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ottobre

MILLY CARLUCCI A DM: BALLANDO CON LE STELLE DEVE CONQUISTARE IL PUBBLICO RAI. NON SO SE FIDARMI DELLA SEGRETEZZA DEL CAMPIONE AUDITEL

Milly Carlucci

Milly Carlucci

L’abbiamo intercettata nel bel mezzo delle prove generali, a poche ore dalla partenza dell’edizione 2013 di Ballando con le stelle. E Milly Carlucci non nasconde l’emozione e l’adrenalina per il ritorno sul piccolo schermo del suo format più famoso che quest’anno potrà contare su ben 13 concorrenti, compreso un “super concorrentone”. Nella nostra chiacchierata, la generalessa di Rai1 ci parla del suo show, per il quale – a suo dire – la concorrenza più temibile arriva da Rai2 e Rai3, e ne approfitta per dire la sua sull’auditel. Milly è contro l’uso spettacolarizzato dei dati d’ascolto e ci spiega il perchè.

Milly tra poche ore si parte…

Siamo tutti estremamente emozionati, per noi è un ridebutto come se fosse il 2005. Incrociamo le dita.

Come mai quest’anno avete 13 concorrenti?

Perché quest’anno abbiamo una specie di “super concorrentone” che è Massimo Boldi. E’ una vera impresa quella di portare in pista l’uomo pantofola, che per sua stessa ammissione non ha mai voluto fare un passo nella sua vita. Dice che ce la farà e la sua famiglia è estasiata dalla decisione. Ha dovuto cominciare dalla ginnastica in piscina, ora sta facendo fisioterapia, camminata a passo veloce e ginnastica specifica. Non avrà comunque nessun privilegio.

Qual è stato il concorrente più ostico da arruolare?

Non direi ostici ma concorrenti che hanno avuto un corteggiamento lungo. E ce ne sono: Anna Oxa, Roberto Farnesi, Lorenzo Flaherty, lo stesso Massimo Boldi. Negli anni ci siamo annusati, parlati, ma non se n’è fatto nulla. Poi finalmente siamo arrivati ad un lieto fine.

Hai ribadito più volte che con Italia’s got talent non c’è sfida perché voi partite più tardi. E se Ballando fosse iniziato prima?

Faremo due percorsi totalmente dissociati: loro sono partiti, si sono affermati, hanno conquistato il loro pubblico, noi partiremo e cercheremo di conquistare il nostro pubblico, il pubblico Rai. Come ha detto Antonio Ricci, infatti, oggi esistono due tipi di pubblico: il pubblico potenzialmente Rai e il pubblico potenzialmente Mediaset. E’ veramente difficile che ci siano travasi tra i due ambienti; i travasi ci possono essere all’interno della stessa famiglia. Come dice appunto Ricci, Canale 5, Italia 1 e Rete 4 si distribuiscono il pubblico a seconda della serata e lo stesso capita a noi. Ciononostante faremo il nostro: siamo qui per essere scintillanti, simpatici, per portare un po’ di cuore e intrattenere. Spero di offrire una parentesi in un momento difficile e triste per l’Italia. Sono convinta che anche nei momenti più bui l’uomo abbia bisogno di ottimismo. Se non vedi la luce in fondo al tunnel ti disperi.

Pensate ad un minuto di silenzio per commemorare le vittime di Lampedusa?

No, in televisione queste commistioni sono sempre difficili e possono apparire stridenti e di cattivo gusto. Su un blog o su un quotidiano c’è la pagina che dà conto di quanto di drammatico accade ma anche quella di spettacolo che non contiene ad ogni articolo la premessa “siamo spiacenti di dover parlare di questo perché è una giornata di cordoglio”. Noi dobbiamo cercare semplicemente di fare al meglio il nostro lavoro, per il quale l’azienda ha investito tanto. Inoltre non è un caso che durante le grandi guerre mondiali i teatri erano affollati e sono nate le compagnie di avanspettacolo. La gente ha bisogno di ridere. Se nel momento in cui ci sono gravi problemi nazionali continui a dare addosso alla gente con il colore nero, rischi di portarli a buttarsi dalla finestra.

Tornando a quello che dicevi prima, se Ballando è un prodotto forte sul quale la Rai punta, perché non si fa un gioco di squadra con gli altri canali Rai?

Sono logiche aziendali che bisognerebbe chiedere a chi di competenza.

Cosa intendi esattamente per pubblico Rai?

