per lei, ma è un suo problema, non mio.

Ha proprio ragione Andrea, qui la spocchia e la saccenza si vendono proprio a pacchi da quintale.



24. Gianluca ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 01:39

@patrick
Il senso della sua frase era chiarissimo, anche se ora cerca disperatamente di rigirarla come una frittata malriuscita. Le è andata male, ha fatto lei la figura che sperava di attribuire all’altro lettore. E tra l’altro non è nemmeno vero che Modugno abbia trovato “fama internazionale” con l’eurovision, divenne famoso all’estero già prima, e venne invitato in vari show nella TV statunitense ben prima dell’eurovision, che per lui rappresentò solo una delle tante attività promozionali del suo disco (e nemmeno la più importante). Insomma, ha fatto la toppa peggiore del buco.

E la mia non è spocchia, semplicemente come ogni persona ben documentata mi diverto ad asfaltare chi parla di argomenti non alla propria portata. Auguri per la serata dell’eurovision, immagino che voi fan italiani lo guardiate tutti insieme in una stanzetta.



25. Patrick ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 02:44

Gianluca, eviterò di rispondere a stupide frasette tipo “Auguri per la serata dell’eurovision, immagino che voi fan italiani lo guardiate tutti insieme in una stanzetta.” perché è pietosa di per sé, nemmeno il pubblico in studio di Uomini e Donne può arrivare a tali livelli, complimenti davvero.

Per tutto il resto mi sono ampiamente spiegato sopra, francamente se la comprensione dell’italiano è una cosa a lei limitata non so proprio che farci, se vuole mettermi in bocca cose che non dico faccia pure, vista l’importanza che hanno per me due frasi da leone da tastiera. Nessun buco, nessuna toppa, so perfettamente cosa ho detto, e non devo dimostrare proprio nulla a nessuno, e non sono proprio abituato a perdere tempo parlando giornate intere del nulla lanciando frecciatine acide, beato lei che ne ha così tanto. Magari si trovi un’occupazione, vedrà che non gliene resterà più così tanto.

La invito però gentilmente, chiunque lei sia, a sfogare le sue evidenti frustrazioni altrove, magari dedicandosi ad argomenti ed attività un pochino più seri dei flame sul web.



26. Pongo&Peggy ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 09:06

Gianluca, e nick vari, visto che mi date del lei io vi darò del voi. Non so da dove siate uscito e perchè, ma sbucare (almeno apparentemente) dal nulla e cominciare a trattare gli interlocutori da minus habens facendosi forte di copia e incolla di definizioni giuridiche prese da internet o dando dell’ignoranti agli interlocutori non mi pare un gran modo di trascorrere il proprio tempo. Poi, per carità, de gustibus …
Di danno erariale mi occupo per professione, pensate un pò voi, ma non ho nè intenzione nè voglia di snocciolare qui nè il mio curriculum nè le mie conoscenze, perdipiù non è certo questo il luogo per fare trattati di giurisprudenza. Mi limito a ribadire quanto già detto: sostenere che se una trasmissione Rai costa più di quanto rende in termini di introiti pubblicitari si configura un danno erariale è una *emerita sciocchezza*, per usare un’espressione educata, e questo è poco ma sicuro. Se poi vi divertite a sfoggiare qua sopra una pseudo cultura giuridica illudendovi di umiliare interlocutori di cui non sapete nulla liberissimo.
Vi lascio alla vostra erudizione da Wikipedia e vi saluto ossequiosamente.



27. Pongo&Peggy ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 09:14

Andrea: parole sante !! La cosa più intelligente sarebbe non rispondere ma a volte non ci si fa …



28. Beppe ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 10:14

Non capisco i commenti sulle canzoni di Baglioni. Ha scritto bellissimi pezzi che sono nella storia della musica italiana, perchè non cantarli? Non ha promosso un disco con brani sconosciuti.
A proposito degli ospiti, penso personalmente che i direttori artistici siano costretti a tenere equilibri tra le case discografiche che comunque sono interlocutori potenti. Gli ospiti italiani secondo me servono anche a quello.



29. Giusi ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 12:32

Sameoldstory, “…sarà una goduria per chi ama Baglioni ma per chi non lo ama, è stato un supplizio”….facile, basta non guardarlo, e visti gli ascolti che ha avuto, tanti lo amano……mi spiace per te…



30. Nina ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 12:43

Angelo: il fatto che vi abbiano partecipato anche Battiato e Alice significa solo che è una trasmissione che ha avuto una rilevanza culturale. Anche se a te Battiato e Alice non piacciono.

La scimmia di Gabbani: mi vergognerei di citare questa cosa così a sproposito come hai fatto tu, perchè era una citazione colta. Ok, non è necessario saperlo, ma almeno non vantarsi della propria ignoranza.



