La Scogliera dei Misteri, serie di France 3 coprodotta da Francia, Belgio e Svizzera che ha debuttato ieri sera su Rai 1, è stata una sorpresa. Tra trama intrigante, ambientazioni fascinose e un cast di validi sconosciuti per il pubblico nostrano, i primi due episodi si sono lasciati guardare con piacere, al netto di qualche ingenuità narrativa tipica del racconto giallo, di qualunque nazionalità esso sia. Eppure lo share del 16.7% all’esordio sembra quasi un miracolo, considerato l’imbarazzante riassunto spoiler iniziale di mamma Rai.
Recensione
Piacere di conoscerti: il confuso collage autocelebrativo di Laura Pausini su Prime Video
Sbagliare un film con una protagonista amatissima come Laura Pausini, che dimostra di cavarsela anche con la recitazione e ha voglia di mostrare al pubblico il proprio privato, è una vera impresa. Bisogna impegnarsi seriamente per riuscirci. Ebbene, ce l’ha fatta Prime Video, che con Laura Pausini: Piacere di Conoscerti perde una grande occasione, vanificando l’ambizioso progetto iniziale ed offrendo agli abbonati poco più di un Techetechetè sulla voce de La Solitudine.
Le Fate Ignoranti sono più vive e appassionate che mai
La moda di trasformare i film in serie tv non è nuova – tra i vari esempi Immaturi, Tutta colpa di Freud, A Casa tutti Bene - e ci vuole poco a capire cosa hanno in comune tutte le pellicole scelte: sono racconti corali. Racconti ricchissimi di personaggi, di anime e sfumature, che in due ore sul grande schermo vengono sfiorate e che in una serie possono invece essere analizzate, sviscerate, sfruttando tutto il proprio potenziale. Ne Le Fate Ignoranti di Ferzan Ozpetek, prodotta da Tilde Corsi per R&C Produzioni e pronta al rilascio completo su Disney + il 13 aprile, questo succede.
Don Matteo è audace (e fa bene)
Il 29.9% di share e i sei milioni e mezzo di spettatori che hanno accolto il ritorno di Don Matteo su Rai 1 dovrebbero aver messo d’accordo tutti, così come l’audacia di certe scelte narrative fuori dai soliti schemi. E, invece, no: se gran parte del pubblico aspetta con ansia la seconda puntata in onda questa sera (qui le anticipazioni), c’è chi ha fortemente criticato l’esordio della tredicesima stagione, e non soltanto tra chi si trova davanti allo schermo, ma anche tra chi le vicende della fiction Lux Vide le ha abitate in prima persona.
SuperTele – Leggero come un Pallone, godibile come pochi
Avere i diritti della Serie A e trasmettere tutte le partite non assicura un racconto a 360 gradi del massimo campionato di calcio italiano, ma DAZN è riuscita ad arricchire e completare la propria offerta con un “monday night” capace di assecondare i gusti di tifosi e spettatori. E proprio come il titolo, SuperTele – Leggero come un Pallone, in omaggio all’iconico pallone che ha accompagnato la passione calcistica di molte generazioni, la trasmissione è una piacevole testimonianza di come nel 2022 si possa ancora trattare la materia calcio in maniera spensierata ma comunque efficace.
Quel Bridgerton che non si può non amare
Il mondo di Bridgerton ha la grande capacità di catturare lo spettatore, di tenerlo legato con un racconto appassionato e appassionante, che non abbandoneresti neanche volendo. Perchè sì, ad un certo punto potresti anche volerlo: i romanzi di Julia Quinn da cui è tratta la serie non sono particolarmente originali e si perdono in così tanti tempi morti che, in teoria, di puntate per raccontarli ne basterebbe una. Ma Netflix per raccontare Il Visconte che mi Amava ne ha riempite con maestria ben otto, che si divorano nell’attesa di un primo bacio che sembra non arrivare mai.
La fiction di Rai2 è rock(star)
Sarà perchè la serialità italiana di recente si è concentrata in modo massiccio sul già visto dei remake, non stuzzicando in alcun modo la curiosità dello spettatore, ma il ritorno di Volevo Fare la Rockstar si è rivelato un faro nella nebbia. Gustosa, forte, diversa e tendente ad uscire dai soliti schemi, questa fiction con la seconda stagione ha confermato e rilanciato i buoni propositi della prima.
Una Semplice Domanda: ma tutt’appost?
“Se riuscissimo a spogliarci dall’ego faremmo un passo verso la felicità, lasciare un segno senza mai comparire” dice Alessandro Cattelan durante la prima puntata di Una Semplice Domanda che, paradossalmente, ci sembra la serie Netflix più egoriferita e autoroferenziale di tutte. Piuttosto che un viaggio intimista alla ricerca della felicità, il conduttore ha messo in piedi solo una colossale e provocatoria boutade.