La Posta del Cuore
La Posta del Cuore tornerà in autunno. Dopo una sola settimana di programmazione, il direttore di Rai 1, Giancarlo Leone, ufficializza su Twitter la promozione in autunno dello show pomeridiano di Fabrizio Frizzi e Rita Dalla Chiesa.
Il programma, in effetti, un merito ce l’ha: ha messo in luce due personaggi che, insieme, risultano perfetti per il pomeriggio della prima rete della tv pubblica. Anzi, in coppia, gli ex coniugi Frizzi-Dalla Chiesa si potenziano a vicenda: da una parte, l’elegante brio di Rita – un toccasana per il daytime di Rai 1 – disingessa Fabrizio rendendolo più vicino al Frizzi del dietro le quinte (che è uno spasso!), dall’altra il rigore – spesso eccessivo – dell’uno riesce a contenere l’esuberanza della seconda. E il mix funziona. Soprattutto in uno slot come quello de La Posta del Cuore.
Detto questo, i contenuti lasciano a desiderare. Abbiamo dunque stilato una lista con le 5 modifiche da apportare in vista della nuova edizione in partenza nei prossimi mesi.
1. Meno racconto più dialogo
Il programma sembra ingabbiato in un formato che formato non è. Seguire una liturgia in maniera così rigida fa perdere allo show quello che dovrebbe essere il fine precipuo di un programma del pomeriggio: chiacchierare. Se hai al timone una che con le parole ci sa fare, devi lasciarla libera e non imbalsamarla su una poltrona. Così come non devi costringere il conduttore nella lettura di una lettera che ben potrebbe essere ‘interpretata’ dal protagonista della storia.
2. Centralità alla storia
Il protagonista della storia sembra più che altro un ospite. Si confonde nello studio-salotto insieme agli altri e fa perdere di vista l’obiettivo del programma: trovare una soluzione o ricevere consiglio in relazione al suo problema. Uno studio organizzato diversamente, che evidenzi e distingua i ruoli degli astanti, sarebbe opportuno. Si vedano programmi come Al Posto Tuo o Uomini e Donne.
3. Via le due opinioniste