Non è un mistero che nelle intenzioni di Mediaset Pomeriggio Cinque doveva essere un esperimento per rianimare il pomeriggio di Canale5, orfano da troppo tempo di una programmazione degna di un’ammiraglia. Allo stesso tempo, proprio per questo motivo, il neonato contenitore televisivo sarebbe stato oggetto di una valutazione “in corso d’opera” per scegliere se proseguire o meno in quest’avventura catodica. Gli stessi Claudio Brachino e Barbara D’Urso avevano garantito la propria presenza in video sino a dicembre lasciando intendere ai telespettatori che avrebbero assistito con ogni probabilità ad una staffetta alla conduzione, per salvaguardarsi da una pericolosa sovraesposizione mediatica (che in realtà ha già mietuto una vittima: Fantasia).
Dopo le prime settimane di programmazione, la curiosità  da parte degli addetti ai lavori si è fatta incalzante e sono iniziate a succedersi una serie di indiscrezioni che vedevano inizialmente in pole position una Cristina Parodi pronta a soffiare il trono ad un’ormai sempre più piena di sè Barbara D’Urso.
Ma se i dati d’ascolto hanno, da un lato, premiato lo show mattutino, hanno contemporaneamente fatto emergere le difficoltà del programma che avrebbe dovuto offrire una valida alternativa all’imbattibile Vita in Diretta di Raiuno. Su molte testate si è sentenziato: “Pomeriggio Cinque” chiuderà i battenti prima di Natale.
Ma il vero “concentrato” di indiscrezioni c’è stato la scorsa settimana. Novella2000, l’Espresso e Dagospia si sono sbizzarriti a “disegnare” il futuro del contenitore pomeridiano. Il blog Reality&Show ha offerto un’efficace sintesi della querelle mediatica:
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Secondo Novella 2000 il 21 ottobre avrebbero comunicato a Barbara D’Urso che Mattino Cinque sarebbe stato affidato a Cristina Parodi con il placet di Claudio Brachino e che Pomeriggio Cinque avrebbe chiuso i battenti;
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Per L’Espresso Brachino avrebbe abbandonato nelle ultime settimane Pomeriggio Cinque perchè “non è carino sospendere un programma con la presenza di un direttore di peso. Così i vertici hanno tolto il giornalista dal video, per diminuire la cronaca e rendere il tutto sempre più leggero”;
Tutti rumors “compatibili” tra loro ma che non sono piaciuti Mauro Crippa, direttore generale dell’informazione di Mediaset che non ha esitato a smentire il tutto:
Mattino Cinque è partito soltanto il 21 gennaio, ma è un neonato molto vivace. Nell’ultimo mese ha raccolto una media del 20% di share sul totale individui e del 22%, con picchi intorno al 30%, sul target commerciale, battendo regolarmente Verdetto finale su Raiuno. Nessun dubbio sulla coppia Brachino-D’Urso: “Presidiano aree diverse dal punto di vista del contenuto e il pubblico apprezza la loro diversità : lei è esuberante, allegra, lui è più compunto. Sono complementari“.
Pomeriggio Cinque “è una novità assoluta che sta dando risultati positivi: a ottobre“, prosegue Crippa, “la media sul pubblico generale è del 17.2%, sul target commerciale è del 21.4%. Da settembre il programma ha guadagnato 2 punti. Le valutazioni sono premature, ma l’impressione è positiva“. La trasmissione, “in una prima fase fortemente incentrata sullo spettacolo, dà sempre più spazio ad argomenti di società e cronaca, dall’eutanasia alla prostituzione, dimostrando la possibilità di continuare a crescere, pur in un’arena affollata come il pomeriggio, contro La vita in diretta che ha mezzi, risorse e uomini infinitamente superiori ai nostri“.
Niente sostituzioni imminenti alla conduzione, a dispetto delle indiscrezioni: ”La D’Urso”, dice ancora Crippa, “sta lavorando in maniera sorprendente, abbinando con energia lo sforzo fisico, televisivo e professionale della mattina e del pomeriggio. Niente avvicendamenti, dunque, all’ordine del giorno: piuttosto lavoriamo sul miglioramento della struttura e sui contenuti, per raggiungere un pubblico il più ampio possibile. Piu’ che mai in questo momento, dai telespettatori arriva una forte domanda di temi seri: di qui i successi dei programmi di informazione, nostri come della Rai”. Crippa smentisce anche ‘‘i pettegolezzi giornalistici” sul possibile addio di Brachino alla testata: ”Ce lo teniamo caro: fra Mattino 5, Pomeriggio 5 e Verissimo, è responsabile di 24 ore di programmazione alla settimana. Un’esperienza che funziona grazie alla piena sinergia con la rete e con il Tg5”.
Ora, a prescindere dall’ “arma” della smentita che, in due anni di onorata carriera blogosferica, ho imparato a conoscere ma soprattutto a prenderne le distanze, e soprassedendo ancora di più sui “risultati positivi” di Pomeriggio Cinque, ciò che mi stupisce è che, se è vero che i rumors danno fastidio e la smentita è certamente utile a “placare” un po’ le “penne”, io ho semplicemente una domanda alla quale mi piacerebbe venisse data risposta.
Se tutto va così bene, se tutto è così meravigliosamente perfetto perchè Claudio Brachino non c’è più? Che fine ha fatto? Perchè Pomeriggio Cinque è stato privato di un contributo giornalistico che poteva sicuramente dare credibilità maggiore (la formula tra l’altro non era assolutamente male) ad un programma che più passa il tempo più mi ricorda il Buon Pomeriggio di Patrizia Rossetti su Rete4?
Perchè, francamente, di vedere la D’Urso che si aggrappa al ledwall per raggiungere il suo Giuliacci alle otto del mattino e di vederla tutta intenta a scovare le curiosità più “bislacche” (a volte, in realtà , drammatiche) della vita delle sue ospiti del pomeriggio, il pubblico, forse, ne ha abbastanza.
1. Marco82 ha scritto:
27 ottobre 2008 alle 12:48