Stavolta Pierluigi Pardo ha giocato in trasferta. Sul campo di Maggioranza Assoluta – il nuovo programma di seconda serata in onda il giovedì su Italia1 – il giornalista si è trovato alle prese con un dibattito d’attualità caratterizzato da sfide dirette tra opinion leader. E, anche fuori dal salotto sportivo di Tiki Taka, se l’è cavata. L’anchorman romano ha dimostrato capacità di adattamento al nuovo terreno di gioco e abilità nell’utilizzo di un registro linguistico vivace e adeguato al talk politico in salsa pop(olare). Come noto, però, non basta un buon conduttore per fare una buona trasmissione.
Munito di scarpe rosse, ieri sera Pardo è apparso più disinvolto rispetto alla prima puntata: il dibattito (terminato troppo tardi, verso l’1.30 della notte) ne ha guadagnato in termini di ritmo. Ma a Maggioranza Assoluta più che il conduttore – chiamato dal format a farsi da parte - contano gli ospiti con le loro idee. Ed è qui l’anello debole. Sinora, infatti, il programma ha messo a confronto personalità incapaci di far decollare la discussione e di proporre argomentazioni originali.
Ieri si parlava di privacy, di prostituzione, di Totti vs Spalletti. I contendenti erano Giampiero Mughini, Nunzia De Girolamo, Pippo Civati, Mario Adinolfi e Marco Baldini, eliminato per primo. Inutile dire che ci sarebbe piaciuto vedere un confronto tra esponenti di primo piano, tra quei leader che solitamente troviamo nei talk tradizionali: rimettere i veri big della politica al giudizio del televoto – momento clou ben gestito dalla trasmissione – avrebbe reso tutto più elettrizzante e innovativo.
Ma, come noto, la farina la si fa con grano che c’è a disposizione e così a Maggioranza Assoluta la novità è relativa. Spesso, inoltre, le argomentazioni dei protagonisti rischiano di scivolare nell’opinionismo, nel luogo comune spacciato come espressione di buonsenso. Non mancano però le sorprese: Mughini, ieri risultato vincitore, ha accolto la proclamazione in silenzio, quasi emozionato. Un momento inaspettato.
In studio siede pure Irene Pivetti, nel ruolo ridotto ai minimi termini di Presidente di gara. Ancora da decifrare, la presenza dell’avvenente Giorgia Crivello. La signorina legge i tweet (il criterio di scelta è da rivedere, vista la banalità di alcuni cinguettii), ma fatica a pronunciare la parola hashtag: e meno male che è l’addetta ai social. Interessante il test psicologico sottoposto ai due finalisti, insopportabili invece certi boati da tifoseria provenienti dal pubblico.
Archiviati i primi due appuntamenti, Maggioranza Assoluta potrebbe tornare nuovamente in tv: come ha rivelato lo stesso Pardo, a Mediaset starebbero valutando dove, come e quando. Ma c’è ancora da lavorare, visto che il format ha delle potenzialità non ancora sfruttate a pieno e, forse, persino trascurate.
1. aleimpe ha scritto:
26 febbraio 2016 alle 15:58