Una befana un po’ kitsch con la passione per i fornelli, i capelli cotonati ed i vestiti rubati dal guardaroba di Ivana Trump. Questa è l’Antonella Clerici che abbiamo visto riaccendere tutta tempestata di paillettes i fornelli delle cucine di Rai Uno per la Lotteria Italia (qui i biglietti vincenti).
I fasti e l’attesa spasmodica per l’estrazione del biglietto vincente del 6 Gennaio sono ormai lontani, e se un tempo questa serata televisiva era davvero un evento mediatico, legato agli show più amati del sabato sera, oggi veder cucinato il biglietto da cinque milioni di euro, all’interno delle casseruole di Anna Moroni, è un po’ come vedere la finale di Miss Italia su La7: la fine di un qualcosa che prima era tutto, ed oggi è davvero poca roba.
Lo speciale Lotteria Italia de La Prova del cuoco è un programma anacronistico e seguirlo è stato avvincente come rivedere una replica di “Numero Uno” con Pippo Baudo, dieci anni dopo su Rai Replay. In questa minestra dell’epifania non è mancato davvero niente, dalla gara dei cuochi con vip, all’ospitata promozionale del film in uscita con Serena Autieri, all’intervista emozionale su poltroncine “chester” modello “Mara Venier”, passando per il momento “Tony Binarelli” di magia all’azoto liquido dello chef Davide Scabin, senza dimenticare l’immancabile collegamento in diretta per la prova guinnes culinaria, che tanto ci riporta al “paese delle Meraviglie” di Melba Ruffo e Pippo Franco.
Abbiamo assistito al ritorno della tv del passato, quella spesso osannata, quella spesso invocata a gran voce, ma che poi, quando la rivediamo non ci piace più. Le sfide incrociate tra i vip in cucina, alternate a siparietti e giochi telefonici degni della tradizione del “Lotto alle otto” di Michele Guardì segnano lo scorrere della lunghissima serata milionaria.
La sensazione è quella di ritrovarsi invitati ad una cena di gala servita in cucina. Si, perché lo studio del Nomentano 3, da cui va in onda lo show, è perfetto per un day time, meno in versione serale, dove mostra tutti i limiti di una regia statica, pesante come un polpettone dimenticato in frigo. In questo caso, forse, sarebbe bastato un arricchimento tecnico come un Jimmy Jib, per dare nuove prospettive allo show e togliere con leggerezza e campi larghi, l’imbarazzo da certi momenti di varietà in playback, degni dei siparietti romanzati anni 90’ di Columbro, Cuccarini e i Trettrè.
Attovagliati alla tavola di Antonella, una sempre glamour Paola Barale, con degli zigomi talmente alieni, che per un secondo più che essere alla “Prova del Cuoco” sembrava d’esser alla prova del botox; Rita Dalla Chiesa, accolta da parole di grande affetto da parte della Clerici, nonostante la brutta avventura che vive per la cancellazione del suo quotidiano a La7, è decisamente in gran forma, fasciata da un tubino in pizzo traforato modello ”Bellucci” che segna decisamente la sua svolta elegantemente sexy!
Mattatori della serata, tanto da aver spesso messo la presentatrice a disagio sono stati Amadeus, Pupo e, soprattutto, uno scatenato Flavio Insinna, che non si è risparmiato con battute che spaziano dall’anatomia di Anna Moroni alla citazione di Elisa Isoardi, che ha fatto scoppiare la Clerici in una risata davvero godereccia!
Tra i momenti cult tendenti al trash che non possono non essere evidenziati sull’etichetta dello speciale, prima di consegnarla alla memoria delle teche Rai, di sicuro ci sono:
- l’omaggio shock all’operetta, interpretato magistralmente da Antonella Clerici, con la partecipazione straordinaria di Orietta Berti;
- la battaglia con frusta e mestolo tra Insinna e la Moroni
- il clima funereo da ufficio postale della sala dei Monopoli, rivitalizzato solo dalla cravatta e dal fazzoletto in seta in stile Miami del presidente.
La verità è che cucinare una prima serata da tre ore e mezza con i rimasugli della Lotteria Italia non è semplice. La Clerici alla fine ha cucinato la sua solita minestra, senza spremersi nemmeno più di tanto, solo con qualche ingrediente in più portato dai suoi “amici”; una minestra che però, consumata di sera, è decisamente più indigesta, in tutto questo festival di cuochi, personaggi, giochi ed ospitate e siparietti discutibili, alla fin dei conti, Antonella rimane l’ingrediente segreto delle sue zuppe, senza il quale sarebbero talmente di cattivo gusto da risultare immangiabili!
1. ANNAMARIA BORDIN ha scritto:
7 gennaio 2014 alle 03:04