televisione spagnola



20
dicembre

RAFFAELLA CARRA’ CELEBRA LA TV SPAGNOLA (CHE LA ACCLAMA)

raffaella carrà

Raffaella Carrà

Dice di voler diradare la sua presenza in video, eppure quella vista l’altra sera in Spagna è una Raffaella Carrà in grandissimo spolvero. L’emittente pubblica TVE (Televisión Española) ha deciso, infatti, di festeggiare i propri 60 anni di vita con un gran galà – trasmesso domenica simultaneamente su La 1, La 2 e sul canale TVE Internacional – officiato proprio dalla regina del Tuca Tuca.




20
febbraio

SERIE TV: SPAGNA BATTE ITALIA

Sin Tetas No Hay Paraiso

Una sola cosa accomuna serie di successo come Un medico in famiglia, I Cesaroni, Anna e i cinque e Raccontami: il paese d’origine del format, la Spagna. Attualmente, la penisola iberica rappresenta un vero e proprio eldorado per gli italici produttori del piccolo schermo, che avvezzi al rischio e famelici di nuove idee, privilegiano l’adattamento di serie televisive andate in onda con successo in un paese come la Spagna, affine per cultura e tradizioni, al self-made. Strategia, questa, che ha quasi sempre pagato, pochi i flop annoverati  (Giornalisti e Terapia d’urgenza) eclatanti i successi registrati (Un medico in famiglia  e I Cesaroni), e che non poteva far altro che continuare.

Tant’è che imperverseranno prossimamente sui nostri teleschermi: Tutti per Bruno, adattamento di Los hombres de Paco, con Claudio Amendola nei panni di un poliziotto, e La familia Mata (non ancora ufficializzato il titolo italiano) sulle reti Mediaset, e Fisica o chimica (Fisica o Quìmica) prodotta da Publispei. Chissà che, poi, non si aggiunga a questi titoli l’adattamento della versione spagnola di Sin Tetas no hay Paraíso, il telefilm rivelazione in Spagna nel 2008.

Non è solo l’omogeneità culturale a spingere i produttori italiani allo shopping nella terra della Corrida, ma anche il fermento creativo che da tempo caratterizza la televisione d’oltre Pirenei. Contenuti nuovi e originali, capaci di stare al passo coi tempi e talvolta anticiparli, mescolati ad un’accurata attenzione al sociale sono gli ingredienti chiave della fiction made in Spain, che altresì hanno consentito di strizzare l’occhio ad un pubblico più giovane. Oltre ai citati rifacimenti,  in Italia vanno in onda circa 160 ore di fiction spagnola (tra cui Paso Adelante su Italia 1, Mujeres e Countdown sul satellite); 18, invece, le ore di fiction italiana in onda in Spagna.


18
gennaio

ASCOLTI TV 2008 IN SPAGNA: TELECINCO CONFERMA LA SUA LEADERSHIP

Ascolti tv 2008 Spagna @ Davide Maggio .it18,1% è lo share medio che nel 2008 ha permesso a Telecinco di confermarsi la rete più vista di Spagna per il quinto anno consecutivo. Ma andiamo a dare un’occhiata a come sono andate le cose nella Penisola Iberica, ascolti tv alla mano (come riportati da comunicato di Telecinco).

Seguono la rete del Gruppo Mediaset: La 1, con un 16,9%, Antena 3 (16%), le reti autonome associate alla FORTA (14,1%), le tematiche (13,4%), La Cuatro (8,6%), La Sexta (5,5%) e La 2 (4,5%).

 Se il mercato spagnolo appare in controtendenza rispetto agli altri mercati occidentali per il tempo medio trascorso davanti al video, che nell’anno solare 2008 ha fatto segnare un record storico (ben 3 ore e 47 minuti al giorno per spettatore), lo stesso non può dirsi per l’offerta televisiva sempre più frammentata. Analogamente a quanto avviene nel resto del mondo, in Spagna si è assistito, infatti, ad una perdita di spettatori delle reti generaliste a favore di quelle satellitari. Cosicché Telecinco vince ma registra il suo dato annuale più basso. L’emittente spagnola del Biscione ha conquistato la leadership in 204 giorni su 366 e per ben dieci mesi su dodici; le eccezioni riguardano il mese di agosto (periodo di messa in onda delle Olimpiadi) e il mese dicembre quando a prevalere è stata La 1.