22
novembre

ROBERTA LISO A DM: LA CUCINA E’ LA MIA RICETTA DELLA FELICITA’. NON HO FATTO MASTERCHEF PER L’ATMOSFERA, A BAKE OFF NON SI LANCIANO PIATTI

Roberta liso intervista

Roberta Liso

Ho un po’ la voce rotta. Bevo un goccio d’acqua, sono emozionatissima“. Roberta Liso è euforica, finalmente può gioire alla luce del sole per la vittoria conquistata nella seconda edizione di Bake Off Italia 2, fortunato talent di Real Time.

22 anni, foggiana, Roberta ha iniziato a cucinare e pasticciare sin da piccola per necessità e da allora non si è più fermata. E adesso? Nell’attesa che esca il suo primo libro di ricette (il premio messo in palio dal programma in onda sul canale 31 del dtt), l’erede di Madalina Pometescu non si pone limiti. “Non sono abituata a stare ferma“, ci confessa.

Per la prima intervista della sua vita, Roberta Liso ha scelto DavideMaggio.it.

Intervista a Roberta Liso, vincitrice di Bake Off Italia 2

Come si sente la vincitrice di Bake Off Italia?

Emozionatissima. E’ stata una vittoria sudatissima. Ho intrapreso questo percorso un po’ per gioco e poi ho cercato di impegnarmi sempre al massimo. Come detto da Buddy in finale, questa è un’opportunità incredibile e bisognava giocarsela fino in fondo. Alla fine la mia forza di volontà ha vinto.

Finalmente un’italiana… C’era la possibilità che anche quest’anno una straniera vincesse il titolo di “miglior pasticcere amatoriale d’Italia”.

Evviva l’Italia. Si chiama Bake Off Italia ed è bellissimo che abbia vinto un’italiana. Tuttavia la cucina è la fusione di tante culture, ci sta che vinca un non italiano e, a prescindere dalla nazionalità, conta la bravura. Stephanie vive in Italia da 7 anni, è americanissima però ormai il nostro Paese l’ha adottata. Poteva vincere, come tutti, anche se forse sarebbe stato uno “scherzo del destino”. Alla fine, però, meglio così, siamo tutti più contenti, almeno io lo sono!

Come hai vissuto i mesi tra la registrazione della finale e la messa in onda?

La registrazione è avvenuta praticamente a fine primavera. Nel frattempo mi sono ricatapultata nella quotidianità, ho finito il tirocinio in ospedale e gli esami, sono tornata all’università e proprio l’altro ieri mi sono laureata. Ho raggiunto anche un altro obiettivo e sono veramente contenta. Bake Off era il sogno ma l’università è stata per me e per i miei genitori un grande sacrificio economico. Era una cosa che andava compiuta anche come soddisfazione personale.

Dunque pasticcera e infermiera. In ospedale non ti chiedevano della tua esperienza a Bake Off?

In realtà avevo già terminato il tirocinio quando a fine agosto si è diffusa la voce che avevo partecipato a Bake Off. Prima di allora ho cercato di vivere nell’anonimato. Da quando è iniziato il programma, la gente mi chiedeva una foto ma anche “come va a finire?”. Quella è stata la domanda più imbarazzante, alla quale io rispondevo: “No signora, mi dispiace si pagano penali salatissime, vi tocca vedere il programma”.

Stai già lavorando al libro?

Sì. Non posso svelare nulla perchè deve essere una sorpresa. Posso anticiparvi che sarà molto ricco, spero che possa piacere a tutti perchè è un’espressione totale della mia fantasia, dei miei gusti, delle mie tradizioni, di quelli che sono gli insegnamenti che ho ricevuto dai miei genitori e dai miei nonni, l’esaltazione di quelle che sono le materie prime della mia terra.

Com’è nata la tua passione?

Ho iniziato a cucinare quando ero piccola, per necessità. I miei genitori lavoravano entrambi e, avendo due sorelle molto piccole, le accudivo. All’inizio erano cose molto semplici e quando mamma non c’era la cucina cominciò a trasformarsi nel regno perfetto per pasticciare. Ho iniziato da torte basiche sbirciando le ricette nell’agenda di mia madre. Spesso ci aggiungevo anche del mio perchè ero già abbastanza creativa. E devo anche ammettere che sin da subito ho ottenuto ottimi risultati. Col tempo per me preparare torte, biscotti, ma anche pane, è diventata un’attività di puro relax. Faccio una vita molto semplice e purtroppo ho sempre avuto tante responsabilità: i miei genitori hanno fatto sempre leva su di me, e hanno fatto sì che la mia passione si sviluppasse in maniera prematura, per poi continuare, fino ad oggi, con Bake Off Italia. E… boom… ho vinto!

Ma quindi cucini per mangiare, per far mangiare gli altri o lo fai come un’attività fine a se stessa?

