Dopo l’ottimo riscontro della Puccini traditrice (e desnuda) di “Tutta la verità” (che ha registrato più del 27% di share durante le due puntate, battendo addirittura la corazzata “Intelligence” il lunedì), Raiuno continua a puntare sulla “fiction della domenica” e schiera la serie in due puntate “Una sera d’ottobre” con Vanessa Hessler e Gabriele Greco (mentre slittano Morandi e “Pinocchio”).
La bionda protagonista di “Per una notte d’amore” e l’attore che ha già al suo attivo partecipazioni in “Vivere“, “Butta la luna 2″ e la prossima “Capri 3″, reciteranno sotto la regia di Vittorio Sindoni la proverbiale “favola moderna”, che tanto piace al pubblico tradizionalista della prima rete Rai.
Prodotta da Edwige Fenech per Immagine e Cinema -Rai Fiction, la serie parla di una travolgente storia d’amore tra una studentessa di buona famiglia di nome Giulia (la Hessler) e il tecnico informatico Alessandro (Greco): i due si conoscono casualmente su un treno e si ritrovano altrettanto casualmente a Firenze; per lui, Giulia lascia il fidanzato Lorenzo (Luca Bastianello) e delude tutta la famiglia. Quando finalmente arriva la prima notte d’amore, all’alba i due vengono arrestati.
Alessandro è accusato di aver compiuto assieme a due complici una rapina alla ditta per cui aveva costruito l’allarme e Giulia è sospettata di essere sua complice. Dubbi, sospetti e mille avversità allontaneranno i due, ma come in tutte le favole, alla fine trionferà l’happy ending.
Doppio appuntamento quindi in prime time quindi (stasera e domani), per seguire la storia dei due innamorati e di un cast che vede tra gli altri: Ottavia Piccolo, Andrea Tidona, Edy Angelillo e Luca Bastianello. Formula collaudata e storia “già sentita”, “Una sera d’ottobre” non promette nessuna novità, nè si pone l’obiettivo di sconvolgere gli equilibri e i gusti dei telespettatori. Considerati “i tempi bui del direttore Mazza” e le fragilità di alcune scelte di palinsesto “traballanti”, una fiction come quella con la Hessler ha l’unico fine di “portare a casa il risultato” ossia: garantirsi l’approvazione del pubblico e mettere in scena i più tipici clichè della serialità nostrana. Tutto il resto è noia.
1. luigino ha scritto:
18 ottobre 2009 alle 23:27