Il pubblico che come sua prima scelta è abituato ad andare su Rai1, Rai2, Rai3. Parliamo di abitudini antiche, anche familiari che in parte si stanno scardinando grazie a Sky ma che resistono. Esiste una scelta istintiva che il pubblico fa verso Rai e Mediaset per un fatto di linguaggio, di contenuti, di impaginazione e di tanti altri motivi.

Meglio perdere con un 22% o vincere con un 18%?

Meglio avere un pubblico felice che ti abbracci quando passi per strada e ti dica quanto siamo mancati o quando ritornate. Non lo dico per offendere chi fa le analisi degli ascolti annunciando “chi vince e chi perde” ma questo “Colosseo con i Gladiatori” è una tipica abitudine di un periodo di vacche grasse. Quando ci sono tanti soldi in giro è anche divertente dire che è stato stracciato il programma che magari per lo 0,1% ha, tra virgolette, perso la serata. Oggi credo che sia tutto diverso perché spendere soldi è complicatissimo. Bisogna guardare di più ai contenuti offrendo una tv utile al momento che stiamo vivendo.

Milly Carlucci e l’auditel

Di recente abbiamo intervistato Dino Boffo che ha definito l’auditel “un’impostura organizzata”. Che ne pensi?

Mi sono persa questa intervista. Sull’auditel posso dirti che è un sistema convenzionale, nel senso che a un certo punto si è convenuto tra le varie parti in causa di usarlo come metro. L’auditel è un’indicazione, se tu parli con il direttore o con il presidente ti dicono che dà degli strumenti indicativi che servono ai tecnici perché nessuno ti può giurare che quel dato sia vero al 100% e che non contenga un errore per una serie di motivi. Il primo motivo è che è un rilevamento statistico che ha un 4% di errore, c’è un + o – 2 di oscillazione, quindi nell’era della tv che vive di vittorie e sconfitte presunte, che sono decise da uno 0,40% o da uno 0,6%, dimmi tu se sia possibile dire che il dato sia quello. E, infatti, l’auditel non lo dice perchè ti dà un valore medio, siamo stati noi che abbiamo creato questa esagerazione, questa illusione della curva che ti dice minuto per minuto quello che è successo come se in quel minuto, nel momento in cui è entrata Luisa Bianchi, tu avessi davvero quel numero. Quello è un ascolto medio cioè è una linea virtuale che unisce dei virtuali punti di massimo e di minimo. E’ un discorso da esperti di statistica ma noi per renderlo accessibile al pubblico l’abbiamo banalizzato e quindi reso sbagliato. Se col passaggio al digitale fosse stato inserito un elemento di rilevamento su tutti i nuovi televisori avremmo potuto avere un dato preciso al 100% perché sarebbe arrivato da tutti. Noi, invece, abbiamo un campione che bisogna capire come viene modificato. Basta che una settimana introduci – perché c’è una rotazione nel campione – più anziani o più giovani e hai modificato il campione verso un certo tipo di programmi o verso un altro tipo di programmi. Questo campione deve essere assolutamente segreto ma purtroppo sono nomi che sono in giro da anni.

Non sono segreti?

Si, sono nomi segreti ma viviamo in Italia, paese in cui abbiamo scoperto che il doppio petto spesso nasconde persone che ne hanno combinate di tutti i colori.

Stai dicendo che Rai e Mediaset conoscono le famiglie auditel?

No, probabilmente mi sono espressa male, lo spiego meglio. Una premessa del sistema è che il campione sia assolutamente segreto. Della segretezza del campione forse mi fido totalmente in Finlandia, non so se in Italia mi posso fidare. Non accuso ma faccio ragionamenti generali basandomi sulle cose che sono successe negli ultimi 20 anni nel nostro Paese. Tornando al funzionamento dell’auditel, il dato è frutto di una serie di passaggi umani insieme ad un unico passaggio elettronico. Ad esempio una famiglia deve accendere e spegnere automaticamente macchinetta, compreso il bambino di sei anni. Tutto ciò rende il dato probabile ma non mi sentirei di mettere la testa sul ceppo e dire “questo è il dato”. E’ una buona indicazione di tendenza, se un programma va bene lo sai dall’auditel; idem se un programma va male ma che il numero sia quello credo che nessuno lo possa dire. Basta pensare ai sondaggi che si fanno con attenzione spasmodica prima delle elezioni e che poi, come nell’ultimo caso, non rivelano la situazione reale. Non è che l’auditel sia il demonio, è un rilevamento che ti dà una tendenza, chi ha trasformato l’auditel in quello che non è siamo stati noi che l’abbiamo spettacolarizzato decidendo che il 24,01% era veramente il 24,01%. La colpa, dunque, non è dell’auditel ma dell’uso che ne è stato fatto.

