18
febbraio

IL VOLO E L’ITALIA REALE (CHE NON E’ QUELLA DI DARIA BIGNARDI)

Il Volo

Daria Bignardi, sulle pagine di Vanity Fair, invita a farsene una ragione: “per il resto del mondo Il Volo siamo noi“.

La giornalista, che si definisce ironicamente radical chic (e noi che credevamo avesse preso finalmente coscienza di sè), spiega che il trio di “tenorini” si inquadra perfettamente nella visione stereotipata che il resto del mondo ha del nostro Paese. Un cliché, quello della “bella Italia”, che avremmo tentato invano di scrollarci di dosso negli ultimi anni. Ora però siamo costretti a rassegnarci.

Daria Bignardi “fattene una ragione”

La verità è che chi dovrebbe farsene una ragione è proprio Daria Bignardi e con lei tutto il popolo di Twitter e di radical chic, “inorridito” dalla vittoria de Il Volo. Ginoble, Boschetto e Barone non sono (solo) dei prodotti d’esportazione ma “siamo noi“. Non solo Il Volo non partecipava all’Eurovision (dove con ogni probabilità trionferanno) bensì al Festival della Canzone Italiana, ma il 56% del pubblico sanremese televotante non è mica composto da immigrati o americani in vacanza.

Da escludere pure che a votarli siano stati solo mamme, nonne e parentame vario, in considerazione della mole di voti ricevuti e del fatto che Grande Amore stia volando su Itunes. Ma probabilmente gli stessi che gridavano al fenomeno per Lorenzo Fragola, primo sulla stessa piattaforma subito dopo X Factor, questa volta taceranno o forse parleranno sì di fenomeno, ma da baraccone. Prima o poi agli snob 2.0 bisognerebbe far capire che l’Italia non è Twitter, che il talent show più visto nella storia della tv non è X Factor – ma la seconda edizione di Ti Lascio Una Canzone (quella in cui i futuri componenti de Il Volo muovevano i primi passi) – che ci sono più teenager sintonizzati su Un Medico in Famiglia che su Gomorra.

Forse se Daria mettesse in discussione le sue certezze sui “tempi moderni” riuscirebbe anche a ridare ossigeno alle Invasioni Barbariche. Oppure potrebbe esplorare altri paesi. Dove certamente si troverebbe più a suo agio.

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58 Commenti dei lettori »

Pagine: « 1 [2] Mostra tutti i commenti

51. Liz ha scritto:

19 febbraio 2015 alle 17:26

Nek? Appena più attuale di Albano e Romina!



52. Giuseppe ha scritto:

19 febbraio 2015 alle 18:19

Ho un carissimo amico che lavora in una famosa libreria come caporeparto e mi ha raccontato che ha ricevuto un singolo ordine di 5000 copie del disco de Il Volo, se primo avevo sospetti oggi ho certezze, sono disgustato.



53. Kikka ha scritto:

19 febbraio 2015 alle 19:39

@Pedro hai ragione! Non si capisce questo accanimento e seghe mentali: i ragazzi cantano bene e stop. I gusti son gusti ma perché non esserne felici se per una volta ci notano per qualcosa di positivo.

PS-La Bignardi mi rompe assai, ma detto ciò, secondo voi Fragola sarebbe l’avanguardia pura?? Sto X factor magari???
Se non altro Il Volo non si può discutere in quanto a voce (e cosa c’entra poi l’opera? si parla pur sempre di canzonette no?!)

Oltretutto sembra che loro si siano rubati tutto all’estero perché “brutti e cattivi” e agli altri le briciole, ma mi pare che ci sia spazio per tutti in fondo, evidentemente gli altri artisti (tipo Jovanotti o Elisa) che ci han provato non è andata esattamente bene…e allora? Pace no, de gustibus signori, facciamocene una ragione e AMEN!!



54. Liz ha scritto:

19 febbraio 2015 alle 20:25

La Bignardi l’ho guardata ieri sera. La mia impressione è che dovrebbe andarci piano con la birra…



55. Viola ha scritto:

19 febbraio 2015 alle 20:36

Vaabé, ma che cavolo capite, non ho paragonato il volo a Bocelli ho detto solo che le canzoni classiche italiane tipo O sole mio le canta e ricanta pure Bocelli, ma in quel caso nessuno si lamenta che si propongano seempre le stesse canzoni italiane antiche all’estero… spero di essere stata chiara e soprattutto che leggiate bene i commenti che la gente scrive invece di capire 4×5.



56. giuseppe sanna ha scritto:

19 febbraio 2015 alle 21:23

Volevo dire la mia sulla vittoria de Il Volo a Sanremo. Diciamo che ci sta… perchè si giudica globalmente, magari, come scrivono, la canzone non è il massimo, però la voce c’è. Al trio mancava l’affermazione in Italia. E poi gli americani hanno altri gusti… Anche noi spesso siamo attratti dalle canzoni inglesi, magari insignificanti nei contenuti. La Bignardi può dire ciò che vuole, senza prendere le cose troppo sul serio.



57. lele ha scritto:

20 febbraio 2015 alle 10:57

Condivido l’opinione di Lupo.

Se questa è l’Italia reale beh… c’è da preoccuparsi seriamente!
Non si può negare che il successo del Volo all’estero è in qualche maniera legato ad un inconscia (ma a volte più esplicita) associazione che il pubblico fa tra il gruppo di tenori e certi stereotipi (non solo musicali) sull’Italia.



58. lele ha scritto:

20 febbraio 2015 alle 11:00

*un’inconscia (è fuggito l’apostrofo, perdonatemi)



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