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  1. LA CORRIDA: FLAVIO INSINNA, IL TRADITORE "COERENTE E PERDONABILE", EREDITA LO STORICO SHOW DI CORRADO CON ANTONELLA ELIA. E INTANTO LA RAI...

    Dalla balera al Teatro alla Scala. Qui infatti sembra essersi trasferita “La Corrida” vedendo il nuovo studio, la cui scenografia ricorda quella di “Ballando con le stelle”. E in questa nuova atmosfera, molto calda e teatrale, gli allegri “scampanacci “e le “coperchiate” del pubblico stonano un po’ come i fischi provenienti dal loggione alla fine delle rappresentazioni nel tempio della lirica milanese.
    Questa scenografia, sicuramente di grande impatto visivo, sembra essere stata realizzata per differenziare ulteriormente il programma dai innumerevoli tentativi di imitazione che circolano in particolare sulle TV locali. In queste infatti, non per mancanza di volontà ma per questioni di budget, devono a volte accontentarsi di un impianto scenico più semplice e quello tradizionale della “Corrida” ormai vi si avvicinava.
    Grande novità un semaforo mobile, oltre a quello posizionato in cima all’impianto luci.
    I colori sono ormai quelli che predominano la maggior parte delle produzioni di Canale 5: l’azzurro e il rovere. Da “Mattino 5” al “Tg5“ passando per “Forum” e Co.

    Complimenti per il casting: concorrenti davvero simpatici così come tutto il cast da Insinna alla Elia perfettamente a loro agio nel ruolo.

  2. HALLMARK: LE DONNE DI OGGI COL BUON GUSTO DI IERI MERITEREBBERO QUALCHE INVESTIMENTO IN PIU'

    La programmazione di Hallmark Italia risente dell’accordo stipulato dall’Universal, sua casa madre, con Mediaset che le attribuisce l’esclusiva di tutte le fiction prodotte. E a beneficiarne in particolare, per affinità di target, è Mya. Da qui il proliferare nel palinsesto di prodotti plurireplicati, alcuni forse poco in linea con la sua mission come ad esempio “Il commissario Rex”.

    Hallmark Italia potrebbe mietere maggiori consensi se ripercorresse la programmazione adottata qualche anno fa del suo omologo statunitense, che fa capo a una società differente e adesso consacrato alle rubriche di Martha Stewart, incentrata sulla proposta di film TV autoprodotti che vantano prestigiosi cast e numerose vittorie agli Emmy. Ci sarebbe anche un’altra strada da intraprendere: seguendo il modello di successo di Lady Channel, potrebbe anch’essa investire sulle telenovelas e in modo particolare su quelle nuove brasiliane, che per la tipologia produttiva risultano essere più cinematografiche che televisive. Un buon prodotto a costi contenuti. Naturalmente non per tutta la giornata, ma solo in dedicate e ristrette fasce orarie.