Una cosa bisogna riconoscerla: Michele Santoro ha una fervida inventiva. In un momento in cui tutti parlano della necessità di svecchiare i talk show, il giornalista ha estratto dal cilindro AnnoUno, un format dalla parvenza innovativa. Al debutto ieri sera su La7, il programma condotto da Giulia Innocenzi ha messo a confronto il premier Matteo Renzi con ventiquattro giovani opinionisti radunati in studio. Il faccia a faccia, però, ha presto svelato tutte le sue debolezze, e l’ex sindaco di Firenze ha potuto imperversare senza contraddittorio, anche grazie alle sue abilità dialettiche.
A tradire i buoni propositi di Announo è stato innanzitutto il giovanilismo dei suoi protagonisti, i quali solo in rari casi hanno pronunciato interventi degni di nota e quasi mai hanno messo in difficoltà il leader democratico. Così, dopo aver concesso ai ragazzi di dargli del tu (diffidare sempre da questa licenza sorniona), Renzi ha utilizzato a proprio favore gli stereotipi rappresentati in studio, trasformando l’uno contro tutti in un’occasione di propaganda. Tra luoghi comuni sull’immigrazione e riflessioni a ruota libera da parte dei suoi interlocutori, il premier non è mai apparso in affanno e nemmeno il duello con Marco Travaglio lo ha messo ko, come in molti si sarebbero aspettati.
Anzi, di fronte al rottamatore fiorentino, il giornalista sembrava quasi incapace di affondare i propri artigli: un po’ come accadde lo scorso anno, dopo la celebre “spolverata” ricevuta da Berlusconi. Da parte sua, la debuttante conduttrice Giulia Innocenzi ha superato la prova della disinvoltura ma non quella della pervicacia giornalistica. Proprio lei, cresciuta alla scuola del santorismo duro e puro, non ha mai incalzato il politico di turno. Altro che la piazza Tahrir dei talk show: ad un tratto sembrava quasi di essere sintonizzati su Amici di Maria De Filippi, con Renzi nella parte del coach. “Non vi voglio convincere, ma andate a votare per chi volete” ha detto ai ragazzi l’esponente Pd.
Poco coinvolgente, infine, la trovata di designare tramite un Twitter-voto il giovane che avrebbe potuto esprimere l’ultima parola. L’idea di AnnoUno, di per sé innovativa e tutt’altro che malvagia, si è così scontrata con la realtà dei fatti: per accendere il talk show ci vuole un contraddittorio puntuale e credibile. Non basta la buona volontà di 24 giovani che alzano la mano per prenotare il proprio intervento.
Ma, forse, Michele Santoro aveva previsto anche questo, ed è possibile che nelle tre puntate rimanenti qualcosa venga aggiustato. Il conduttore, intanto, in diretta ha lanciato l’esca a Silvio Berlusconi, che – salvo sorprese – dovrebbe essere l’ospite della prossima settimana. Riuscirà l’ex Cavaliere ad infiammare le polveri?
1. giacomo bartoluccio ha scritto:
9 maggio 2014 alle 14:07