Abbiamo conosciuto Carlo Cracco con MasterChef, con i suoi silenzi, gli sguardi severissimi, il ghigno quasi crudele che alcuni detestano e tanti altri invece adorano. Lo Chef Cracco è questo, per i telespettatori italiani. Ed è forse “colpa” di questa identità così netta che facciamo fatica a vederlo nei panni frenetici che deve necessariamente indossare il padrone di casa di Hell’s Kitchen 2.
Hell’s Kitchen Italia 2015: Carlo Cracco non sembra a suo agio
Prendete Gordon Ramsay, che porta avanti la versione originale. Lui sì che è perfetto in quel ruolo: frenetico, veloce, chiacchierone, con quella naturale propensione ad urlare e correre da una parte all’altra che non lo fa diventare mai eccessivo, nonostante lo sia di natura. Per Cracco non è lo stesso e nel contesto ‘isterico’ di Hell’s Kitchen sembra forzato, per niente a suo agio; non può dare il meglio di sé, per quanto ci provi e si sforzi di portare avanti la sua missione rimproverando i concorrenti, schiacciando pietanze contro le pareti e facendo finire innumerevoli piatti nella pattumiera (che spreco!).
Hell’s Kitchen Italia 2015: concorrenti non particolarmente brillanti
Ma il problema principale di Hell’s Kitchen, di cui stasera vedremo su Sky Uno la quinta puntata – con gli attori di Gomorra come ospiti -, non è nemmeno questo, perchè lo charme di Cracco funge un po’ da consolazione. Il vero punto debole del programma sono i concorrenti (qui tutto su di loro), tra i quali ancora non è emerso nessun talento particolare che possa appassionare il pubblico. Anzi. Fatta eccezione per la voglia di fare della napoletana made in USA Vincenzina – che Cracco prende in giro per il suo fargli bonariamente gli occhi dolci – e per la difficoltà del cinese Chang a farsi capire e capire a fondo la vita nella cucina, di interessante tra gli aspiranti Executive Chef non c’è proprio niente.
Questi concorrenti non sono in grado di comunicare chiaramente tra loro, né di prendersi le responsabilità per i propri errori, né ascoltare davvero i consigli della loro guida. Sembrano un gruppo di ragazzini alle primissime armi che si fanno i dispetti, convinti ognuno di essere più furbo degli altri, e non spiccano neanche per particolare estro o fantasia. E dire che, rispetto ai ben più interessanti cugini di MasterChef, molti di loro hanno già dichiarata esperienza nel settore.
A dover proprio fare un pronostico sul vincitore finale, verrebbe da nominare il napoletano Giordano, già chef de partie, e il bergamasco Mirko, chef pret-a-porter. Ma anche loro, ad oggi, hanno troppo ancora da dimostrare. Voi che ne pensate?
1. ISABELLA ha scritto:
25 giugno 2015 alle 16:58