A tutti noi hanno sempre insegnato che nascere sani e belli, come direbbe una Lambertucci qualunque, è una fortuna. No, non è vero. Almeno, non più nel 2009, non più a Miss Italia. E a dircelo è una Milly Carlucci, sorriso smagliante e vestito da sera rosso fuoco (per un servizio di giorno a bordo piscina!), dalle pagine di Tv Sorrisi e Canzoni.
“La bellezza è già un talento” tuona Milly, circondata uno spaurito gruppo di ”vecchie” miss, e l’affermazione torna utile per descrivere la nuova formula del programma: “abbiamo voluto trasformare il concorso in un talent show“. Certo, la Carlucci, prima donna a condurre lo storico evento di Raiuno (e ad assumersene la direzione artistica), poi, specifica: “ma a questa [la bellezza, ndDM] devono aggiungersi personalità, carisma, simpatia“. Ma c’è, comunque, un qualcosa che non ci torna.
Eh sì, perché se “tutte le Miss saranno sottoposte a una serie di provini, che le coinvolgeranno non solo sul palco, ma anche in situazioni esterne“, ma fra gli ospiti (come si vocifera) figurerà una certa Paris Hilton, qualcosa non ci torna.
E ancora. Ben vengano le prove d’ogni tipo, utili anche a rimpolpare le fila dei conduttori Rai (citofonare a metà delle graziose presentatrici apparse durante l’Era Graziale), ma se esse saranno come quelle degli scorsi concorsi ci sarà solo da mettersi le mani nelle extensions! Assolutamente da abolire, infatti, la prova “actor’s studio“, che vedeva l’aspirante reginetta di turno alle prese con la scena clou d’un film famoso, tutta attenta a barcamenarsi tra un labiale sempre mal riuscito ed un principe azzurro, scelto all’uopo dalla sempre viva (!) giuria. Un Brignano o un Garko, fatti alzare ad hoc, a cui dare schiaffo o bacio, sempre secondo l’ordine appena indicato.
Le perle che ci offrono le compagne di servizio di Milly ci fanno tornare, per fortuna, con la coroncina per terra. Martina Colombari ci rende partecipi di un suo uno intimo ricordo: e, cioè, che nel lontano 1991 “per sfilare feci la mia prima ceretta“. Miriam Leone, miss uscente, tiene a dirci: “non perdete mai il sorriso, ma il vostro, quello vero“. Cristina Chiabbotto, infine, ci rassicura: “Sì, ora sono bruna, volevo cambiare, ma l’importante è rimanere sempre se stessi dentro“. In sostanza, tutto cambia, ma tutto resta uguale.
Anzi, no. Perchè che anche il concorso di Miss Italia diventasse l’ennesimo talent non ne sentivamo proprio la mancanza. E’ vero che le belle statuine non piacciono (più) a nessuno e che è buona cosa che una Miriam Leone sappia valorizzare la sua bellezza con una buona parlantina ed una buona presenza, non solo scenica. Ma che, fin dalle dichiarazioni della stessa direttrice artistica, si passi dalle tanto vituperate sfilate ad un provino a tubo catodico aperto è davvero troppo (“oggi tutte le candidate sognano di fare spettacolo e noi – dice Milly – vogliamo dare loro una chance“).
C’è di più. Che si voglia far calvacare anche a Miss Italia l’onda dilagante della talent-mania è davvero ipocrita nonché fuori luogo. Ipocrita perchè non basta una mera dichiarazione d’intenti a far acquistare credibilità e qualità ad una rinnovata formula, se essa, comunque, è figlia della necessità di rinverdire un programma che, tra l’imperversare di veline e letterine, stava e sta perdendo ogni appeal sul pubblico da casa. Fuori luogo perché, ancorché dichiarato dalla stessa Carlucci, si fatica davvero a trovare un senso al fatto che “la bellezza sia già talento” e che, soprattutto ed in generale, un concorso di bellezza debba legarsi, meglio ri-fondarsi su prove e provini come una qualunque delle accademie che imperversano sul nostro piccolo schermo.
Prendendo a prestito le generalità di una vecchia partecipante, ora in pole position per fare da nuova ereditiera a Carlo Conti la prossima stagione, potremmo dire il talent a Miss Italia non c’entra proprio una Benedetta Mazza.
In verità, i segnali di una possibile deriva per Miss Italia 2009 (come concorso di bellezza) c’erano già tutti da fine giugno. All’ultima edizione di Miss Italia nel Mondo 2009 (qui la cronaca della serata), infatti, il regista Cenci si era portato dietro tutta la baby-gang di Ti Lascio una Canzone, snaturando l’intero concorso. Il pericolo, quindi, di vedere una versione anticipata di Ballando con Le Stelle anche a Salsomaggiore ci sembra, quindi, un’ipotesi affatto peregrina. Giusto Emanuele Filiberto dovremmo risparmiarci. Sempre che accetti la proposta di Mediaset, ovvio.
1. dan ha scritto:
21 agosto 2009 alle 16:35