Dopo il buon successo ottenuto lo scorso mese di ottobre con Adriano Olivetti – La Forza di un sogno, interpretata da Luca Zingaretti e seguita da oltre 6 milioni di spettatori, Rai1 propone una nuova fiction incentrata sulla figura di un grande imprenditore. Questa sera e domani – 12 e 13 maggio – alle 21,15 su Rai1 andrà in onda Mister Ignis – L’operaio che fondò un impero, miniserie in 2 puntate con protagonista Lorenzo Flaherty nei panni di Giovanni Borghi, il giovane operaio che dal nulla creò una tra le più importanti realtà industriali italiane.
Liberamente ispirata al libro Mister Ignis di Gianni Spartà, giornalista, già autore di monografie su protagonisti dell’imprenditoria lombarda, la fiction è prodotta dalla Martinelli Film Company International e vede dietro la macchina da presa Luciano Manuzzi. Nel cast, insieme a Flaherty, anche Anna Valle e Massimo Dapporto, rispettivamente interpreti dei personaggi di Maria e Guido, moglie e padre di Giovanni Borghi.
La miniserie, girata tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 in diverse location, compresi gli stabilimenti di Comerio della Whirlpool (una volta di proprietà della Ignis), racconterà le vicende di Borghi che, da grande uomo e imprenditore, riuscì con la sua fabbrica di elettrodomestici a dare un contributo significativo allo sviluppo industriale del nostro paese. Nella fiction, la cui sceneggiatura porta la firma di Eleonora e Renzo Martinelli, e Mauro Caporiccio, vedremo anche i successi sportivi ottenuti dalla Ignis. Borghi fu, infatti, uno dei primi a capire l’importanza di legare il proprio marchio a sport all’epoca molto amati e popolari come il ciclismo e il pugilato.
Mister Ignis – Foto
Mister Ignis – Trama
La storia di Mister Ignis parte dal centro di Milano, da una piccola bottega in cui lavora l’intera famiglia Borghi: papà Guido, con i suoi ragazzi Giovanni, Gaetano e Giuseppe, fabbrica fornelli elettrici che vengono venduti con successo in tutta la città. Giovanni va a scuola e a bottega nello stesso tempo. E la sera, per aiutare la famiglia, suona il piano nei cinematografi che proiettano i film muti. Anche per questo, qualche volta, il maestro lo trova addormentato sul banco, durante le lezioni.
L’arrivo della seconda guerra mondiale costringe la famiglia Borghi ad abbandonare Milano, per trasferirsi in campagna. I bombardamenti su Milano distruggono la piccola officina e i Borghi sono costretti, come molte altre famiglie, a sfollare nella provincia di Varese. Ma Giovanni non si arrende: sprona il padre e i fratelli a rimboccarsi le maniche e a ricominciare. Qui i Borghi si danno da fare per rimettere in piedi la loro produzione. Con le lamiere portate via dalle macerie, grazie alla geniale intuizione di Giovanni, iniziano a costruire nuovamente i loro fornelli, vendendoli in cambio di frutta, verdura e formaggi alle famiglie sfollate.
In questo clima di tristezza e scoramento Giovanni getta le basi per la grande fabbrica che ha in mente: convinto che presto i loro prodotti andranno a ruba. Passata la guerra, infatti, per la prima volta le famiglie italiane iniziano a godere a poco a poco di un benessere economico sino ad allora sconosciuto. Si realizza così il sogno di Giovanni, che è quello di portare il benessere nelle case italiane. Un benessere fatto di fornelli a gas, frigoriferi, lavatrici e altri piccoli elettrodomestici.
Inizia dunque la grande avventura dell’uomo che verrà in seguito affettuosamente chiamato dai suoi operai: “cumenda” (commendatore). La piccola officina diventerà nel giro di pochi anni una piccola fabbrica, destinata a diventare una realtà industriale in grado tra gli anni cinquanta e sessanta di sfornare elettrodomestici al ritmo di uno ogni otto secondi, dare lavoro a diecimila operai, esportare in 80 Paesi, ed avere un fatturato annuo di 40 miliardi.
1. aleimpe ha scritto:
12 maggio 2014 alle 15:55