Ultimi sgoccioli di speranza e tumulti per Canale 5, che con questa sera saluta uno dei suoi maggiori successi seriali della stagione televisiva 2013/2014, Furore – Il Vento della Speranza. Sei puntate ambientate nell’Italia settentrionale degli anni ‘50, con il razzismo di classe ed il problema dell’immigrazione dal sud a fare da sfondo alle turbolente vicissitudini amorose (e non solo) dei fratelli Vito e Saruzzo Licata, rispettivamente interpretati dai due belli e impossibili Francesco Testi e Massimiliano Morra.
Furore: un successo targato Ares
In realtà una storia corale, con più protagonisti e più linee narrative all’interno che ha appassionato il pubblico dell’ammiraglia Mediaset nonché gli stessi attori, entusiasti del prodotto e forse già pronti a prendere parte ad un’eventuale seconda stagione. Di sicuro è pronto Tullio Solenghi, che con Furore è tornato ancora una volta alla fiction e che ha dichiarato di auspicare un nuovo capitolo delle vicende ambientate nella sua (cioè in quella del sindaco Belgrano, da lui interpretato) Lido Ligure.
Ma ci sarà davvero Furore 2? L’ufficialità ancora non c’è ma i buoni ascolti, uniti alla giusta tendenza al repeat dei successi targati Ares Film fanno propendere per un sì. Teodosio Losito (qui la sua polemica a mezzo stampa con il critico televisivo Aldo Grasso), lo sceneggiatore capo, non si è mai tirato indietro dinanzi alla possibilità di dare nuovo inchiostro alla sua penna e nuova linfa ai suoi personaggi, a volte anche a distanza di anni. Basti pensare che dopo oltre un decennio di stop sta lavorando alla nuova stagione de Il bello delle donne dove ritroveremo la furoriana Giuliana De Sio. E quindi?
Furore 2: una nuova saga per Mediaset?
Furore – Il Vento della speranza potrebbe andare ad aggiungersi alla lunga lista di saghe Canale 5 targate Ares – una su tutte L’Onore e il rispetto, presto in arrivo con la quarta stagione – dando vita se vogliamo ad un nuovo filone, quello più vicino al sociale e alla storia del nostro paese. Percorso già iniziato con Pupetta, Rodolfo Valentino e Baciamo le mani – Palermo New York 1958 che, però, difficilmente vedrà un seguito.
1. Marco89 ha scritto:
18 giugno 2014 alle 23:07