Però per i pubblicitari, ossia chi conta nel mercato, il 24.01% è il 24,01%.

Loro hanno dei rilevamenti personali.

Ma sono sempre dei rilevamenti…

E’ chiaro. Anche un sondaggio telefonico in cui chiedi: “cosa guardavi ieri?” non è preciso. In questo caso, però, c’è un vantaggio, sono campioni rappresentativi e casuali, vergini, che si formano quel giorno. Ribadisco non puoi dire che l’auditel è un demonio perché ha sempre detto di essere un rilevamento statistico e come tale va preso e non come una mannaia. E’ ridicolo guardare minuto per minuto e dire questa cosa ha funzionato, questa non ha funzionato, perchè non è cosi. Tu sai che quando entra l’ospite importante, se è stato fortemente annunciato nei momenti precedenti, puoi avere un’agglomerazione di nuovo pubblico ma se entra a sorpresa devi aspettare i cinque minuti successivi che si è sparsa la voce in famiglia.

Quindi domani non guarderai la curva di Ballando?

La curva di Ballando va guardata ma come la guardano i tecnici: è un flusso, c’è una profonda differenza. Vi prego di intervistare uno studioso di statistica. Così qualcuno spiega ad un pubblico, anche di addetti ai lavori, cosa sono i flussi. E’ un flusso, e quindi non è che in quel momento è successa quella cosa e sono sicura che sia successa. E’ un flusso medio, con un + o – 2% di differenza. Faccio un esempio estremo: io ho fatto il 12%, tu il 14% e hai vinto su di me ma potrebbe essere il contrario. C’è uno scarto statistico, ne vogliamo dare conto?

E’ anche vero che, soprattutto per quanto riguarda le reti commerciali, si fanno i programmi per l’auditel e dunque in qualche modo va assecondata quella statistica.

Ti faccio un esempio con Altrimenti ci arrabbiamo: abbiamo avuto il pieno di telepromozioni, nonostante quello che hanno detto le curve. Purtroppo siamo in un paese conformista per pigrizia ed è difficile tornare indietro mentre è gustoso mandare alla gogna chi ha fatto lo 0,1% in meno dell’altro. Io mi sono rassegnata al fatto, non mi lamento e sto al gioco. E’ una cosa surreale, però, basata su premesse mai giurate da nessuno.

Non pensi che con Sky qualcosa stia cambiando? Si parla di successo per programmi che fanno l’1%.

Anche la questione del digitale ha ulteriormente reso vapore acqueo questo modo di ragionare. Se ci pensi ci sono programmi che fanno l’1% quando il margine d’errore è + o – 2. Ma noi continuiamo a fare ascolti minuto per minuto. Su una popolazione, poi, che è di 60 milioni di abitanti come fai a dire che 2.500 famiglie sono significative (in realtà sono 5.200, ndDM)?

Il campione italiano però è giudicato tra i più rappresentativi.

Ma oggi esiste Sky On Demand, i replay, la possibilità di registrare, il dato va preso come un’indicazione di un flusso medio d’ascolto. E’ un discorso difficile per chi non ha dimestichezza con la matematica.

Milly Carlucci e le polemiche su Ballando con le stelle 2013

Voltiamo pagina. A DavideMaggio.it a proposito della sua partecipazione a Ballando con le Stelle, Corinne Clery ha detto che:A dieci minuti dalla fine, si era rotto il televoto. Forse per aiutare qualcuno: non lo so…”. E alla nostra domanda: “ di chi si tratta?” ha risposto Valentina Vezzali.

Si era rotto il televoto? Cosa vuol dire? Continuo a ripetere ciò che dico sempre, non sono io la garante, esiste un notaio che presiede alla scarico dei voti e insieme a lei ci sono i tecnici, il produttore Ballandi, il curatore e il capostruttura Rai. Se ci fosse un problema si verrebbe a sapere nel giro di 30 secondi, perché il notaio super partes invalida il televoto. Nessuno mette in ballo la propria professionalità per aiutare qualcuno, sai che gliene importa al notaio, e agli altri, dei concorrenti. Corinne è una persona deliziosa, che ha fatto una bellissima partecipazione. Spesso capita che personaggi cari e nel cuore del pubblico vengano penalizzati al televoto.

Perché solo per Ballando si parla sempre di compensi?