Cucino per il piacere di mangiare e si vede, non è che sono proprio filiforme! Ma la verità è che cucino più per gli altri perchè cucinare significa avere al tavolo tanta gente, creare un momento di convivialità e condivisione. Per me la cucina è più un mezzo per poter esprimere me stessa e dare un po’ di felicità agli altri. Mi piace quello che mi ritorna della cucina. Mi fa impazzire cucinare per gli altri e ricevere apprezzamenti, significa che ho dimostrato il mio affetto.

Dunque sei brava anche in cucina, dolci a parte…

Sì, abbastanza. So fare anche il resto proprio perchè tutto è nato come necessità. E di necessità… virtù!

Allora perchè Bake Off e non Masterchef?

Intanto la pasticceria è bella perchè c’è più chimica, in cucina puoi andare ad occhio, in pasticceria un po’ meno. La differenza tra una pasticceria comune e la mia è la passione che rende il sapore migliore. L’anno scorso guardavo Bake Off con le mie amiche, che mi incitavano a partecipare, anzi dicevano che mi avrebbero iscritto a mia insaputa. Non ho fatto Masterchef perchè il clima di Bake Off è totalmente differente. Knam è severo, ma il clima è più respirabile, pacato, c’è un agonismo diverso: da noi se uno ha bisogno di una mano l’altro si presta volentieri, non ci siamo mai ammazzati ma aiutati. Magari dai montaggi non si vede, ma si sono creati dei legami e delle amicizie vere, ci sentiamo tutti i giorni e quando possiamo ci vediamo. A Bake Off non si lanciano piatti, non ci sono gesti forti. L’atmosfera ti invoglia.

Ma se Knam ti avesse all’improvviso lanciato un piatto, come avresti reagito?

No, è un altro che lancia i piatti e dice “che schifo”. In un’intervista di Knam ho anche letto della sua contrarietà a questo genere di atteggiamenti. Devo dire che mi sono rasserenata.

Con le telecamere comunque sei sembrata a tuo agio…

E’ un meccanismo meno artificioso di quanto si pensa, alla fine dietro le telecamere c’erano delle persone. All’inizio ero un po’ irrigidita, poi è prevalso il mio carattere espansivo.

Sei d’accordo con la classifica finale? Primo posto escluso si intende!

Sì, anche se io non mi aspettavo di vincere. Ero convinta vincesse Federico, ovviamente il giudizio dei giudici è insindacabile e non posso che essere d’accordo con loro, anche se in alcuni casi è più doloroso di altri.

Che ti ha detto Federico?

Mi ha abbracciato e fatto l’in bocca al lupo, pur rimanendo basito. E’ stata una competizione pulita. Io lo stimo tantissimo perchè è estremamente preciso, puntiglioso, così come il mio essere “a tutto tondo” anche il suo essere è perfettamente traslato nella pasticceria. Siamo stati noi stessi anche nel preparare dolci.

Tra uno stage da Buddy, un programma su Real Time o un lavoro all’ospedale, cosa scegli?

Non mi pongo limiti, sono abbastanza ambiziosa. Non sono abituata a star ferma, perchè riesco a fare più cose contemporaneamente. Mi piace cucinare, fare dolci, dipingere, modellare la creta. Se potessi conciliare tutto…

No, devi scegliere.

Certo, fare uno stage sarebbe bellissimo perchè implica una crescita. Io sono una pasticcera amatoriale – ci tengo a dirlo – non ho mai fatto corsi. Da un lato ne vado fiera, dall’altra sono cosciente dei miei limiti.

Pronta a lasciare Foggia per gli Usa?

Va bene anche l’Italia dove ci sono bravissimi pasticceri, a partire da Knam. A chi poi non piacerebbe fare uno stage con Buddy? E’ stato veramente bello incontrarlo, abbracciarlo dopo averlo visto tante volte in tv.

A proposito, i programmi di cucina ti sono serviti?

Un po’ ti insegnano, anche se li guardavo soprattutto quando ero più piccola. In generale mi è sempre piaciuto documentarmi, girare sui blog e guardare dei video. Mia mamma ha poi un’enciclopedia vecchissima finita di stampare del 1984, dalla quale ho appreso le basi che mi hanno aiutato a sperimentare.



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3 Commenti dei lettori »

1. nicola83 ha scritto:

22 novembre 2014 alle 01:41

E brava Roberta… sono contento abbia vinto lei. Anche Stephanie comunque mi era simpatica. Federico invece era di una presunzione assurda.



2. iki ha scritto:

22 novembre 2014 alle 11:04

Vittoria meritatissima
Brava Roberta
Ben gli sta a Federico che ha risentito la stanchezza sul finale



3. sister ramone ha scritto:

22 novembre 2014 alle 15:09

Complimenti a Roberta.
Vedere Bake off però è una tortura… fa venire fame!!!



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