Antonio Manzini



7
novembre

Rocco Schiavone 3 ci sarà, parola del «papà» Antonio Manzini

Rocco Schiavone 2 - Marco Giallini

Rocco Schiavone 2 - Marco Giallini

Rocco Schiavone è ormai un volto simbolo di Rai 2, ed è con lui che la rete ora diretta da Andrea Fabiano ha ridato vita alla propria serialità, cominciando un nuovo ciclo nel quale hanno trovato il loro spazio anche La Porta Rossa e Il Cacciatore. Era dunque prevedibile che le avventure del burbero vicequestore romano, trasferito in Valle d’Aosta, non fossero destinate ad interrompersi con la fine della seconda stagione, prevista per questa sera. E difatti la terza ci sarà.




22
luglio

ROCCO SCHIAVONE: CROSS PRODUCTIONS PREPARA UNA FICTION SUL BURBERO VICEQUESTORE NATO DALLA PENNA DI ANTONIO MANZINI

Antonio Manzini

Dal successo in libreria alla tv. Seguendo le orme del Commissario Montalbano, anche Rocco Schiavone, il vicequestore romano creato da Antonio Manzini, avrà presto la sua vetrina televisiva. Cross Productions, casa di produzione di serie di successo come Una Grande Famiglia, sta lavorando, infatti, alla realizzazione di una serie con protagonista questo investigatore sui generis, che fa uso di marijuana, e maltratta i suoi sottoposti.

Romano fin nel midollo, Schiavone si ritrova a dover svolgere il suo lavoro ad Aosta, città nella quale è stato trasferito per motivi disciplinari (ha malmenato il figlio tossicodipendente di un potente politico). Una punizione non da poco per il Vicequestore – che tutti si ostinano a chiamare Commissario, contribuendo ad alterare il suo carattere burbero e manesco – che ha sempre detestato il freddo e la neve. Classe 1966, saccente, sarcastico, maleducato, cinico con tutto e con chiunque, ha però un grande fiuto per le indagini che, unito ad un senso etico che raramente coincide con quello che un poliziotto dovrebbe avere, e ad azioni ai margini della legalità, lo portano sempre a trovare il colpevole.

Un personaggio dunque fuori dagli schemi, rispetto agli investigatori e poliziotti a cui la tv ci ha spesso abituati, che potrebbe conquistare il pubblico, esattamente come avvenuto con i romanzi editi da Sellerio, che oltre ad aver avuto successo nel nostro Paese, sono stati tradotti in Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti e Grecia.


8
gennaio

“TUTTI PER BRUNO”, QUESTA SERA SU CANALE 5: RITORNA CLAUDIO AMENDOLA E TUTTI SENTIRANNO LA MANCANZA DE “I CESARONI”

Il venerdì di Canale 5 torna nelle mani di Claudio Amendola. Questa volta però non ci sono i super “Cesaroni” oppure la flotta di “Scherzi a parte” a proteggere le spalle dell’attore romano, sempre più simbolo dell’ammiraglia Mediaset; il progetto è del tutto nuovo e l’esito della sfida a distanza con “I Raccomandati” di Raiuno è tutt’altro che scontato. Il titolo della nuova fiction amendolesca è “Tutti per Bruno“, serie tv comico-poliziesca in 12 episodi (per sei serate complessive) e parla delle vicissitudini (spesso) improbabili del poliziotto  Bruno Miranda (Claudio Amendola), affiancato da Giuliano Scarpa (Antonio Catania) e Luca Corsari (Gabriele Mainetti).

Tratto dal format di grande successo in Spagna “Los Hombres de Paco“, “Tutti per Bruno” avrà il difficile compito di non far rimpiangere la famiglia Cesaroni che tornerà invece in autunno. La verità però è che già ai nastri di partenza, lo scontro tra le due fiction interpretate da Amendola appare impari e improbabile. Parlata romana, atteggiamento guascone e simpatico: mentre si guarderà Bruno Miranda sarà impossibile non pensare a Giulio Cesaroni e magari non sentire un pò di nostalgia. Due personaggi con molti, forse troppi, punti in comune per creare una vera discontinuità nel carnet artistico di Amendola e consentire al pubblico di allontanarsi affettivamente dal clan della Garbatella.

La trama non brilla per originalità e parla della storia di questi poliziotti pasticcioni che, nonostante l’indole caciarona, riescono con puntuale e inconsapevole maestria a risolvere tutti i casi che si presenteranno di volta in volta. Una sorta di “X Tuscolano” in salsa comica, in “Tutti per Bruno” oltre ai casi pseudo-criminali ci sono tutti gli avvenimenti e i problemi personali dei vari protagonisti: la mamma invadente, la figlia innamorata del collega, i divorzi e gli incroci sentimentali tipici della fiction all’italiana.





22
settembre

CRIMINI BIANCHI: RICKY MEMPHIS INDAGA IN CORSIA

Crimini Bianchi @ Davide Maggio .it

Aiutare chi ha subito un danno o un’ingiustizia a causa del mal funzionamento del sistema sanitario, contribuendo a migliorare l’efficacia dello stesso, attraverso la creazione di un’associazione no profit. E’ questo lo scopo dei cinque agguerriti protagonisti di Crimini Bianchi, la nuova serie, in sei puntate da 100 minuti, al via, su Canale 5, mercoledì 24 settembre.

Ancora una volta sarà una serie medica ad imperversare sui nostri schermi. Dimenticatevi però i salvataggi miracolosi, i medici onniscienti e infallibili o gli ospedali all’avanguardia che hanno caratterizzato sinora gli italici e non medical drama. Crimini Bianchi racconterà senza cliché di storie di malasanità ispirate a vicende reali. Ciò ha suscitato inevitabili polemiche e proteste, da parte di alcuni esponenti del sistema nazionale sanitario, secondo i quali la fiction presenta un’immagine distorta del settore (vedremo…).

Il cast, di tutto rispetto, vedrà Daniele Pecci interprete di Luca Leoni, giovane e promettente cardiochirurgo, impossibilitato ad operare dopo un incidente d’auto. Insieme a lui, Ricky Memphis (di ritorno alla lunga serialità dopo Distretto di Polizia) sarà Claudio Bruni, avvocato e migliore amico di Luca e Christiane Filangieri, Francesca Corona,  fidanzata di Stefano e ginecologa in un pronto soccorso. Antonio Manzini interpreterà, invce, Enrico Castelli, anestesista e single impenitente. Dulcis in fundo Micaela Ramazzotti nei panni di Chiara Rinaldi, specializzanda in cardiochirurgia.