A poco più di un mese dalla messa in onda, la macchina produttiva di NemicAmatissima è entrata ufficialmente nel vivo. Il two-women show che vedrà coinvolte Heather Parisi e Lorella Cuccarini arriverà su Rai 1 per due serate evento il 2 e il 3 dicembre. Tanta l’attesa per questo progetto, che vedrà per la prima volta sul palco insieme le due showgirl più amate della televisione italiana negli ’80 e ’90, spesso accostate per una rivalità che, a detta delle dirette interessate, non sarebbe mai esistita. Ed è proprio questa presunta rivalità la chiave di lettura delle due serate evento fortemente volute dall’agente Lucio Presta e scritte da un team di autori capitanato da Marco Salvati e Sergio Rubino.
Nelle ultime settimane si rincorrono dichiarazioni e interviste delle due mattatrici: da una parte la Cuccarini, entusiasta sin dall’inizio del progetto, dall’altra la Parisi, un po’ più insofferente fino a poche settimane fa, ma decisamente più coinvolta e partecipe nelle ultime ore.
Nei giorni scorsi, inoltre, è iniziata anche la vendita dei biglietti per assistere alle registrazioni del 25 e del 27 novembre, dalle 20.00, al Teatro 5 di Cinecittà a Roma. Il prezzo? 57 euro il biglietto, a cui vanno aggiunti 8 euro di commissioni di prevendita (65 euro in totale) ed eventualmente 9.99 euro di spedizione e 3.96 euro di commissioni di servizio, per un totale che sfiora la ragguardevole cifra di 78,95 euro a persona.
Le condizioni di acquisto, seppur rigide, sono quelle adottate solitamente quando si parla di grandi eventi dal vivo: l’ingresso è vietato ai minori di diciotto anni e l’accesso in sala è garantito fino alle 19.30. Inoltre è segnalato che la scelta delle sedute – servizio generalmente erogato da Ticketone al momento dell’acquisto del biglietto – potrebbe essere stravolta da una riallocazione dei posti dettata da ‘esigenze televisive’.
Intanto sul web inizia a serpeggiare un certo malessere riguardo il prezzo del biglietto, del tutto equiparabile allo show di qualche grande popstar americana in tour: il canone Rai e la vendita degli spazi pubblicitari non bastava a coprire le spese del varietà? Non si riusciva a rendere il prezzo del biglietto un po’ più “democratico”?
1. Mar ha scritto:
27 ottobre 2016 alle 12:05