Cento minuti a puntata, dei quali circa la metà fatta di silenzi: gesti, sguardi, sospiri, sospetti, fenomeni paranormali, paure, per le quali non ci sono parole, e scene interminabili. Che servissero almeno a tenere gli occhi dei telespettatori incollati allo schermo, avrebbero un senso! Ma la verità è che la terza stagione de Le Tre Rose di Eva, di cui venerdì prossimo andrà in onda la sesta puntata su Canale 5 (qui le anticipazioni), è di una noia mortale. E lo spettatore si fa cullare da quel silenzio, sì, ma fino ad addormentarsi.
Le Tre Rose di Eva 3: lunghi silenzi e troppo paranormale
Lo dicono i dati auditel, in netto calo rispetto alla passata annata televisiva, durante la quale le avventure misteriose di Villalba spiccarono. Certo, accadde anche ‘grazie’ alle altre proposte Mediaset che lasciavano a desiderare, ma comunque le ripetizioni e i tempi morti che hanno caratterizzato già la seconda stagione sono stati perdonati sul finale, dove almeno l’ingarbuglio della trama è stato dipanato per bene.
Ma stavolta? Anche quando ci avranno fornito spiegazioni logiche sul fatto che le pareti di Pietrarossa trasudino sangue e che un’aspirante suora abbia en passant un orgasmo durante la preghiera comune, difficilmente questo basterà a far rifiorire il roseto, ormai calpestato dagli impietosi meccanismi della tv.
Le Tre Rose di Eva 3: personaggi sempre uguali a se stessi
A furia di allungare il brodo, i personaggi stanno annegando. Perdono credibilità puntata dopo puntata perché vittime di autori che li pongono sempre davanti agli stessi problemi e li fanno reagire sempre allo stesso identico modo, della serie “dagli errori non si impara proprio niente”: vedi Aurora che porta sua figlia plurirapita a vivere in un posto dove sono stati trucidati i suoi parenti e le mette pure accanto un ragazzino “indemoniato”; Elena che, lungi dall’essersi emancipata, è ancora vittima della madre che ha tentato di ucciderla e non la denuncia, prendendosela con qualcun altro; Marzia che, seppur bellissima (la interpreta Karin Proia!), continua a comportarsi come Ugly Betty elemosinando le attenzioni di uomini improbabili; o Laura, che passa ciclicamente il suo tempo a fare la prostituta e poi redimersi per presunto vero amore. Roba che Pretty Woman si rivolta ogni volta nella pellicola.
Le Tre Rose di Eva 3: il cast promette un imminente cambiamento
Se la cavano un po’ meglio i personaggi maschili come il prode Alessandro – che però ci appare ancora un po’ duro di comprendonio – e il fratello Edoardo. A quest’ultimo, però, vista l’impossibilità di migliorarne l’anima da Caino, hanno proprio fatto perdere la memoria creando tabula rasa, con un espediente facile facile che non richiede alcuno sforzo di costruzione. Sforzo che invece, e per fortuna, troviamo nell’evoluzione del personaggio più riuscito della serie, il perfido Ruggero Camerana, che gli eventi hanno reso umano senza però snaturarlo e farne uno zerbino (come appunto Edoardo) e che venerdì scorso abbiamo lasciato riverso sul pavimento della sua villa raggiunto da un colpo di pistola.
Di questo passo, dispiace davvero dirlo, non ci sarebbe speranza. Ma una piccola luce fa capolino tra le righe delle pagine social, dove gli appassionati riversano da giorni la propria insoddisfazione per queste nuove puntate e membri del cast tecnico e artistico promettono un imminente cambio di registro, quasi un ribaltone.
Noi attendiamo fiduciosi. Ma se questo cambiamento non dovesse bastare a curare l’azzardo portato sullo schermo, consigliamo per il futuro di esplorare nuove terre, cambiare le uve, smuovere le botti e potare i rami secchi che infestano le vigne di Villalba, per evitare che il vino delle Taviani e quello dei Monforte diventi definitivamente aceto.
1. alessia ha scritto:
23 aprile 2015 alle 13:59