Acuto ritrattista e intellettuale, disincantato osservatore della transizione italiana dalla società agricola al mondo del post boom economico, Mario Monicelli, a un anno dall’uscita di scena drammatica, rivive sugli schermi di Rai Movie con un’ampia retrospettiva dedicata alla sua cinematografia, archetipo fondamentale della commedia all’italiana. Un intenso tuffo, quello di domani, nelle atmosfere del cinico scrutatore dei compromessi piccolo borghesi, delle ipocrisie familiari, dei pregi e dei difetti dell’italica gente.
Programma ricchissimo: ben 9 film e un programma di approfondimento. Si comincia alle 13,00 con Risate di Gioia, con la preziosa interpretazione di Anna Magnani e Totò, sullo sfondo musicale creato da un altro grande nome come quello del maestro Lelio Luttazzi. A seguire E’ arrivato il cavaliere, lungometraggio in cui Monicelli si avvalse della collaborazione di Mario Bava come direttore della fotografia, Le rose del deserto, ultima opera lasciataci dal maestro, e Un eroe dei nostri tempi, emblematico esempio di quel grande filone di inchiesta antropologica sulla fenomenologia dell’italiano medio alle prese con le sfide della modernità.
In serata un tandem di grande prestigio, un pezzo di storia sicuramente importante all’interno del nostro cinema contemporaneo. I nuovi mostri e L’Armata Brancaleone, gallerie di personaggi indimenticabili nell’immaginario collettivo, introducono l’appuntamento di sicuro interesse con il programma di approfondimento dedicato al Monicelli meno noto, Ladri di Biciclette, questo il titolo, campanilisticamente importante. Vira Carbone attraverso spezzoni di varia natura e alcune riflessioni a margine dell’ultima intervista del maestro guiderà i telespettatori in un viaggio memoriale sulle tracce della grande testimonianza di un intellettuale schietto e brillante, una pietra miliare nel rapporto disinteressato che l’arte dovrebbe intrattenere con il potere.
Chiuderanno il lunghissimo Monicelli day tre chicche della cinematografia come Vogliamo i Colonnelli, I compagni e Toh, è morta la nonna. Dall’ironia sul colpo di stato fallito negli anni Settanta (sullo stesso filone il film attualmente nelle sale, I primi della lista) all’attacco alle convenzioni più becere del sentimentalismo familiaristico italiano.
Peccato per l’assenza nel palinsesto di Parenti Serpenti e Amici Miei, capolavori ineguagliabili di quel realismo grottesco che è la cifra più pura del regista che il paese ricorda con affetto e gratitudine. A conti fatti, considerato il grande impegno della rete per portare al pubblico opere magari meno conosciute, l’iniziativa non può che essere promossa. Roba di nicchia forse, purtroppo, ma il ricordo di Monicelli va difeso con le unghie e con i denti.
1. Giuseppe ha scritto:
28 novembre 2011 alle 16:25