24
luglio

RAI, CAMBIANO I TG. IL PIANO DI GUBITOSI: DUE SUPER REDAZIONI IN STILE BBC

Luigi Gubitosi, Bianca Berlinguer

Il piano che rivoluzionerà l’informazione Rai si chiama “15 dicembre“. In quella data, nel 1979, nacquero il Tgr e il Tg3, a completamento dell’assetto giornalistico. Trentacinque anni dopo, il DG Luigi Gubitosi è pronto a lanciare un nuovo cambiamento epocale: in arrivo, un riassetto strutturale (ma non formale) che porterà alla nascita di due super redazioni. Due grandi newsroom al posto della frammentazione di testate oggi esistente. “È il modello Bbc. Ma è anche quello del Gr creato da Livio Zanetti” ha spiegato Gubitosi in un’intervista all’Espresso.

Per il top manager di Viale Mazzini, si tratta della naturale evoluzione del progetto di digitalizzazione e del piano industriale, che nel terzo anno – quello corrente – avrebbe previsto anche una riorganizzazione dell’area editoriale. Domani, venerdì 25 luglio, la manovra verrà presentata al CdA, e Gubitosi è pronto ad andare fino in fondo. Se lo bloccassero, ha spiegato, “dovrò prenderne atto“. La rivoluzione avverrà in due fasi, la prima delle quali si dovrà realizzare tra il 2015 e il 2016.

Informazione Rai: ecco le due Newsroom

Prevede la nascita di due newsroom. La numero 1 sarà composta dall’accorpamento di Tg1, Tg2 più Rai Parlamento. La 2 sarà formata da Tg3 più Rai News più Tgr e Ciss, meteo e Web. Newsroom 1 sarà generalista e avrà anche un canale istituzionale. Newsroom 2 porterà un’evoluzione dell’all news integrando offerta nazionale, internazionale e locale. Con Newsroom 2 otteniamo un risparmio immediato. Rai News che doveva sostituire la sua digitalizzazione di prima generazione, ora potrà usare quella di ultima di Rai Tre senza costi aggiuntivi

ha illustrato Gubitosi, avvisando che “saranno due grandi accorpamenti ma apparentemente non cambierà nulla“. Il trucco c’è, ma non si vedrà.

Rai, Gubitosi: i marchi TG1, Tg2 e Tg3 rimarranno

L’idea è quella di accorpare le redazioni come avvenuto per i Gr, che sono realizzati da una sola redazione anche se i marchi delle tre testate radio sono rimasti identici.

I marchi Tg1, Tg2, Tg3 rimarrano. Chi guarda il Tg1 delle 20 continuerà a vedere il logo e i conduttori abituali che sono caratterizzanti. Così il Tg2. Ma le due redazioni saranno state unificate. A differenziare l’offerta saranno i vice direttori, i coordinatori di impaginazione ed editoriali e i conduttori, tutti dissimili da una testata all’altro. Così l’impianto sarà più nitido e si potranno valorizzare e distinguere meglio i contenuti, le missioni dei telegiornali, riposizionare e razionalizzare editorialmente le rubriche, evitando repliche, incentivando la creatività

ha proseguito il DG Rai. Le “linee guida” – come vuole chiamarle Gubitosi – non si esauriranno con la riorganizzazione delle testate, ma prevederanno anche la revisione di una serie di figure professionali. “E’ ovvio che il successo di questo genere di operazione implichi la condivisione a livello giornalistico, tecnico e sindacale” ha chiosato il top manager.

Il progetto deriva dallo studio dei broadcaster internazionali, ma anche dalla necessità di ottimizzare le risorse. Un cambiamento notevole, che già fa scaturire resistenze e polemiche.

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1 Commento dei lettori »

1. Phaeton ha scritto:

24 luglio 2014 alle 12:16

Praticamente casseranno solo tantissimi direttori lasciandone solo 2? E il resto? che cambia? Avremo informazione omologata tipo quella di mediaset?



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