Perchè è un argomento usato per fare campagna negativa. Come si evince dalle tue parole, non siamo gli unici ad usare i personaggi famosi che, tranne in occasioni di beneficenza, in tv non vanno gratis. Con la differenza che da noi non vengono per l’intervistina di cinque minuti ma lavorano alle volte anche 24 ore su 24, per 6 giorni su 7. Purtroppo si è scoperto che lo strillo di giornale sul cachet fa notizia e il problema è che si riportano notizie non vere. Quando contatto un personaggio per Ballando, la proposta economica arriva più tardi e invece sui giornali leggo già “scandalo 200.000 euro a Milly Carlucci”. Tali notizie possono anche disturbare negativamente la trattativa.

E’ successa una cosa del genere?

Sì, con Lino Banfi per Altrimenti ci Arrabbiamo. L’avevamo contattato, si era mostrato intenzionato e aveva preso qualche giorno per pensarci. Nel frattempo i giornali hanno scritto che avrebbe percepito 100.000 euro per essere in giuria. A quel punto Lino si è amareggiato e per evitare che la sua persona, in un momento così difficile, venisse associata ad un guadagno così sovradimensionato, quasi immorale, ha rifiutato la proposta. Il paradosso è che con lui non si era ancora parlato di soldi. Capisco il giornalista che scrive le notizie, ma mi dispiace che ci siano persone all’interno della Rai che diffondano false informazioni che fanno male alle produzioni.

Quanto è cambiato il budget di Ballando rispetto all’inizio?

Non mi occupo di budget, ma da quello che mi viene riportato so che in ogni edizione subiamo ridimensionamenti del 20 o del 30% su tutte le voci. Credo che costiamo come un prodotto di intrattenimento medio della Rai.

Auspichi una striscia in daytime per Ballando con le stelle, ma come mai Milly Carlucci negli ultimi, forse 20 anni, non ha mai avuto un programma in daytime?

Non l’ho mai cercato perché sono tipicamente prodotti a scadenza annuale, con una famiglia in crescita e dislocata tra Roma e Londra non mi potevo permettere di essere legata alla Capitale.



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16 Commenti dei lettori »

1. alex ha scritto:

5 ottobre 2013 alle 17:10

Questa quando vinceva non faceva mai questi ragionamenti, esultava e dava per buono l’auditel.Io penso che lei sia uno di quei personaggi che non entrerà mai nel cuore della gente, è troppo impostata, pettinata, statica e mai spontanea, non improvvisa mai e non esce dal copione.



2. MisterGrr ha scritto:

5 ottobre 2013 alle 17:40

che due palle ste solite dichiarazioni quando si sa che si perderà.



3. Francesco ha scritto:

5 ottobre 2013 alle 18:02

Questi discorsi puzzano di naftalina e non si rivolgono di sicuro alla fascia di pubblico nella quale mi riconosco che sceglie quello che trova più interessante sia in Rai che in Mediaset o altre valide reti digitali. Probabilmente apparterrò ad una minoranza (?) ma non sono mai stato nemmeno incuriosito da Ballando o da IGT forse perché non amo né la liturgia degli spettacoli dove tutti appaiono come mummie imbalsamate e nemmeno i fenomeni da baraccone.



4. elena ha scritto:

5 ottobre 2013 alle 18:16

questo programma ha stancato anche chi non lo vede e comunque lo finanzia con il canone. fa bene a mettere le mani avanti, tanto lo sa gia’ che a parte la curiosita’ iniziale, l’interesse e’ nullo.



5. Peppe93 ha scritto:

5 ottobre 2013 alle 18:19

Intervista complicata ma molto interessante il discorso auditel (complimenti Mattia) . Comunque credo che Ballando debba stare sul 20% che è un signor risultato considerando Igt e le partite.



6. luigi74 ha scritto:

5 ottobre 2013 alle 18:27

la noia..la maestrina esaltata..ha sempre parlato di budget per giustificare difficoltà nel cast..ora dice che nn conosce i budget..un periodo voleva passare pure da produttrice..e sta storia del figlio che vive a londra..della casa..sempre na scusa per sottolineare quanto so figa ..va a ringraziare de mita e berluca (vedi telegatti di tanti anni fà..) per farti lavorare..pesantezza di donna sempre uguale..



7. rien ha scritto:

5 ottobre 2013 alle 19:30

L’intelligenza, una testa pensante, il saper parlare e articolare un discorso su delle basi a quanto pare danno fastidio.
Siamo in Italia, ci “meritiamo” le belen.