31. Gianluca ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 13:11

@Pongo&Peggy

“Di danno erariale mi occupo per professione” – Anch’io. Con una sola differenza: me ne occupo per davvero, non per finta. Lei con gli esempi nel suo post precedente ha dimostrato di non conoscere nemmeno la differenza tra il danno erariale (illecito amministrativo) e l’appropriazione indebita (reato penale). Si fa al primo anno di giurisprudenza, che lei non ha mai frequentato. Vede che figure si fanno a parlare di argomenti che non si conoscono per niente?

E comunque, a prescindere dalle conoscenze legali, tornando all’eurovision, in qualunque altro gruppo televisivo se un direttore di rete mandasse in onda una trasmissione in perdita, per giunta spinto da ragioni puramente ideologiche, verrebbe subito licenziato in tronco. Senza contare i danni d’immagine causati a Sanremo (che invece genera 9 milioni di saldo attivo), ridotto ad una sorta di gironcino di qualificazione per l’eurovision.



32. Patrick ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 13:22

Nina, proprio quello che volevo dire io, ma qui la spocchia e la saccenza tuttologa la fanno da padroni, tirando fuori cose che non c’entrano nulla con gli argomenti trattati, tanto per fare. Io leggo tanta frustrazione, fate qualcosa per voi stessi prima che sia troppo tardi, fidatevi.

Mi chiedo come mai certa gente passi il proprio tempo qui dentro, vista la sconfinata cultura e preparazione che vanta di avere, invece di avere un posto importante nel mondo. Chissà come mai…

Io leggo tanta frustrazione in Gianluca, faccia qualcosa per sé stesso, prima che sia davvero troppo tardi…



33. Patrick ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 13:25

PS: scusate la ripetizione di una frase ma avevo già premuto invio prima di poterla modificare, e non posso eliminare i commenti…



34. Nina ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 13:28

Caro Patrick, mi fa piacere di essere sulla stessa lunghezza d’onda. Il problema di questi è che sono tanto aggressivi, ma cosa vogliono rivendicare? Si chiacchiera e ognuno dice la sua.



35. Patrick ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 13:52

Nina… ci vuole tanto, ma tanto buontempo per stare qui tutto il giorno a elencare competenze e culture che non si hanno, cercare il pelo nell’uovo in ogni parola che uno dice e mettere in bocca agli altri dei concetti mai espressi, tanto per avere ragione.

Mi chiedo come una persona così culturalmente preparata (così dice lui) possa occupare le giornate in un sito di televisione a rispondere a tutti in maniera arrogante, saccente e spocchiosa come fa lui senza mollare mail, stiamo chiacchierando di televisione (giusto per capire l’oggetto del contendere…)



36. Angelo custode di sanremo ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 14:05

Nina: ah sì? E come mai lo stesso Gabbani ha pubblicamente ammesso che la scimmia serviva solo ad attirare l’attenzione? Passi pure il verso nella canzone, quella era la citazione, ma la coreografia è stata davvero fuori luogo per il palco di Sanremo. Quanto a Battiato all’eurovision, se è per questo ha partecipato a dozzine di programmi, anche a Domenica In, che però fortunatamente non ha alcuna pretesa di spacciarsi per trasmissione culturale. Per caso il travestito con la barba dell’eurovision di qualche anno fa era “cultura” pure quello…?



37. Nina ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 15:33

In che senso “fuori luogo”? E poi, ovvio che la scimmia attirava l’attenzione sulla citazione. Tu hai una confusione in testa che metà basta.



38. Patrick ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 17:34

Chissà cosa c’entra la cultura con Sanremo, è un festival di canzoni, e una vetrina di cantanti che lanciano il proprio singolo.
E la scimmia era assolutamente funzionale al testo della canzone (che perlomeno mi auguro sia stato compreso, anche se ho i miei forti dubbi…)



39. Angelo custode di sanremo ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 18:20

@Nina: “Fuori luogo” perchè Sanremo, escludendo l’anno scorso, non è mai stata una roba trash come l’eurovision che manda in onda un travestito con la barba, o come le trasmissioni della de filippi, che infatti l’anno scorso era conduttrice. Fortunatamente Baglioni lo sa (a differenza tua), e infatti quest’anno si è visto subito che tirava un’aria decisamente diversa: vestiti decenti, niente scimmie, niente tamarri, atmosfera molto più elegante. Spiacente, ma il trash spacciato per “citazione dotta” non passa più. E ai telespettatori pare proprio sia piaciuto.



40. Patrick ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 23:26

“una roba trash come l’eurovision che manda in onda un travestito con la barba”. Vabbè, dopo questa cosa, nel 2018, penso che abbiamo fatto il pieno di stupidaggini.



41. Patrick ha scritto:

14 febbraio 2018 alle 23:26

“una roba trash come l’eurovision che manda in onda un travestito con la barba”. Vabbè, dopo questo commento di pura avanguardia, nel 2018, penso che abbiamo fatto il pieno di stupidaggini dette in un singolo post.



