Ares Film



27
novembre

Massimiliano Morra: «Devo tutto alla Ares. Mi manca Alberto Tarallo»

massimiliano morra

Massimiliano Morra

Dopo settimane in cui è calato il silenzio più assoluto, a Mediaset si torna a parlare di Aresgate complice l’uscita di Massimiliano Morra dalla casa di Grande Fratello Vip 5. Se a Live non è la D’Urso l’argomento non è stato toccato, malgrado il confronto di Massimiliano con le 5 ‘temibili sfere’, situazione diversa a Verissimo di Silvia Toffanin.




24
settembre

AresGate, Francesco Testi commenta su Instagram: «I legami affettivi erano visti come distrazione, ma eravamo tutti consapevoli»

Francesco Testi

Francesco Testi

Le confessioni notturne al GF VIP dell’ex coppia di fidanzati Del Vesco – Morra continuano a fare parlare e in tanti si attendono delle dichiarazioni dai volti noti che ebbero modo di collaborare con Ares Film. In un lungo post su Instagram uno dei pochi a parlare è Francesco Testi.


23
settembre

AresGate: chi è il Lucifero di cui parlano Adua Del Vesco e Massimiliano Morra?

Massimiliano Morra e Adua Del Vesco

Massimiliano Morra e Adua Del Vesco

L’affare è serio, preoccupa, e più si va avanti più vengono fuori pezzi di un puzzle inquietante, che rimanda l’immagine di quella che ormai in molti considerano una setta, nella quale diversi personaggi del mondo dello spettacolo sarebbero incappati. Un caso nato dal confronto avvenuto nella casa del Grande Fratello Vip tra Adua Del Vesco e Massimiliano Morra e che sui social è ormai chiamato #AresGate, con riferimento alla casa di produzione Ares Film, che ha portato i due attori alla ribalta qualche anno fa. 





10
aprile

Pagelle TV della Settimana (2-8/04/2018). Promossi Tatangelo e Albano e Romina. Bocciato il flop di Cyrano

Anna Tatangelo

Anna Tatangelo

Promossi

9 a Anna Tatangelo. La cantante di Sora trionfa nelle cucine vip di MasterChef. Una vittoria meritata al culmine di un’esperienza che ha rivelato una ragazza sicura delle sue capacità ma non (tanto) di se stessa, forte ma diffidente. Il talent di Sky segnerà il primo passo di una nuova era post Gigi?


9
aprile

Canale 5: addio al trash melò di Ares

manuela arcuri pupetta

Manuela Arcuri

Ieri si è conclusa su Canale 5 la seconda stagione di Furore, la fiction con Massimiliano Morra ed Adua Del Vesco tornata sugli schermi dopo quattro anni di assenza. E può essere considerata l’ultimo baluardo di Ares Film perchè la casa di produzione che fa capo ad Alberto Tarallo, per anni presentissima su Canale 5 con tanti titoli diversi, in questa stagione televisiva ha presenziato solo con questo progetto. E sul piccolo schermo non se ne vedono altri all’orizzonte. Del resto l’esclusiva con Mediaset – decisa a cambiare la propria serialità – è terminata.

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16
giugno

TEODOSIO LOSITO AL VELENO CONTRO ALDO GRASSO: “INCIAMPATO SULLE MAGLIE DELLA VELETTA CHE INDOSSA QUANDO SCRIVE COL PIGLIO DA MAESTRINA”

Teodosio Losito

Un nome, una garanzia. Di ascolti, sicuramente. Di qualità, mica sempre. Ma anche se le  fiction che scrive qualche volta lasciano basiti per ripetitività e semplicità, non si può non prendere atto che Teodosio Losito i gusti del pubblico li conosce bene: le sue sono storie virali, mirano al corazon e lo beccano quasi sempre, facendo impazzire il pubblico televisivo.

Teodosio Losito: da Panorama una freccatina ad Aldo Grasso

Lui, lo sceneggiatore capo di Ares Film, è uno che prima di mettersi a scrivere storie fradice di passioni e tormenti ha fatto un po’ di tutto, dal modello al cantante – partecipò a Sanremo nel 1987 – e forte della sua gavetta oggi non si spaventa davanti a niente, e a nessuno. Così, in un’ intervista rilasciata a Panorama, ha deciso di togliersi un sassolino dalla scarpa e cantarne quattro ad uno dei suoi principali detrattori, Aldo Grasso. Che dalle pagine del Corriere lo scorso 30 maggio aveva definito Losito autore “di storie ultrapop, con un velo di estetica queer” ma, soprattutto, aveva sottolineato come Canale 5 con i prodotti Ares stesse trasformandosi in Rete 4, “abbassando il tiro”, e mettendo a rischio la sua audience. Losito gli ha risposto così.

