9
maggio

ANNOUNO: FORMAT NUOVO MA IMPERFETTO. COSI’ RENZI FA LO SHOW SENZA CONTRADDITTORIO

Announo - Giulia Innocenzi

Announo - Giulia Innocenzi

Una cosa bisogna riconoscerla: Michele Santoro ha una fervida inventiva. In un momento in cui tutti parlano della necessità di svecchiare i talk show, il giornalista ha estratto dal cilindro AnnoUno, un format dalla parvenza innovativa. Al debutto ieri sera su La7, il programma condotto da Giulia Innocenzi ha messo a confronto il premier Matteo Renzi con ventiquattro giovani opinionisti radunati in studio. Il faccia a faccia, però, ha presto svelato tutte le sue debolezze, e l’ex sindaco di Firenze ha potuto imperversare senza contraddittorio, anche grazie alle sue abilità dialettiche.

A tradire i buoni propositi di Announo è stato innanzitutto il giovanilismo dei suoi protagonisti, i quali solo in rari casi hanno pronunciato interventi degni di nota e quasi mai hanno messo in difficoltà il leader democratico. Così, dopo aver concesso ai ragazzi di dargli del tu (diffidare sempre da questa licenza sorniona), Renzi ha utilizzato a proprio favore gli stereotipi rappresentati in studio, trasformando l’uno contro tutti in un’occasione di propaganda. Tra luoghi comuni sull’immigrazione e riflessioni a ruota libera da parte dei suoi interlocutori, il premier non è mai apparso in affanno e nemmeno il duello con Marco Travaglio lo ha messo ko, come in molti si sarebbero aspettati.

Anzi, di fronte al rottamatore fiorentino, il giornalista sembrava quasi incapace di affondare i propri artigli: un po’ come accadde lo scorso anno, dopo la celebre “spolverata” ricevuta da Berlusconi. Da parte sua, la debuttante conduttrice Giulia Innocenzi ha superato la prova della disinvoltura ma non quella della pervicacia giornalistica. Proprio lei, cresciuta alla scuola del santorismo duro e puro, non ha mai incalzato il politico di turno. Altro che la piazza Tahrir dei talk show: ad un tratto sembrava quasi di essere sintonizzati su Amici di Maria De Filippi, con Renzi nella parte del coach. “Non vi voglio convincere, ma andate a votare per chi volete” ha detto ai ragazzi l’esponente Pd.

Poco coinvolgente, infine, la trovata di designare tramite un Twitter-voto il giovane che avrebbe potuto esprimere l’ultima parola. L’idea di AnnoUno, di per sé innovativa e tutt’altro che malvagia, si è così scontrata con la realtà dei fatti: per accendere il talk show ci vuole un contraddittorio puntuale e credibile. Non basta la buona volontà di 24 giovani che alzano la mano per prenotare il proprio intervento.

Ma, forse, Michele Santoro aveva previsto anche questo, ed è possibile che nelle tre puntate rimanenti qualcosa venga aggiustato. Il conduttore, intanto, in diretta ha lanciato l’esca a Silvio Berlusconi, che – salvo sorprese – dovrebbe essere l’ospite della prossima settimana. Riuscirà l’ex Cavaliere ad infiammare le polveri?

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4 Commenti dei lettori »

1. giacomo bartoluccio ha scritto:

9 maggio 2014 alle 14:07

Sono solo in parte d’accordo con l’articolo. Il fatto che renzi sia uscito bene (non benissimo secondo me) è perchè ha una ottima dote comunicativa e perchè è un leader giovane in un contesto di giovani, per cui era nel suo ambiente. Il contrddittorio c’è stato, ma è il pubblico a doverlo fare. E’ così anche nell’analoga trasmissione di MTV USA e UK
Vero spesso sembra essere ad Amci prima versione, con tematiche politiche invece che i problemi giovanili, i conflitti con i genitori eccc…
Nel complesso la trasmissione andrebbe migliorata se vuole mantenere questi ascolti, bisogna vedere se il boom è dovuto a renzi e alla novità o al fatto che il format sia piaciuto.



2. Giacomo ha scritto:

9 maggio 2014 alle 16:50

A me è sembrato solo uno spottone pro-Renzi. In pratica non c’erano domande scomode. Per esempio si è parlato di immigrazione in senso buonista come piace al pd, ma senza affrontare il grande business che c’è dietro. Non si è parlato di mafia, economia, lavoro, disoccupazione, tagli alla p.a. ecc. Comunque concordo che Renzi in realtà incalzato perde le staffe, se l’è cavata solo perchè li nessuno gli ha fatto il contropelo. Alla fine è la trasmissione Amici ma con 20 di ritardo. E i ragazzi di Amici erano più interessanti e agguerriti. Questi di Announo avevano le frasette gia pronte, un misto di banalità e luoghi comuni.



3. vince ha scritto:

9 maggio 2014 alle 16:54

non ho capito in cosa sia la novità…praticamente Santoro si è mantenuto la parte che più gli piaceva (quella del sermone di apertura), la conduttrice (non è una giornalista, non ha passato l’esame di abilitazione!!!) sembrava una catechista che cercava di far cresimare un branco di trombati di qualche programma trash del pomeriggio… pessima l’idea dell’ “#iostocon…”: quale persona sana di mente si schiererebbe con qualcuno che quando parla ti fa apprezzare il valore del silenzio?!?! magari poi ha scelto gentaglia di questo tipo per sfruttare l’effetto contrasto e cercare di emergere lei come una gran cima… senza San Matteo la settimana prossima sarà difficile…



4. Luca11 ha scritto:

9 maggio 2014 alle 16:55

Io l’ho seguito dopo la prima mezz’ora e devo dire che mi è piaciuto! Sono pochi i talk che mi tengono incollato alla tv..
Renzi se l’è cavata (benissimo secondo me) perché, come detto dal commento che mi precede, era nel suo habitat naturale e sicuramente le sue doti dialettiche aiutano.. Di quel che ho visto cambierei poco..
Se fossi nella innocenzi pretenderei solo commenti più brevi e soprattutto più inerenti al tema, perché certe volte si è sforato..
Brutta invece la prima della novità social.. Un programma così, ha bisogno di qualcosa in più; poi mi chiedo, l’hanno detto subito a cosa servivano gli #? No, perché io il “giochino” l’ho scoperto a programma finito..



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