8. VivaMariaDeFilippi ha scritto:

5 ottobre 2013 alle 20:17

adesso ci viene a dire che non si fida dell’auditel? ahahah quanto è peggiorata la signora Carlucci Milly che donna flop…. ogni anno trova una scusa basta il suo programma è brutto ha stancato non ha chance per vincere.



9. VivaMariaDeFilippi ha scritto:

5 ottobre 2013 alle 20:20

e io pago



10. shiver ha scritto:

5 ottobre 2013 alle 20:54

Perfettamente d’ accordo con Francesco al commento #3, anch’ io non sono un fidelizzato nè Rai nè Mediaset o altri, guardo semplicemente quello che mi piace indipendentemente dal canale e infatti li giro sempre un po’ tutti. Forse siamo una minoranza.

Il fatto che ci sia comunque un pubblico fidelizzato alla Rai e a Mediaset è vero. Ad esempio alcune persone che conosco quando accendono la tv hanno l’ abitudine di partire dal tasto 5 e a mio parere la fidelizzazione si nota di più osservando quale tg vedono. Poi ci sarà chi come me parte da Rai1 solo perchè gli piace girare i canali secondo il loro ordine e non perchè fidelizzato Rai.

Per quanto riguarda il discorso sulla statistica, il campione e l’ auditel è davvero molto interessante, soprattutto per me che a breve dovrò dare proprio Statistica all’ università ed è un esame che mi piace molto. Le faccio i miei complimenti. Però mi viene sempre da scrivere, provocatoriamente, farebbe queste dichiarazioni in un’ intervista se non sapesse di essere la probabile perdente? Visto che già ha perso con IGT due anni fa?



11. shiver ha scritto:

5 ottobre 2013 alle 20:56

Auguro una buona serata a tutti (si era cancellato)



12. marcko ha scritto:

5 ottobre 2013 alle 21:29

ke personaggio pesante…
ma come mai parla di auditel solo da quando a contro igt e perde regolarmente?
prima quando era la sua trasmissione a vincere si esaltava e ringraziava , ma non si faceva mai tante domande sulle percentuali di errore dell’auditel, kissà xkè…..



13. ornella martinelli ha scritto:

6 ottobre 2013 alle 00:08

Ma perchè prendersela tanto con la Carlucci che personalmente reputo una donna professionale e difendere tanto la concorrenza dove si ripetono le stesse cose, viste, rimacinate, mescolate con salse di ogni tipo, soltanto perchè ogni tanto si vede la Belen? Almeno da Milly c’è musica che dà un po’ di allegria in questo triste mondo in cui ogni giorno c’è di tutto e di più. Grazie Milly!



14. ciro ha scritto:

6 ottobre 2013 alle 01:13

Beh…Milly Carlucci è la meno peggio delle altre…..e i programmi che fa sono SOLO adatti a gente che ormai non ha più i denti…e non aggiungo altro.

Ballando è cmq un programma “leggero” e cmq meno peggio di quelli che trasmettono sulle reti Mediaset (vedi quelli targati DeFilippi o D’urso)…che si basano SOLO sul PIETOSISMO o SULLA PRESA IN GIRO dell’essere umano e sia i programmi che i conduttori sono ABOMINEVOLI solo a guardarli.



15. francesco ha scritto:

6 ottobre 2013 alle 11:02

quello ke dici tu shiver è vero… ma molte persone anziane guardano solo ed esclusivamente Rai 1… mentre i giovani guardano mediaset….
Io sinceramente guardo sempre mediaset ke rai…. no xkè sono affezzionato a mediaset… ma la rai mi sa di vecchio…. tutto qui



16. shiver ha scritto:

6 ottobre 2013 alle 17:29

francesco: dipende sempre dai programmi, Quelli che il calcio, Isola dei Famosi, X-Factor versione Rai e ora The Voice, Pechino Express, Tale e Quale Show, e quindi ovviamente più l’ offerta di Rai2 che di Rai1 non è certo rivolta agli anziani, anzi. Ricordo ancora quando su Rai2 andavano in onda le nuove serie di Streghe in prima serata. Italia1 certamente ha un pubblico più giovane con Le Iene, Mistero, gli anime, i telefilm. Ma anche Canale5 ha dei programmi che onestamente non credo siano seguiti da giovani: Mattino5, Forum, Pomeriggio5, Io canto e altri. Per contro a volte trovo che la Rai proponga dei programmi troppo per anziani, mentre Canale5 a volte fa delle cafonate orribili e inguardibili. Concludendo per me dipende sempre dal programma.



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