“È lo snobismo dei critici che in passato hanno ucciso il cinema e ora ci provano con la televisione.[...] Storcono il naso, ragliano come asini, ma io non amo le sfumature, i miei personaggi sono reali e in 16 anni di lavoro gli spettatori mi hanno sempre seguito. [...] Grasso sarà inciampato con lo sguardo sulle maglie della veletta che indossa quando scrive col piglio da maestrina“.

Una stangata in piena regola, che però non si può biasimare: il ragionamento di Aldo Grasso non sembra tener conto del fatto che, se non fosse stato per le fiction Ares, in quest’ultima stagione la media di ascolti della serialità Mediaset sarebbe stata piuttosto bassina. E il pubblico, che è cliente, ha sempre ragione e anni di esperienza insegnano che non può essere “educato” e trasformato secondo il gusto sempre troppo sofisticato della critica, perché ha le idee fin troppo chiare: in quest’ultima annata, come del resto sempre più sovente, ha dimostrato di amare le storie di pancia e di esser disposto a chiudere un occhio sulle imprecisioni e sulle interpretazioni, talvolta scolastiche, di taluni interpreti.

Teodosio Losito: Ares debutterà nell’intrattenimento

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4
novembre

GABRIEL GARKO HA IL SANGUE CALDO ANCHE IN VISO D’ANGELO

Garko

L’esperienza e i fatti ci hanno insegnato che qualche punto in più di share alle fiction nostrane è spesso e volentieri ‘garantito’ dalla prestanza e avvenenza fisica di chi le interpreta, anche in assenza di una valida sceneggiatura. Ultima dimostrazione in ordine di tempo, l’imbarazzante Vanessa Hessler nei panni di Cenerentola, miniserie in grado di collezionare ascolti record e sbaragliare la tanto strombazzata concorrenza del Grande Fratello. Chi questa lezione dimostra di averla imparata per bene è sicuramente Ares Film. La prolifica casa di produzione di Alberto Tarallo si è da sempre distinta per l’arruolamento nelle proprie fiction di  belle donne e aitanti ragazzi, spesso e volentieri coinvolti in inevitabili scene ad alto tasso erotico.

Non fa eccezione Viso D’angelo, la miniserie in 4 puntate in onda da venerdì scorso in prima serata su Canale5. Protagonista, neanche a dirlo, Gabriel Garko, volto di punta della fiction di casa Mediaset nonché artefice del successo di numerose fiction targate Ares. Al suo fianco Cosima Coppola, altra attrice di casa Tarallo, già partner di Garko nella fortunata serie L’onore e il rispetto.

I due, rispettivamente nei panni di  un tenebroso commissario e di una poliziotta con problemi di droga, si ritrovano a dover dare la caccia ad un misterioso serial killer in un thriller a sfondo religioso, il cui appeal appare inversamente proporzionale a quello dei protagonisti.


28
ottobre

VISO D’ANGELO: GABRIEL GARKO NEL NUOVO THRILLER DI CANALE 5

Gabriel Garko in Viso d'Angelo

Altro giro, altra corsa. In barba alle polemiche di chi lo vedrebbe più bello che bravo, Gabriel Garko continua senza sosta la sua prolifica carriera d’attore nel mondo della fiction. Sotto il consolidato marchio della Ares Film di Alberto Tarallo, il tenebroso attore, reduce dal cameo in Sangue Caldo, sta girando in queste settimane la terza stagione de L’Onore e il Rispetto, successivamente prenderà parte a Il Peccato e la vergogna 2, mentre a marzo vestirà i panni di Rodolfo Valentino in una miniserie evento in due puntate, destinata a Canale 5. Nei prossimi mesi, non si farà mancare nemmeno la tv di Stato: debutterà sugli schermi Rai come protagonista de Le Memorie di Adriano, miniserie in costume prodotta da Notorius (altra società legata a Tarallo), nella quale interpreterà il ruolo del celebre imperatore.

Ai tanti impegni dello stakanovista Garko, si aggiunge da questa sera su Canale 5, Viso D’angelo, miniserie in 4 puntate, nella quale vestirà i panni di Roberto Parisi, un ispettore di polizia malinconico e tormentato dal passato oscuro e dai tanti sensi di colpa. Un ruolo dunque meno fisico ma più introspettivo rispetto alle precedenti interpretazioni, in una fiction che il regista Eros Puglielli definisce:

Un’operazione vintage, un omaggio ai thriller noir pieni di suspense che si facevano negli anni ‘70. Argento e Hitchcock sono nel mio dna.

Viso D’angelo narra la storia di una caccia a un serial killer che firma i propri delitti lasciando un rosario tra le mani in preghiera delle sue vittime. Il caso viene affidato a Roberto Parisi, specialista in omicidi seriali.


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