Ora non ci sono più scuse: siamo in par condicio a tutti gli effetti. Il periodo di garanzia in vista delle prossime Elezioni europee era scattato il 18 marzo scorso, ma di fatto le disposizioni sono entrare in vigore solo pochi giorni fa, il 2 aprile per l’esattezza, dopo la pubblicazione dei Regolamenti sulla Gazzetta Ufficiale. Così, sono diventate operative le regole che garantiranno una parità di trattamento mediatica alle forze politiche coinvolte nella consultazione del prossimo 25 maggio.
Dopo la presentazione delle candidature, gli spazi delle tribune elettorali saranno ripartiti tra le liste dei candidati che interessano almeno un quarto degli elettori. Norme altrettanto precise riguarderanno i tg ed i programmi d’approfondimento. Nel regolamento approvato dalla Vigilanza Rai si legge che tutti dovranno uniformarsi ai criteri del pluralismo, della completezza, della imparzialità, dell’obiettività e – novità di quest’anno – dell’equilibrata rappresentanza di genere. Alcune regole sono in comune con l’Agcom, che controllerà i privati nazionali.
Per il servizio pubblico, tuttavia, ci saranno più vincoli. I direttori responsabili dei programmi Rai dovranno infatti controllare anche i contributi filmati, la composizione e il comportamento del pubblico in studio, nonché la ricostruzione delle vicende narrate, garantendo un “contraddittorio in condizioni di effettiva parità“. Nel periodo di garanzia, saranno 14 i programmi del servizio pubblico autorizzati ad ospitare i politici e, tra questi, nove sono di Rai3. Un bel colpo per la rete di Andrea Vianello.
Par condicio: i programmi Rai che ospiteranno politici
Stando a quanto riporta Il Velino, infatti, le trasmissioni che hanno chiesto e ottenuto che la responsabilità giornalistica fosse ricondotta al Tg3 durante la campagna elettorale sono: Agorà, Ballarò, Che tempo che fa, In ½ ora, Gazebo, Glob, Report, Telecamere e il concerto del primo maggio. Così, a poche settimane dalle consultazioni, gli artisti dell’evento di Piazza San Giovanni tra una canzone e l’altra potranno (s)parlare di politica senza violare il regolamento vigente. Il tutto, grazie al “timbro” della Berlinguer.
La rete ammiraglia del servizio pubblico, in compenso, avrà solo tre programmi autorizzati a parlare di politica, con la responsabilità ricondotta al Tg1 di Mario Orfeo. Si tratta di Unomattina, l’Arena di Massimo Giletti e Porta a Porta di Bruno Vespa. La testata del Tg2, invece, offrirà ospitalità a Virus ed a 2Next. Per tutti gli altri programmi in palinsesto, divieto assoluto di parlare di politica.
1. MisterGrr ha scritto:
8 aprile 2014 alle 12:02