Promossi
9 ad Osvaldo Bevilacqua. Il rosso conduttore di Rai2 entra nel Guiness dei Primati con la sua trasmissione più che trentennale Sereno Variabile. Un riconoscimento che va di pari passo con gli ottimi ascolti, passati quasi in sordina, registrati ogni settimana dall’appuntamento itinerante.
8 alle 7.000 puntate di Beautiful. 28 anni, 84 matrimoni, 10 trasferte nel mondo, 15 nascite, 18 morti, 3 “resurrezioni” e tante storie “ai confini della realtà”, tutto questo è Beautiful… La soap è arrivata a spegnere il fatidico traguardo delle 7.000 candeline, festeggiate con uno speciale che ne ha ripercorso la storia e l’incredibile successo mondiale.
7 al comprensibile sfogo di Marco Columbro che lamenta di esser stato accantonato dalla tv dopo la malattia che l’ha colpito. Peccato, è come se Mediaset – vedi anche Lorella Cuccarini – avesse un po’ rinnegato i suoi rampanti anni 90.
6 a Tutti Pazzi per Amore. Per le avventure canterine di Solfrizzi e Liskova, che non avranno un seguito, la consolazione di approdare in Cina.
Bocciati
5 a Italia in Diretta che, nella puntata di lunedì scorso, si interrogava sul nome della royal baby senza sapere che la Casa Reale l’aveva già ufficializzato. Meno male che è “in diretta”.
4 a Pietro Valsecchi. Il numero 1 di Taodue, alle prese con la deludente Squadra Mobile, si scaglia contro il “pubblico arretrato italiano” che favorirebbe l’ascesa di una fiction didascalica, piena di stereotipi e che non racconterebbe il paese. Da un produttore capace e illustre avremmo preferito un mea culpa.
3 a Roberta Bruzzone. Che l’imitazione fatta da Virginia Raffaele non le piaccia ci sta, che minacci azioni legali o si mostri così toccata francamente molto meno.
2 alla brutta telenovela su Fabio e Mingo via da Striscia La Notizia. In attesa di capire come sono andate le cose nel dettaglio, impossibile non stigmatizzare la vicenda.
1 alle “confessioni shock” dei personaggi famosi che, finiti i soldi facili guadagnati per tutta la vita o quasi, lamentano condizioni economiche precarie. Gli ultimi casi – anche se ben distinti – sono quelli di Marco Baldini e Leopoldo Mastelloni.
twitter @mattiabuonocore
1. Ciro ha scritto:
12 maggio 2015 alle 12:38