Ci sono personaggi televisivi che faticheremmo a vedere altrove e “diversamente collocati”. Sarebbe come immaginare Carlo Conti lontano dalla Rai e Maria De Filippi fuori da Mediaset. Uno di questi era sicuramente anche Giovanni Minoli per le reti di servizio pubblico, “era”, appunto… perché da domenica 6 novembre alle 20.30 sbarca su La7, riappropriandosi di un genere di cui può considerarsi l’inventore, ovvero il “Faccia a faccia”, che sarà anche il nome della sua nuova trasmissione.
Avrà uno spazio di 45 minuti in access, andrà a sfidare Fabio Fazio nel suo tradizionale appuntamento con Che Tempo Che Fa e si appresta così a diventare il competitor di quella Rai in cui per quarant’anni ha ricoperto i più svariati ruoli, da dirigente a produttore, da autore a volto di programmi passati alla storia della tv. Minoli, infatti, è stato un punto fermo dell’informazione di viale Mazzini, direttore di Rai2, Rai3, Rai Storia, Rai Scuola, Rai Educational e ovviamente l’ideatore e il conduttore di Mixer, il padre di tutti i rotocalchi giornalistici, in onda dal 1980 al 2000.
Il suo ultimo impegno sul piccolo schermo è stato La Storia siamo Noi, poi nel corso del 2013 il suo addio alla Rai e attualmente lo possiamo ritrovare ogni mattina con Mix24 ai microfoni di Radio24. Di recente si erano aperte delle trattative con Mediaset poi sfumate; ci ha pensato quindi Urbano Cairo a rafforzare la sua scuderia e a proporgli di tornare in video ad occuparsi di politica, cultura e società contemporanea con il suo modo schietto e serrato di “fare l’Intervista”.
La7 rimarca così una linea votata all’attualità e all’approfondimento e gioca uno dei suoi assi per la stagione in corso. Minoli riparte dal terzo polo tv, pronto alla sfida, dopo aver provocatoriamente dichiarato:
“I 400 milioni di euro che si dovrebbero recuperare dall’evasione col canone in bolletta mettiamoli a bando tra Rai e televisioni private, destiniamoli a programmi che fanno davvero servizio pubblico”.
Presto sulla stessa rete anche l’arrivo di Andrea Scanzi, il ritorno di Luca Telese e il raddoppio di Giovanni Floris.
1. totino ha scritto:
26 ottobre 2016 alle 13:54