“Totò Riina pensava di avere un grande potere, ma in realtà era un poveraccio che faceva ammazzare la gente“. La pietra tombale sul capo di Cosa Nostra – scomparso ieri all’età di 87 anni – ce l’ha messa Rita Dalla Chiesa, con parole sacrosante, inequivocabili. Solcate da tragici ricordi personali e in grado di interpretare il senso comune. La conduttrice e figlia del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia nel 1982, le ha pronunciate ieri sera a Quarto Grado su Rete4, dove era ospite per parlare proprio della morte del boss di Corleone.
“Lui (Riina, ndDM) pensava di aver raggiunto un grande potere, un impero, in realtà era un poveraccio, un poveraccio che faceva ammazzare la gente senza nemmeno probabilmente capire perché. Se lui avesse capito il senso della vita… Ha passato tutta la vita ad ammazzare gente, a nascondersi nelle campagne, nei tuguri, a non vedere la moglie ed i figli, a non godere di una vita normale. E tutto questo per finire tutta la sua vita in carcere. Di che cosa è stato così imperatore? Del male“
ha affermato Rita Dalla Chiesa a Quarto Grado. Col volto come incupito e visibilmente scosso, la popolare conduttrice è poi tornata a parlare del boss condannato a 26 ergastoli, che in una intercettazione disse di ridere quando la vedeva in tv, perché era “appassionata con suo padre“:
“Quella è una cosa che mi ha fatto molto male. Ma che posso fare? Io sto male, non posso far finta di niente (…) Dicono che bisogna avere pietà davanti alla morte. Io non ho pietà, non ho neanche voglia di vendetta, non gioisco, non brindo come invece ha fatto lui quando è morto mio padre. Lui si è vantato di aver dato il colpo di grazia a mio padre. Ho una somma di sentimenti che non riesco a far defluire in un unico senso“.
Di seguito, invitata dal conduttore Gianluigi Nuzzi ad individuare il principale enigma che il capo dei capi porterà con sé nella tomba, l’ex presentatrice di Forum ha parlato del suo rapporto con alcuni settori deviati dello Stato. “Ne sono convinta da sempre, dal giorno dopo che è stato ucciso mio padre” ha aggiunto.
Una testimonianza forte, pronunciata da una donna che ha purtroppo conosciuto in prima persona il dolore perpetrato per mano del boss di Corleone. E proprio alle vittime causate da quest’ultimo Rita ha rivolto il suo pensiero a Quarto Grado:
“Nessuna delle persone che ha ammazzato ha avuto il conforto delle persone amate” ha affermato.
“Nessuna delle persone che ha ammazzato ha avuto il conforto delle persone amate”#TotòRiina #QuartoGrado pic.twitter.com/MerOxnSjwV
— Quarto Grado (@QuartoGrado) 17 novembre 2017
1. Enzo ha scritto:
18 novembre 2017 alle 16:33