Vecchio, per alcuni aspetti amarcord ma tutto sommato accettabile. I Love Italy, cotto e ricotto dal punto di vista delle dinamiche, aveva mostrato tutta la sua trivialità abbastanza grossolana. ma per alcuni aspetti preferibile alle altre novità che hanno fatto capolino sulla tv di Stato nello scorso mese di dicembre. L’annunciata scelta del passaggio di testimone da Claudio Lippi a qualche presentatore che facesse breccia su un target più giovane si pensava rispondesse alla necessità di dare in itinere quel tocco di sana brillantezza al format. E invece assistiamo ancora una volta a una logica di identità del prodotto poco comprensibile.
Sostituire il sagace Lippi con Massimiliano Ossini, il “genero perfettino” che tutte le mamme vorrebbero, ragazzo con grande proprietà linguistica e di buona presenza scenica non sembra l’ingrediente giusto per quest’avventura, che a molti potrebbe sembrare una sorta di remake caciarone di Furore.
Se Ossini se l’è cavata con i game show lo deve al fatto che nella sua precedente esperienza da gestire c’erano dei bambini di quinta elementare. Da domani sera (ore 21.10, Rai 2), al suo cospetto arrivano i personaggi famosi che dovranno districarsi tra nozioni di quella che viene chiamata cultura generale, canzonette e balli di gruppo, con qualche possibile sfottò agli avversari se è possibile.