Promossi
9 a Big Little Lies. Affascinante nell’incedere lenta, e ambigua nel tratteggiare i personaggi, la miniserie di Sky Atlantic (terminata ad aprile), malgrado un finale tutto sommato convenzionale, brilla nel 2017 seriale. Ottimo il cast, in cui spicca Nicole Kidman.
8 a Rai Fiction che colleziona l’ennesimo successo con Di Padre in Figlia. Dopo alcuni titoli decisamente più innovativi, questa volta il servizio pubblico è tornato su binari tradizionali e il pubblico canonico della prima rete non ha potuto non apprezzare. In un’ottica di mix, ci sta anche questo.
7 a Tredici. Netflix ha colto nel segno con una storia che divide, perfetta per un pubblico giovane e per una modalità binge watching di visione. Tuttavia qualche incongruenza nella narrazione impedisce al teen drama di salire nell’Olimpo. Menzione di merito per la protagonista, l’australiana Katherine Langford.
6 a Simona Ventura nei panni di giudice di Amici. Dopo anni passati dietro al bancone di X Factor, la conduttrice non si fa cogliere impreparata e riesce a svolgere al meglio il “compitino” nel talent targato De Filippi.
Bocciati
5 alle dichiarazioni di Linus su X Factor. Alcune rimostranze del numero 1 di Radio Deejay sono condivisibili così come, in quanto direttore artistico di una radio che si è sempre distinta per una chiusura nei confronti di un certo tipo di musica, è legittima la scelta di rinunciare alla partnership col talent. Il sospetto però è che, dietro le sue forti dichiarazioni, ci sia anche un amaro masticare.
4 a Flavio Briatore che sbotta dinanzi al Pardo ironico di Tiki Taka News. D’accordo, non se ne può più del populismo sulla ricchezza, ma non è certo il contesto di Italia1 quello in cui inveire. Soprattutto se le parole del conduttore non avevano il sapore rintracciato da Flavio (per maggiori info e video clicca qui).
3 al prevedibile flop di Piccoli Giganti su Real Time (per maggiori info clicca qui).
2 a Fabio Fazio. Al Festival della Tv di Dogliani, il conduttore lancia nuovamente il suo grido di dolore nei confronti della Rai e del sistema (qui maggiori info). Se una certa amarezza, per le tante polemiche sterili avvicendatesi, è comprensibile, suona però eccessivo il vittimismo di uno dei conduttori più pagati da anni (anzi forse il più pagato). Da un lato, infatti, le polemiche su compensi e servizio pubblico ci sono sempre state, dall’altro tali affermazioni probabilmente si inseriscono in un tentativo, tanto legittimo quanto strategico, di giocare al rialzo con la Rai o di lanciare ami alle altre reti giustificando al contempo il suo eventuale addio con una questione di principio.
1 al caos sul tetto stipendi in Rai. L’ultima news arriva dal Governo che, dopo mesi di dubbi, allarmismi e polemiche, fa sapere che “è sempre stato chiaro” che la norma sul tetto agli stipendi Rai non includesse in alcun modo le prestazioni artistiche. Dirlo subito, no?
1. giampaolo musicò ha scritto:
9 maggio 2017 alle 15:22