La retransmission fee vale solo per il servizio pubblico. Con una recente delibera, l’Agcom è tornata ad esprimersi sul tema dei diritti di ritrasmissione per i canali free sul satellite e lo ha fatto in riferimento al contenzioso del marzo scorso tra Rai e Sky. Ma non solo. L’Authority ha infatti precisato che la decisione presa “determina i suoi effetti unicamente sul servizio pubblico radiotelevisivo“, rispondendo così alle posizioni assunte da Mediaset sul medesimo tema.
Nei giorni scorsi, infatti, l’emittente del Biscione aveva espresso l’intenzione di formalizzare una richiesta di accordo commerciale con Sky per riconoscere il valore dei propri contenuti free sulla piattaforma di Murdoch. Al riguardo, l’Agcom ha deliberato così:
“Eventuali pretese di retransmission fee da parte di emittenti televisive commerciali nulla avrebbero a che fare con i contenuti e finalità dell’odierna decisione (28 luglio, ndDM.) e della delibera 128/15/Cons“
Così si legge nell’atto conclusivo stilato dall’Agcom riguardo al procedimento avviato nei confronti della Rai sul tema della valorizzazione dei propri canali attraverso la loro ritrasmissione da parte di Sky e di altre piattaforme commerciali.
“La delibera n. 128/15/Cons, in particolare, chiariva da un lato la facoltà per Rai di richiedere un equo corrispettivo per la cessione dei propri programmi; dall’altro, la necessità per la stessa RAI di rinunciare a frapporre diritti di soggetti terzi a sostegno dell’oscuramento di taluni eventi, nonché, per Sky, il diritto di negoziare sulla base di un’offerta triennale, equa e non discriminatoria” ha precisato l’Authority.
Le recenti indicazioni dell’Agcom frenano in qualche modo la cavalleria di Mediaset, che già sembrava lanciata verso il colosso di Murdoch. Del resto, la stessa consigliera d’amministrazione del Biscione Gina Nieri aveva citato una passata delibera del Garante come una legittimazione per eventuali accordi commerciali tra la tv di Cologno e quella di via Santa Giulia.
1. ellen ha scritto:
1 agosto 2015 alle 18:05