Promossi
9 ai Socialisti alias The Show, vincitori della quinta edizione di Pechino Express. Il gradino più alto del podio per Alessio Stigliano e Alessandro Tenace è il coronamento di un percorso lineare senza grandi exploit che li ha visti però costantemente portatori di una spudorata ironia. Tuttavia, da un lato spiace che a vincere sia stata la coppia più giovane e forte fisicamente, dunque per alcuni versi avvantaggiata.
8 a Tina Cipollari. E’ stata la protagonista assoluta di questa edizione tra battute, discussioni animate e l’alto spirito di competizione. All’inizio è stata eccessiva e un tantino prepotente, salvo poi dosarsi.
7 a Diego Passoni. In coppia con i Cristina Bugatty, il contribuente è arrivato ad un passo dalla vittoria. Primo della classe, ha sbagliato ben poco durante il programma.
6 a Pechino Express 5. Negli anni, stampa, social e coloro i quali partecipavano al programma (conduttore compreso) hanno insistentemente lodato il programma senza mai interrogarsi sul perchè un gioiellino così (molto pubblicizzato, tra l’altro) non abbia mai “svoltato” in termini d’ascolto. Ebbene, il problema è che Pechino Express è difficile da seguire e, edizione dopo edizione, è stato fatto poco o nulla per renderlo maggiormente fruibile. La durata, già eccessiva, per un programma non in studio risulta ancora più sproporzionata per un formato per sua natura ripetitivo. Bisognerebbe fare maggiore uso di narratore e grafiche. Nel caso del quinto ciclo di episodi, ai suddetti difetti, c’è da aggiungere un cast non entusiasmante, vicende poco effervescenti e la concorrenza fratricida del GF Vip.
Bocciati
5 a Le Naturali, gli Emiliani. Chi sono? La presenza di coppie di sconosciuti (o quasi) che rimangono tali nel corso del gioco (!) non aiuta a districarsi nel complesso programma (vedi sopra).
4 alle frecciatine di Costantino Della Gherardesca alla concorrenza e a chi osa criticare il suo operato. In un’annata di magra, il nobile conduttore farebbe meglio a tenere un basso profilo e a non ergersi dal solito piedistallo radical chic. Anche perchè se si vuole etichettare il GF Vip come prodotto trash e, per questo, molto seguito, ci sarebbe da ricordare che anche Report, programma di “servizio pubblico”, ha surclassato negli ascolti lo show di Rai 2.
3 alla collocazione di Pechino Express. E’ vero che non c’è una serata facile a prescindere, ma partire contro il GF Vip, programma dello stesso genere che ha il vantaggio di essere in onda su Canale 5 e soprattutto quello di andare in diretta, è stata una mossa autolesionista che difficilmente avrebbe pagato (anche perchè era noto che Rai1, finita La Catturandi, avrebbe schierato prodotti forti).
2 alle parolacce di Pechino Express. Come se non bastassero i ripetuti doppi sensi del conduttore, risparmiateci il turpiloquio. Lasciare qualche parolaccia ci sta in un racconto più smart, abusarne no. Rende davvero più reale il racconto?
1 alle ripetute tappe non eliminatorie. Già una gara che non ha premio finale ha minor mordente, figurarsi una che non ha nemmeno eliminazioni. Il meccanismo della busta nera che svela se la tappa sia meno eliminatoria accentua altresì la sensazione di finzione da parte dello spettatore.
1. Lorenzo ha scritto:
16 novembre 2016 alle 13:09