L’assenza dai palinsesti di Rai 1 di Miss Italia non mi ha stupito! Non per altro, ma mi sembra che la stessa, identica situazione si sia presentata più volte in passato senza destare tutto il clamore che in questi giorni tiene banco tra carta stampata e web. Davo per scontato, in pratica, che si trattasse di una infondata ‘preoccupazione’ che avrebbe (e ha) portato con sè – visto l’argomento trattato – le immancabili polemiche sul ruolo della donna in televisione. Poi, però, mi è venuta in mente la favola di Esopo “Al lupo! Al lupo” e mi sono detto: “vuoi vedere che questa volta Miss Italia è stata davvero cancellata?”.
Abbiamo chiesto lumi direttamente alla Patron del concorso, Patrizia Mirigliani, che alla nostra domanda “Che ne sarà di Miss Italia?”, ha esordito così:
Miss Italia? Continua! D’altro canto io credo che dopo 25 anni di proficua collaborazione, se la Rai avesse deciso di non mandare più in onda il programma avrebbe inviato una comunicazione ufficiale ed io al momento non ho ricevuto alcunché. Il Concorso fa parte del costume italiano ed è un appuntamento tradizionale della nostra storia.
Patrizia Mirigliani va anche oltre…
Il programma – realizzato dalla Rai e dai suoi autori, può e, anzi, deve essere sempre rivisto per renderlo sempre attuale ed i costi devono essere allineati ai tempi d’oggi, visto il particolare periodo che stiamo attraversando. Ma questo è decisamente un altro discorso. Le voci che si sono susseguite in questi giorni mi hanno fatto sorridere perché ogni Paese ha un proprio concorso di bellezza abbinato ad un programma televisivo. Non vedo perché l’Italia non debba avere il suo.
La patron trova un’alleata anche nella senatrice Amati, che ha inviato una lettera al Presidente della Rai Anna Maria Tarantola, nella quale auspica che la tv di Stato ”sappia valorizzare ancor meglio il Concorso Miss Italia che porta, nelle case di tutti, ragazze che rappresentano un modello moderno, sano e partecipe dell’Italia migliore’‘.
E ancora: ”Credo che l’esperienza di conoscenza e crescita reciproca abbia contribuito a cancellare del tutto lo stereotipo delle miss quali ragazze-oggetto che un tempo poteva considerarsi prevalente” [...] ”Sarebbe un vero peccato – conclude la senatrice Amati - che questo storico appuntamento italiano, cosi’ trasformato e reso piu’ vicino ai problemi dell’oggi con la partecipazione alle campagne sociali che ho ricordato (per altro solo alcune di quelle perseguite dalla Mirigliani), non avesse la visibilita’ che merita. Nella tv di Stato sono purtroppo tante le trasmissioni dove invece l’immagine femminile e’ assai spesso banalizzata quando non svilita a mero oggetto del desiderio”.
Che ne sarà di Miss Italia?
1. raffa ha scritto:
10 aprile 2013 alle 14:25