5
maggio

ROSSO SAN VALENTINO – IL RINNOVATO SUCCESSO DEL MELÒ

Rosso San Valentino

Rosso San Valentino

Il pubblico è sovrano e ha sempre ragione, perché è il cliente. Ma certe volte a capirlo si fa fatica: a dispetto delle continue critiche che muove alla tv italiana, rea di non sperimentare e di proporre sempre la solita solfa, ci ritroviamo una fiction come Rosso San Valentino che raggiunge il 20% di share e nella sfida del martedì surclassa Benvenuti a Tavola 2, che come prodotto è sicuramente più sperimentale ed attuale.

Potrebbe trattarsi di un bisogno atavico, quello del ritorno alle origini: bisogno di certezze, di emozioni forti, bisogno di perdersi in un raccolto completamente fuori dalla realtà per distaccarsi da quella precaria che ci circonda. In questo senso Rosso San Valentino è costruito perfettamente e ricicla in sé alcuni dei generi di maggior successo nazionalpopolare.

I fotoromanzi, innanzitutto, con le loro copertine patinate: in questa fiction sono tutti belli, per niente simili ai vicini di casa che incrociamo ogni giorno. Le favole, poi: è un racconto dai contorni netti, senza sfumature, dove i buoni sono proprio buonissimi e i cattivi sono irrecuperabili. E le telenovele brasiliane: la protagonista, angelo del focolare, è bersagliata e presa di mira tanto da venir rinchiusa in carcere ingiustamente. Giusto per dirne una.

Ma soprattutto è il melò all’italiana che ritorna a vivere col profumo di rosa: era dai tempi di Incantesimo che non si  vedevano in Rai storie d’amore non in costume così drammatiche e tormentate, con passaggi ai limiti della scontatezza: uno su tutti lo scambio di cellulari tra i protagonisti, che li porterà a rivedersi dopo il primo incontro fortuito.

Perché se invece vogliamo parlare di quelle in costume, il paragone scatta d’ufficio: la protagonista Laura Argenti (Alexandra Dinu) è proprio Celeste Dubois (Claudia Ruffo), la protagonista di Orgoglio 3 che ha perso un figlio e crede non lo potrà mai rivedere ma poi lo incontra per caso e sente con lui un feeling istintivo, che la porterà a scoprire che a sottrarle il piccolo altri non è stato che il padre biologico, sparito dalla sua vita ed ora tornato nei panni del falso amico. Così andò per Celeste e così, andando per intuizione, andrà per Laura, che scoprirà che il piccolo Giacomo Danieli (Gabriele Caprio) è il figlio che ha avuto da Lorenzo (Simon Grechi) e che è stato proprio lui a prenderlo per venderlo ai nuovi genitori. Ovvero i proprietari dell’azienda per cui lei adesso lavora nonché parenti del suo grande amore Giovanni (Luca Bastianello).

La ripetitività dello schema è tutto. Ma che importa, se gli ascolti crescono puntata dopo puntata? La gente vuole sognare terre lontane ma conosciute, e c’è chi ancora è in grado di fargliele esplorare.

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4 Commenti dei lettori »

1. alex100 ha scritto:

5 maggio 2013 alle 16:23

Dove sta il problema scusate?…non c e` una legge universale che decide cio che e` bello o brutto…ci sono tanti generi in tv…si puo sperimentare lo stesso,lasciandi anche il genere soap-teleromanzo in tv
Per fortuna ci sono decine di canali..:)
Detto questo..spero in una seconda stagione



2. Peppe93 ha scritto:

5 maggio 2013 alle 18:50

Anche a me questa fiction sta piacendo molto. I lsuccesso credo sia nella scrittura ( anche se anche qui ci sono dei difetti) ma nel complesso è buona. Poi comunque esplora il mondo del profumo cosa mai fatta fino ad ora. Spero che ci sia una 2 stagione anche perchè hanno detto che il finale è abbastanza aperto.



3. Michele ha scritto:

5 maggio 2013 alle 19:42

Il successo di questa fiction è dato da un solo fattore: le donne anziane, che non si smuovono da Rai 1 neanche con le cannonate e le fiction del suddetto canale sono quindi tutte calibrate per questo pubblico: ecco il motivo per cui i soggetti, le sceneggiature, le psicologie dei personaggi sono rimasti fermi ai tempi dei film strappalacrime di Raffaello Matarazzo (film melodrammatici in voga negli anni cinquanta che spopolavano tra le donne di venti-trent’anni ovvero le anziane odierne), perchè questi teleromanzi sono fatti ed indirizzati ad un pubblico anziano e femminile ovvero il pubblico tipico di Rai 1 ecco spiegato l’immeritatissimo successo di questo ed altri simili aborti mal riusciti tipo ”Tutta la musica del cuore”



4. barbara ha scritto:

5 maggio 2013 alle 22:46

ho visto solo la prima puntata e l’ho trovata decisamente scontata , la trama è molto simile alle tanto amate telenovele anni 80. I personaggi senza alcuna sfaccettatura nel carattere, le battute prevedibili..il successo sarà frutto della crisi e della volontà di fuggire dai problemi di che ogni giorno la tv, sempre a suo modo, ci mette davanti?



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