I telespettatori dell’Isola dei Famosi, lo scorso lunedì, avevano quasi tirato un sospiro di sollievo. Perchè, visto l’andazzo delle ultime settimane, le 21.37 potevano (paradossalmente) considerarsi un orario di inizio accettabile per il reality di Alessia Marcuzzi. Peccato che non avessero fatto i conti con l’orario di chiusura clamorosamente schizzato all’1.31. Ma tralasciando il fallimento della scaletta isolana, targata Magnolia, c’è una questione che ci preme segnalare e concerne l’etica e il rispetto nei confronti del telespettatore.
Siamo stufi di sentirci dire che la Rai è servizio pubblico ed è la prima a sbagliare, mentre Mediaset è una tv commerciale e per questo motivo è “costretta” a subire determinate logiche (che in realtà impone). Anche se la prima serata di Rai1 iniziasse dopo, e non è affatto così, Canale 5 non sarebbe mica obbligata a fare peggio sempre e comunque. Mediaset non può giocare ripetutamente con la pazienza del pubblico, indipendentemente da quello che fa o non fa il principale competitor.
Non molto tempo addietro, Piersilvio Berlusconi parlava del legame particolare tra telespettatore e rete, sottolineando l’esistenza di prodotti fortissimi in Rai che non avrebbero lo stesso successo a Mediaset e viceversa. Ecco, una prima serata ballerina e in perenne ritardo va ad intaccare proprio quel legame, fondato su un patto ben preciso: Canale 5 diventa la rete furbetta, quella alla quale non affideresti i tuoi risparmi.
E’ inconcepibile che il sito del Biscione o una qualsiasi guida tv (comprese quelle elettroniche dei televisori) riportino come orario di inizio del programma di prime time le 21.11. Volete fare iniziare Immaturi alle 21.43? Bene, abbiate il coraggio di deciderlo a monte e a quel punto non sarete più tanto contestabili. Nel frattempo, i promo di rete hanno cominciato ad utilizzare la generica dicitura “prima serata” (che peraltro, formalmente, dovrebbe significare 20.30).
Canale 5 senza regole, non è solo una questione di rispetto ma anche di ascolti
Non vogliamo nemmeno essere bacchettoni e rigidi, capiamo anche la ratio di certi espedienti e, per questo, non grideremmo allo scandalo in presenza di una certa flessibilità dell’orario di inizio della prima serata e di programmi fiume. E, infatti, le nostre critiche al “caos prima serata” non hanno solo una valenza “etica”; siamo anche convinti che logiche di inseguimento dell’ascolto nel breve periodo, lo danneggino nel lungo, e che di tanto in tanto valga la pena imporsi sul potentato di Striscia la Notizia (causa prima ma non unica dei ritardi). Cosa dicono le teste pensanti del marketing?
Saremmo curiosi di sapere altresì fino a che punto Publitalia sia contenta della prima serata presa in “ostaggio” dal tg di Antonio Ricci, con il benestare degli alti dirigenti di Mediaset. Allo stesso tempo, però, bisogna riconoscere che l’allungamento di Striscia gonfia spesso i dati del cosidetto peak time, risultando un toccasana nelle tante serate in cui Canale 5 alza bandiera bianca. In questo senso la più fortunata è Maria De Filippi che al sabato può ‘contare’ sull’unica puntata settimanale registrata di Striscia la Notizia nella quale vengono principalmente “scaricati” servizi di magazzino.
Chiudiamo con una “good news“: le prime serate dei Mondiali di Calcio, esclusiva Mediaset, andranno su Italia1 (almeno nella prima fase). Altrimenti correvamo il rischio di perdere gran parte del primo tempo perchè difficilmente Canale 5 potrebbe interrompere la duemillesima trasmissione delle imperdibili papere di Paperissima Sprint.
1. soralella ha scritto:
24 gennaio 2018 alle 14:53