Si è conclusa ieri su Rai1 la trilogia Gli Anni Spezzati, un ciclo di tre miniserie incentrate sui cosiddetti “anni di piombo” prodotte dalla Albatross Entertainment. Un progetto ambizioso, finito anche al centro di qualche polemica per quanto riguarda il primo capitolo della trilogia, Il Commissario, in cui si ripercorreva la vita di Luigi Calabresi. La società di Alessandro Jacchia e Maurizio Momi ha annunciato qualche settima fa di voler raccontare anche gli anni 50 e 60 con una serie dal titolo Gente per bene. In attesa di definire meglio il progetto, ancora in pre-produzione, Albatross è già pronta a proporre al pubblico di Rai1 Il Restauratore 2, seconda stagione della fortunata fiction con protagonista Lando Buzzanca.
La serie, girata a Roma e dintorni, a differenza del primo capitolo il cui set era stato ricostruito a Belgrado, andrà in onda entro la prossima primavera. Forte di una media di 5.900.000 spettatori e di uno share del 21,85%, Il Restauratore 2, diretto da Enrico Oldoini, in sostituzione di Giorgio Capitani, tornerà con 8 nuovi episodi. Anche nel secondo capitolo Basilio, ex poliziotto che ha scontato una pena di vent’anni di carcere dopo aver ucciso i killer che hanno assassinato la moglie e la figlia, continua a lavorare in una bottega di restauro al centro di Roma. Tra un lavoro e l’altro viene travolto dalle luccicanze, ovvero delle percezioni che gli permettono di vedere il futuro tragico di alcune persone. Luccicanze che lo spingono ad intervenire per scongiurare l’imminente pericolo.
Tra gli interpreti principali, oltre a Lando Buzzanca, ritroveremo Marco Falaguasta nei panni di Sandro Maccari, vice questore aggiunto, amico ed ex collega di Basilio, che in questa seconda serie è in odore di promozione alla Squadra Mobile di Firenze. Nel cast confermati anche Paolo Calabresi e Beatrice Fazi nei panni di Arturo e Dora Petrucci, gestori dell’osteria vicina alla bottega di Basilio, e Claudio Castrogiovanni nella parte di Flavio Mangano, carrierista spietato e ispettore di Volante che ha la certezza che l’atto di Basilio abbia infangato il suo ruolo di poliziotto e con esso tutta la Polizia.