C’era una volta Rocco e i suoi fratelli. Oggi, invece, abbiamo Rocco Siffredi e i suoi figli, Lorenzo e Leonardo, con la moglie Rozsa. Il quadretto domestico è sorprendente, proprio quello che non t’aspetti. E per scoprirlo basta piazzarsi davanti alla tv. A partire da giovedì 17 marzo, infatti, il re dell’hard e la sua famiglia saranno i protagonisti di Casa Siffredi, un docu-reality in onda su La5 che mostrerà la quotidianità e la vita privata del Rocco nazionale. Ovviamente non mancheranno le sorprese: l’ex p0rn0 attore, infatti, sta cercando un erede e la selezione tra i candidati è durissima (niente doppi sensi, dai). La produzione debutterà eccezionalmente in prime time, poi seguiranno altri sei appuntamenti trasmessi alle 22 ogni martedì. A parlarcene è stata proprio la famiglia Siffredi al completo.
Rocco, cosa vedremo esattamente in Casa Siffredi?
Rocco: Vedrete la nostra famiglia come è davvero sempre, per 24 ore al giorno. Mangiamo insieme, facciamo sport insieme, viaggiamo insieme. Ogni tanto vedrete anche mio figlio e mia moglie che mi danno una mano sul set, che questa volta è un po’ particolare. Si vedrà infatti l’Accademia di p0rn0star, una cosa cui io tenevo tantissimo, e grazie a questa produzione ho avuto la possibilità di realizzare un piccolo sogno, che per me era un grande sogno: quello di diventare rettore di una Università particolare, cioè un’Accademia con ragazzi e ragazze sia attori, sceneggiatori o registi. Volevo aprirmi e condividere con questi ragazzi tutto quello che ho imparato in trent’anni.
Quindi sei diventato rettore e forse è un po’ una rivincita, visto che di recente ti hanno rifiutato in una Università. E’ stato un riscatto?
Rocco: E’ stato un riscatto. Ma devo dire che non è una sorpresa il fatto che io venga respinto. In realtà non è accaduto solo in una Università ma anche in un Liceo scientifico a Milano. Tutti i ragazzi mi volevano per una petizione sull’educazione sessuale a scuola, volevano farmi delle domande, e invece il preside alla fine ha dato il no. Quindi devo dire che, purtroppo, ancora oggi c’è un po’ di pregiudizio legato al mio lavoro, al mio nome, alla paura di quello che posso dare come insegnamento o messaggio. Ma la mia era una provocazione e non intendevo andare a insegnare l’educazione sessuale, fermo restando non avrei nessun problema. Però ci voleva qualche genitore, qualche professore o psicologo che spiegasse in maniera ironica a questi ragazzi che il p0rn0 non è educazione sessuale, bensì qualcos’altro.
Vogliamo sapere da Rozsa se è vero che il ‘bambino’ di casa è proprio Rocco.
Rozsa: Eh sì, è vero (ride, ndDM). Perché lui ogni tanto fa delle cose e i ragazzi gli dicono: “papà non fare così, perché devi prendere questo o fare questa cosa?”
Rocco: Sono un eterno bambinone!
Rocco, il fatto che il programma vada in onda su La5 – canale dedicato alle donne – ti mette a tuo agio?
Rocco: Dire che è una figata è poco.
Quindi come ti immagini la telespettatrice tipo di questo programma?
Rocco: Devo dirti la verità: secondo me le donne sono il pubblico giusto, perché sono molto curiose e possono capire di più la tematica. Credo che siano meno bacchettone degli uomini per capire una situazione all’interno dell’Accademia. Poi ci sono i miei ragazzi, che credo siano di bella presenza e questo aiuta, e penso anche che tante donne siano curiose di conoscere mia moglie Rosetta, che credo apprezzeranno molto.
E che tu chiami santa Rozsa. Come mai?
La chiamo così da sempre. Come fai a stare con Rocco se non ti chiami santa Rozsa?
I tuoi figli hanno avuto qualche iniziale timore nell’accettare questa sfida?
Lorenzo Siffredi: Veramente non la vedo come una sfida. Era più una cosa nuova, dovevamo capire come funzionasse o come si potesse far vedere a tutti in che modo si può mischiare il nostro mondo con quello di papà. Non era mai successo di fare vedere una cosa del genere in tv e vogliamo vedere anche il pubblico come risponde.
Rocco, nei prossimi anni intendi andare in pensione da questa professione? Forse serve un appello a Renzi per inserirla tra i lavori usuranti…
Non è male, mi hai dato una bella idea. Facciamolo l’appello.
Vai.
Renzi, ascolta un attimo. Io lo so che voi politici siete dei grandi fan del nostro mondo, perché fate finta di niente ma poi siete dei grandi fruitori. Politici di destra e sinistra, ci racchiudo tutto e tutti. Una volta ad un suo spettacolo ho visto Grillo, che mi ha dato la mano e mi ha fatto i complimenti e mentre parlava ha girato tre volte l’occhio: quello è un segnale! Quindi volevo dirvi: siete stati tutti amici miei di intimità, abbiate un occhio di riguardo. Ricordatevi che ho lavorato molto molto duro per voi e per tutti quanti e ho tenuto alta la bandiera italiana per tanti anni. Quest’anno mi hanno premiato di nuovo a Las Vegas come miglior attore, e ho 52 anni. Questo la dice lunga. Almeno l’asta ce l’ho messa… la bandiera mettetecela voi.
1. Gianni ha scritto:
15 marzo 2016 alle 23:01