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marzo

GIANLUIGI NUZZI: “PRIMA CHE ARRIVASSI QUARTO GRADO PERDEVA ASCOLTI. ABBIAMO ARGINATO L’EMORRAGIA”

Gianluigi Nuzzi

Dalle inchieste sul Vaticano al racconto della cronaca nera in prime time: Gianluigi Nuzzi ha cambiato il pubblico ma non lo stile. In tal senso, la sua scelta di condurre Quarto Grado è stata innanzitutto “una sfida”. Lo ha confermato ieri sera lo stesso giornalista, ospite della puntata d’esordio della terza stagione di Reputescion. Nel programma di La3 curato da Andrea Scanzi, il volto noto dell’informazione Mediaset ha raccontato le motivazioni che a inizio stagione lo hanno spinto ad accettare la nuova avventura professionale:

“Perché è una sfida. Mediaset ha delle televisioni popolari, che parlano al grande pubblico. E questo mi piace perché è un pubblico nuovo rispetto a quello che io conoscevo, quindi vado ad interagire con un pubblico per me molto interessante. Poi perché l’ingiustizia è la stessa. L’ingiustizia non ha una dimensione, ha un’identità…”

ha detto Nuzzi, riferendosi ai casi affrontati ogni venerdì nel suo programma. “Ho trovato una squadra strepitosa, nessuno degli inviati è andato via. La struttura ha voluto continuare, perché Quarto Grado è una missione” ha aggiunto il giornalista. Poi, una chiosa sugli ascolti della trasmissione, giudicati solidi anche dopo l’avvicendamento con la precedente gestione di Salvo Sottile. I dati, del resto, ne danno chiara conferma.

Gianluigi Nuzzi: Quarto Grado prima di me aveva perso ascolti

Al riguardo, il conduttore ha precisato:

(Quarto Grado) è una trasmissione che prima di me ha avuto momenti di grande successo. Prima che io arrivassi aveva perso degli ascolti, basta vedere i dati, noi siamo riusciti ad arginare questa emorragia proponendo uno stile magari anche più asciutto“.

Saranno fischiate le orecchie a Salvo Sottile, che proprio nei giorni scorsi ha visto naufragare la sua Linea Gialla su La7. Sebbene in calo, comunque, gli ascolti registrati dalla precedente gestione di Quarto Grado con risultano superiori di quasi due punti a quelli attuali. A Reputescion, Nuzzi ha poi parlato del suo progetto di portare il giornalismo d’inchiesta su Mediaset. “E’ un’ idea sulla quale stiamo lavorando con Siria Magri” ha spiegato, senza però anticipare nulla. A fiuto, la gestazione non sarà rapidissima.

Interessanti le parole espresse infine da Nuzzi sulla morbosità spesso rimproverata ai programmi di cronaca.

“La tv fa vedere al pubblico esattamente come sei. Se io fossi finto la gente cambierebbe canale. Io mi emoziono dei sentimenti, non mi vergogno e ogni tanto mi trattengo: si entra in pozzi di dolore senza fondo. La morbosità c’è quando tu ti soffermi su delle vicende che non sono inerenti a quello che vuole il nostro pubblico, che è il giallo…”

ha affermato il conduttore. Cronaca e morbosità: scindere il binomio si può. Basta volerlo.

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