Potrebbe essere finito, forse per sempre, il rapporto tra Luisa Ranieri e il piccolo schermo. L’affascinante attrice dagli occhi di ghiaccio, scelta come volto anche per il debutto in prime time di Amore criminale, pur dichiarandosi pienamente soddisfatta dell’avventura televisiva e delle risposta del pubblico a questa proposta inedita nel prime time tradizionale, annuncia a Vero tv che non tornerà a condurre il programma:
“Sono soddisfatta della risposta del pubblico a questa nuova versione in prima serata di Amore Criminale, ma per me questa esperienza televisiva finisce qui”
Forse per una consacrazione totale al cinema, arte con tempi di azione e reazione sicuramente diversi, eppure la chance concessa è stata subito importante: una prima serata, in una rete culturalmente approvata senza remore da tutti come Rai 3, all’interno di un programma che tratta di un tema così delicato, e su cui stanno nascendo campagne di sensibilizzazione mirate, come la violenza sulle donne, fino agli estremi confini degli omicidi.
La notizia dell’addio della conduttrice arriva dopo un ciclo di prime serate che hanno raccontato un sottobosco italiano inquietante, mentre la cronaca nera, solo per l’anno solare che volge al termine, conta più di 100 casi di femminicidio. Le storie che ha raccontato la Ranieri, da ultima quella di venerdì scorso di Francesca, la ragazza siciliana uccisa nel 2009 dall’uomo con cui aveva avuto una relazione, purtroppo non sono solo casi isolati di un Paese che si ferma spesso troppo poco a riflettere sulle sue forme acute di violenza.
L’Auditel sicuramente non ha toccato mai la febbre delle due cifre, ma non sono sicuramente a favore del programma la collocazione in una serata che ha stretto la Ranieri tra tre offerte di intrattenimento molto seguite come Crozza, I Cesaroni e Tale quale Show; in più il programma andrebbe forse più a nozze con un profilo di pubblico più da Rai 2 che da Rai 3, o magari in coda a qualche programma di infotainment che strizza un po’ più l’occhio alle donne.
Non è la media di share di un Ballarò o di un Report ma nessuno pretendeva un exploit dalla compagna del commissario Montalbano. Per il futuro del programma, di cui non c’è bisogno di sottolineare per una terza volta l’attualità, la rete dovrà eventualmente optare per un terzo nuovo volto a cui abbinare una narrazione così intensa e così delicata al tempo stesso, magari una conduttrice più stabilmente televisiva che possa eguagliare il palmares di 4 edizioni affidate a Camila Raznovich, la quale però chiusa la sfortunata esperienza a La7 rientra di diritti tra le papabili sostitute della Ranieri.
1. MissMartin ha scritto:
19 dicembre 2012 alle 12:01