Promossi
9 a Braccialetti Rossi. Il soggetto è di quelli forti, e in tempi in cui si cerca di caricare di emotività e pathos anche prodotti più cinici è curioso assistere al percorso inverso. Bisognerà vedere come e se la storia riuscirà ad appassionare nel tempo, ma per il momento la versione italiana di Polseres Vermelles è piaciuta all’audience e di sicuro ha il merito di portare elementi di innovazione nel paludato mondo della serialità targata Rai. Novità che riguardano anche l’esemplare strategia di promozione che ha accompagnato il lancio della fiction.
8 a Terence Hill. Prima grazie ai film con Bud Spencer, ora per merito di Don Matteo, Mario Girotti – domenica protagonista di un curioso sketch a Che Tempo Che Fa – è diventato un attore cult per più di una generazione riuscendo a reinventarsi. La critica storcerà il naso di fronte alle produzioni che l’hanno visto e lo vedono protagonista ma, dal canto suo, ciò che conta è l’apprezzamento popolare.
7 a Pericolo Verticale. Forse si esagera quando la voce di Luca Argentero cerca di enfatizzare e rendere sensazionali determinati racconti ma rispetto alle produzioni d’importazione dello stesso genere, questa dà una forte impressione di realtà. E poi il fatto che sia italiana, con tutti i limiti del low budget, è un punto a favore.
6 a Piersilvio Berlusconi. Il Vicepresidente Mediaset sbotta a ragione per i “programmi a luci rosse” targati Videonews. Peccato, però, che – da quel che si apprende – la lavata di capo sia arrivata quando il dado era già stato tratto. Era prevedibile, infatti, che prima o poi si superasse il limite.