Le polemiche che hanno accompagnato le prime puntate in stagione di Report costano la convocazione in Commissione di Vigilanza del conduttore Sigfrido Ranucci e del Direttore dell’Approfondimento Rai Paolo Corsini. E’ quanto ha chiesto e ottenuto ai voti la maggioranza, grazie al via libera di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi Moderati, nonostante la Presidente Barbara Floridia si sia opposta alla richiesta di convocazione relativa a una singola trasmissione, ritenendola opportuna.
Commissione di Vigilanza Rai
Vigilanza Rai, Fuortes: «A Sanremo totale autonomia di Amadeus». Scoppia il caso Ranucci
“Non ho mai chiesto in nessuna sede di aumentare il canone Rai di un solo euro in più“. Carlo Fuortes lo ho precisato davanti ai parlamentari della Vigilanza Rai, a dispetto dei suoi recenti moniti sull’inadeguatezza della tassa radiotelevisiva, stigmatizzata come la più bassa d’Europa. “Gli utenti pagano 90 euro l’anno, la Rai ne riceve 77: avrebbe molti meno problemi se potesse ricevere l’intero ammontare o poco meno“, ha argomentato il top manager, che nella sua odierna audizione si è soffermato anche su altre cifre, quelle sulle casse dell’azienda di Viale Mazzini.
Vigilanza Rai, Fuortes: «Sulle nomine ho rispettato la legge. Share non sia unico parametro»
“Sono molto soddisfatto delle nomine per i direttori delle testate giornalistiche perché rispondono ai criteri di equilibrio, pluralismo, completezza, obiettività, imparzialità…“. Carlo Fuortes ha schivato così le polemiche sulla recente assegnazione dei nuovi incarichi in Rai e ha rivendicato le proprie scelte. Nulla di strano: era logico che l’AD del servizio pubblico lo facesse, a maggior ragione dopo le frizioni politiche e le accuse di aver escluso il Movimento Cinque Stelle rivoltegli proprio dai grillini. Nell’odierna audizione in Vigilanza Rai, il top manager ha spiegato che decidere in autonomia sulle nomine rientrava nelle sue prerogative.
Rai, l’allarme dell’AD Fuortes: «Scenario preoccupante. Potremmo essere costretti ad aumentare la pubblicità nel daytime». Proposto il canone su smartphone e pc
In Rai si evidenzia “uno scenario che desta molta preoccupazione“. Carlo Fuortes ha suonato l’allarme: nell’audizione tenuta ieri con Commissione di Vigilanza, l’AD del servizio pubblico ha descritto in modo molto dettagliato la precaria situazione dell’azienda, con particolare riferimento all’aspetto economico. Mostrando una serie di slide, il top manager ha evidenziato il trend dei ricavi (da canone, da pubblicità e quelli commerciali) in forte flessione negli ultimi tredici anni e abbozzato alcune proposte per tentare di risalire la china.
Vigilanza Rai, Fuortes fa a pezzi i predecessori: «In 3 anni persi 300 milioni, io non andrò mai in perdita». Ecco i budget di Rai1 e Rai3 dopo i ‘mini’ tagli
“Una gestione economica virtuosa rappresenta la precondizione indispensabile” per la Rai del futuro. Le parole scandite ieri dall’AD di Viale Mazzini, Carlo Fuortes, hanno segnato un ideale spartiacque con il passato. Il cambio di passo rispetto alle precedenti gestioni dell’azienda non è più, pertanto, una deduzione giornalistica. Ma è una vera e propria linea programmatica dettata alla nuova governance dall’uomo indicato da Palazzo Chigi per guidare il servizio pubblico.
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“Non ho assolutamente mollato, mancano ancora quattro mesi a questa consiliatura“. Fabrizio Salini non lascia le redini. Anche nel periodo conclusivo del suo mandato, l’AD Rai intende restare saldamente sul cavallo di Viale Mazzini. Lo ha ribadito anche nel lungo intervento tenuto ieri sera in Commissione di Vigilanza. “Intendo contribuire alla crescita dell’azienda anche in questa ultima fase” ha detto, elencando i risultati economici ottenuti con la politica dei risparmi avviata per preservare le casse del servizio pubblico.