15
giugno

Indietro tutta!: Rai2 rispolvera lo show cult di Renzo Arbore

Indietro Tutta

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Canale che vai, revival che trovi. Il 2017 sembra essere, televisivamente parlando, l’anno delle riesumazioni catodiche. Stavolta si è scelto di pescare nel “passato remoto”, andando a rispolverare uno fra i cult della televisione che fu. Si tratta di Indietro tutta!. Lo show, con al timone la coppia composta da Renzo Arbore e Nino Frassica, nel prossimo periodo natalizio dovrebbe festeggiare il suo 30° anniversario con una celebrazione in piena regola.

Una settimana di festeggiamenti, previsti a dicembre 2017, attraverso i quali commemorare una fra le più emblematiche trasmissioni satiriche del passato. Queste, quantomeno, sembrerebbero essere le intenzioni. Alla guida della reunion non poteva che esserci colui che rappresentò l’anima dello show: Renzo Arbore. L’artista pugliese non sarà però il solo: accanto a sé ci saranno difatti alcuni fra gli storici compagni di gag: da Nino Frassica a Nina Soldano, passando per Mario Marenco.

In attesa del suo ritorno sul piccolo schermo, rispolveriamone le caratteristiche principali.

Indietro tutta!, la storia del programma

Il programma, di cui furono realizzate un totale di 65 puntate, andò in onda nella seconda serata di Rai 2 dal dicembre 1987 al marzo dell’anno successivo. Prosecutore della scia che nel 1985 fu inaugurata dall’apprezzatissimo Quelli della Notte, lo show poté godere di un successo fragoroso. Il duo composto da Renzo Arbore e Nino Frassica, che indossava ironicamente la maschera del “bravo presentatore”, si rivelò vincente e ben oliato. Un esempio di satira televisiva, mai volgare, né tantomeno fine a se stessa: è stato questo il binario lungo il quale si è mosso il prodotto. La tv di quel periodo, specie la neonata commerciale, con l’insieme dei fenomeni sociali che si portava appresso, era il suo bersaglio preferito. Un oggetto da cui prendere bonariamente le distanze, mettendone in rilievo contraddizioni, civetterie e storture.

Contraddizioni di cui, a ben vedere, lo show non era del tutto esente. Apparentemente, difatti, il programma si presentava  come un quiz: una sfida fra rappresentanti del Nord e Sud Italia. Il gioco a premi, però, non era nient’altro che un mero pretesto:  un alibi attraverso il quale schernire, demolire dall’interno alcuni degli ideali veicolati da molte produzioni televisive della fine degli anni Ottanta. C’era il Notaio Pignolo, a cui prestava il volto Nando Murolo, c’erano le ballerine brasiliane rappresentanti del Cacao Meravigliao, prodotto tanto inventato di sana pianta quanto richiesto dai telespettatori. E ancora, come dimenticare le Ragazze Coccodé o il Professor Pisapia, interpretato da Alfredo Cerrutti.

Un grottesco, ma ben congegnato, caleidoscopio di sketch bizzarri, numeri improbabili, finti errori grossolani e personaggi sui generis. La rivoluzione non riguardò, per altro, solo il versante dei contenuti. Con Indietro tutta! si innovò anche dal punto di vista stilistico. É stato, difatti, il primo show ad abolire la linea di confine esistente fra la scena, la parte visibile al pubblico, e il dietro le quinte. Interessante, da questo punto di vista, la scelta di dare alla conduzione di Arbore (vestito da Capitano di Marina) l’impronta di una eterna prova generale, destinata nella finzione a non sfociare mai in una vera e propria messa in onda.

Quello che sta vivendo attualmente Arbore, per altro, è un periodo particolarmente intenso sotto il profilo professionale. A luglio e ad agosto sarà di nuovo in tour con il suo “Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana”. Inoltre l’artista produrrà altre puntate dedicate all’attrice scomparsa Mariangela Melato, sua ex compagna di vita.

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3 Commenti dei lettori »

1. ciak ha scritto:

16 giugno 2017 alle 13:41

ERA ORA… MA SPERO NON SI TRATTI TANTO DI REVIVAL PURO.. MA DI UN OCCASIONE PER UN NUOVO VARIETà



2. ellis ha scritto:

17 giugno 2017 alle 17:07

finalmente, dopo trent’anni! fanno repliche di qualsiasi cosa vista e rivista e mai dico mai una volta indietro tutta!!!
genialita’ mai raggiunta in altri programmi.



3. Pasquale ha scritto:

19 giugno 2017 alle 09:35

Speriamo che diano spazio a programmi del genere in RAI per eliminare programmi inutili e demenziali come Made in Sud che nessuno vede più.
Made in Sud è un programma ormai obsoleto dove fanno una comicità terra terra nonostante questa “specie di comici” a distanza di anni abbiano raggiunto la media dei 40 anni buttati…, visto che fanno e dicono sempre le stesse cose banali.
La RAI dovrebbe proporre solo dei veri professionisti dello spettacolo come Virginia Raffaele, Nico Frassica, il genio di Arbore ect.



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