La stagione autunnale delle fiction è cominciata ieri sera su Canale 5 con il “botto”. Quello di un’arma da fuoco di stampo mafioso. D’altronde la connessione con la mafia si deduceva anche dal titolo. Era improbabile che Baciamo le mani (qui gli ascolti) riguardasse la storia di un uomo che, riscoperto il valore della galanteria, fa il baciamano alle donne che incontra. Più difficile collocarla tra le fiction Ares. Insomma, dopo L’Onore e il Rispetto, Il Peccato e la Vergogna, Pupetta – il coraggio e la passione, come minimo ci saremmo aspettati Baciamo le mani - il rossetto e lo smalto.
Siamo in Sicilia, negli anni 50. Il motivo per cui dalle prime battute sembra di stare a Porta Portese è che il tentativo di far dire alla Ferilli “andiamo” al posto di “annamo” è fallito. Così è sembrato più comodo a tutti cambiare direttamente la sceneggiatura e far diventare Sabrina una donna romana sposata a un siciliano. Ida, voi però potete chiamarla Fata Primavera. Una che va alla festa di tale Don Cesare con la faccia da criminale, gli bacia le mani e il giorno dopo il marito le viene arrestato per omicidio, non deve essere assunta a tempo indeterminato nella DIA per generare il dubbio che in casa sua ci siano infiltrazioni mafiose. E invece lei, beata, si stende pure su un comodo sofà. Ah, no, scusate, quella era la pubblicità. Se fate confusione anche voi, ricordatevi che è fiction Ares quando lo sguardo del protagonista è languido, perso nel vuoto e a voi viene voglia di ubriacarvi.
In questo contesto, l’apparizione di Virna Lisi, interpretazione impeccabile e sguardo di una che vede quello che ha davanti e non la Madonna di Fatima, l’avrete sicuramente attribuita alle conseguenze dell’alcol. E invece, no. C’era davvero. Su di lei la responsabilità di una storia che ha bisogno di un muratore. E anche con una certa urgenza. Il suo sviluppo ha bisogno di solidità, quella che solo una consistente colata di cemento armato potrebbe darle. Ve la riassumiamo. La fata primavera (Sabrina Ferilli) realizza finalmente che il marito ha ucciso un uomo per conto di Don Cesare. E così li denuncia entrambi e viene messa nel programma di protezione testimoni. Che poi forse il concetto di protezione dovrebbe essere definito meglio. O quanto meno il poliziotto chiamato alla protezione non dovrebbe essere narcolettico.
Comunque, Ida e il figlio si salvano miracolosamente dall’esplosione del treno provocata da un prete che, alla destra del Padre, ci vede seduto Don Cesare. Per una botta di quella che nella realtà si chiamerebbe fortuna sfacciata e nelle sceneggiature “buttiamola in caciara”, Ida conosce sul treno un’altra donna con figlio annesso. Poi, durante la notte, quando dormono tutti (poliziotto narcolettico compreso), il figlio di Ida deve fare la pipì; lei si alza con la borsa in mano, il treno fa una brusca frenata e prende per sbaglio la borsa dell’altra mamma.
La carrozza del treno esplode, ma Ida e figlio sono parecchie carrozze più avanti. Il bambino ha bevuto tanta Rocchetta e deve fare di conseguenza tanta plin plin. E meno male che non ha ingurgitato bifidus actiregularis. Lo scambio di identità è dunque avvenuto. Ida diventa Gabriella e il piccolo Salvatore Duccio. A questo punto non resta che navigare verso l’America sperando che in dogana e nella nuova famiglia non si accorgano che foto e persona reale non combaciano. Poi bisognerà anche sostituire le bottiglie di Coca Cola. Sarebbe sospetto che una che si chiama Gabriella ha la bottiglia di Coca Cola con scritto Ida.
Comunque, alla fine i due fake arrivano a New York e trovano la loro nuova famiglia. Tre fratelli, uno bono, uno piccolo e uno senza mano, una madre (Virna Lisi) e una sorella. Alla Ferilli le tocca quello senza mano, ma già si immagina a rotolare tra le lenzuola all’ombra dell’Empire State Building con quello bono. Lo abbiamo capito tutti, tranne la mamma che si insospettisce per lo sguardo di Gabriella, ma lo attribuisce alla vista della mano monca. Come se non lo sapesse. Dopo aver pronunciato l’ultima battuta, Virna Lisi è corsa in camerino a recitare un monologo di Brecht. Per purificarsi.
Baciamo le Mani – anticipazioni puntate
[BACIAMO LE MANI - ANTICIPAZIONI 3^ PUNTATA - 13 SETTEMBRE 2013]
[BACIAMO LE MANI - ANTICIPAZIONI 2^ PUNTATA - 5 SETTEMBRE 2013]
[BACIAMO LE MANI - ANTICIPAZIONI 1^ PUNTATA - 2 SETTEMBRE 2013]
[BACIAMO LE MANI - TUTTE LE INFO SULLA FICTION CON VIRNA LISI E SABRINA FERILLI]
1. Stefania Stefanelli ha scritto:
3 settembre 2013 alle 19:12