42. Pongo&Peggy ha scritto:

15 febbraio 2018 alle 00:26

Amici ma ci pensate? Il direttor. lup. man. dott. ing. gran. paragnost. Gianluca che ha studiato semeiotica da Umberto Eco, chiaroveggenza dal Mago Otelma, tuttologia da Alba Parietti, semantica all’università di Tubinga, giurisprudenza da Bellomo, non trova di meglio che trascorrere il tempo con noi miserabili! Ma come si può sprecare così il tempo di un genio? Uno capace di indovinare curriculum professione titoli di studio e numero di fagioli nel barattolo solo leggendo un nick? Ma dove andremo a finire?

Comunque, se proprio Vostra Immensità non ha nulla da fare Vi chiederei la cortesia di aggiornarmi il curriculum, visto che io sono troppo impegnata a zappare la terra, e Voi lo conoscete meglio di me. E già che Vi trovate, o Luminoso Maestro, se nella vostra onniscienza non disdegnaste di darmi anche qualche numero del lotto Vi sarei eternamente grata, come sapete noi analfabeti fatichiamo molto a sbarcare il lunario, non come Voi Altri laureati ad Harvard. Inchini e Ossequi.



43. Angelo custode di sanremo ha scritto:

15 febbraio 2018 alle 01:39

@patrick: siamo nel 2018, sì. Ma non in un centro sociale. Non io quantomeno. Anche Favino a Sanremo ha mostrato la foto del travestito con la barba per ridicolizzare l’eurovision.

P.S.:Ho notato che hai il vizio di postare sempre lo stesso commento 2 volte: hai una nevrosi?



44. Nina ha scritto:

15 febbraio 2018 alle 11:11

Io sono veramente allibita dalle affermazioni di Angelo.



45. Nina ha scritto:

15 febbraio 2018 alle 11:13

Patrick: hai perfettamente ragione. Il signore parla di roba trash, parlando della scimmia, non capendo per niente il riferimento ad un libro. Quindi credo sia del tutto inutile discutere con uno che non sa.



46. Nina ha scritto:

15 febbraio 2018 alle 11:14

Aggiungo solo che Gabbani è molto elegante per la sua raffinatezza culturale. Tiè!



47. Angelo custode di Sanremo ha scritto:

15 febbraio 2018 alle 12:58

Nina, se ritieni queste robe “eleganti” e non trash, fai una bella cosa: prova ad andare settimana prossima alle sfilate di Milano, o vestita da scimmia, oppure acconciata come il travestito con la barba dell’eurovision, e infine prova a spiegare agli addetti alla sicurezza che si tratta di “dotte citazioni”. Che dici, è più probabile che ti lascino entrare o che chiamino i Carabinieri? Vedi un po’ come reagiscono. Auguri.

Nel frattempo Baglioni quest’anno ha fortunatamente ricondotto Sanremo all’eleganza e al decoro di un tempo, e gli ascolti si sono impennati, alla faccia vostra.



48. Patrick ha scritto:

15 febbraio 2018 alle 13:34

Angelo custode, il mondo della moda è PIENO ZEPPO di omosessuali, dagli stilisti, ai truccatori, ai modelli, nel 2018 solo i trogloditi come te penserebbero a chiamare i carabinieri vedendo una persona travestita (considerando che stiamo parlando di un bravissimo cantante vocalmente dotato che ha vinto una manifestazione europea, chi è quello fuori luogo qui? Lei o i tuoi commenti senza capo né coda?)

Mentre tu sei qui a pensare di poter discernere cosa è trash e cosa no, il mondo va avanti.

Poi, vabbè, sul fatto che nemmeno comprendi il significato della scimmia e il testo della canzone di Gabbani, non infierisco nemmeno, perché vedo solo tanta confusione, e tante frasi scritte a caso senza un senso logico.
PS: immagino che la vecchia che ballava con lo stato sociale fosse la massima espressione dell’eleganza del festival di Baglioni, eh.
Per non parlare delle gag oscene con Morandi, o con le giornaliste crime. Eh, quella sì che è stata alta televisione… talmente alta che ce le ricorderemo fra le peggiori gag in assoluto dell’ultimo decennio.

Ma probabilmente sei un autore del festival, o un amico di qualcuno, o hai degli interessi economici, non si spiega altrimenti.



49. Nina ha scritto:

15 febbraio 2018 alle 13:49

Credimi Angelo tu hai la testa piena di confusione. Fai paragoni che non hanno senso alcuno, se non ci arrivi mi dispiace, ma il problema sei tu e non chi capiscem il senso delle cose.



50. soralella ha scritto:

15 febbraio 2018 alle 14:00

Nella gloriosa università dove studiai qualche secolo fa si diceva “chi sa, sa, e chi non sa, fa legge”. Più passano gli anni e più capisco perchè.



RSS feed per i commenti di questo post

Pagine: [1] 2 » Mostra tutti i commenti