19
settembre

CESARE MORI – IL PREFETTO DI FERRO: PER IL PDL “UN’OPERAZIONE GROSSOLANA CON FORZATURE ED ERRORI”

Cesare Mori - Il Prefetto di Ferro

Non c’è pace per la fiction italiana. Dopo le recenti critiche del Procuratore Antimafia Piero Grasso, a finire sotto accusa è Cesare Mori – Il Prefetto di ferro, la miniserie con Vincent Perez e Gabriella Pession andata in onda domenica e lunedì scorsi in prima serata su Rai1. La fiction diretta da Gianni Lepre, seguita da una media di 3.971.000 telespettatori con il 16.13% di share, ha ricevuto aspre critiche da parte dei senatori del Popolo delle Libertà, Alberto Balboni e Enzo Fasano, che hanno definito la fiction un’operazione grossolana non senza forzature storiche ed errori.

“La storia del prefetto che combatté la mafia fino al punto di sconfiggerla, caso unico nella storia d’Italia, viene piegata a caricatura di un santino con i cattivi, così cattivi, da replicare lo schema della trattativa stato-mafia tanto in voga oggi, manco avessero affidato la consulenza ad Antonio Ingroia e Massimo Ciancimino. Il regista, gli sceneggiatori e l’apparato Rai hanno volutamente annacquato in un antifascismo di maniera quella che nella memoria storica fu la prima e vera liberazione della Sicilia dalla mafia.”

Le accuse di Balboni e Fasano hanno trovato il consenso anche del Presidente del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, che ha dichiarato:

“La Rai con questi contenuti viene meno alla sua funzione di servizio pubblico”

Altre critiche sono arrivate da Pasquale Squitieri che nel 1977 diresse per il grande schermo il film Prefetto di Ferro con protagonista Giuliano Gemma. Il regista intervistato dal Secolo D’Italia ha dichiarato:

“Cominciamo col dire, per esempio, che Cesare Mori non ha mai adottato nessun bambino; ci sono dei falsi storici persino nelle canzoni; e non parliamo delle inesattezze e delle falsità per quanto riguarda i rapporti tra Mori e il fascismo delineati nella fiction. Io ho portato sul grande schermo il vero “prefetto di ferro”, il ritratto in onda sulla Rai è solo uno sceneggiato tv che potrebbe rifarsi anche a qualunque personaggio di fantasia autoriale. Vederla così sputtanata, una personalità straordinaria come quella di Cesare Mori, mi ha davvero disturbato.”

Accuse di tutt’altra natura ma sempre legate al mondo della fiction Rai, sono arrivate invece dal vicedirettore generale Rai Antonio Marano, che intervenendo a Torino al 64° Prix Italia, ha messo sotto accusa il modello produttivo della tv di Stato.

“La fiction è uno dei settori più importanti per la tv italiana, ma i nostri prodotti sono poco competitivi all’estero perché, a differenza di quelli francesi, tedeschi o americani che sono global, sono local. Nel 2010 la Rai esportava 80 o 90 prodotti, oggi ne esporta 20 o 30. Serve un linguaggio più veloce. Il formato di 70-90 minuti non va bene, occorre portarlo a 50 minuti”

Marano non ha inoltre risparmiato critiche al sistema organizzativo del settore Fiction.

“Non è più tempo di tagli sul prodotto. Siamo arrivati al punto che il cavallino è bello magro. Forse va cambiato il sistema organizzativo. Penso alle decine di strutture e frammentazioni.”

Cattiva gestione, fiction grossolane e troppo legate al territorio, sono dunque i principali punti su cui dovrà darsi da fare il nuovo direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta, che da qualche settimana ha occupato il posto di Fabrizio Del Noce.

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5 Commenti dei lettori »

1. nokiatony ha scritto:

19 settembre 2012 alle 15:35

chiedo scusa… ma mi chiedevo: perchè prima fate il post annunciando che mtv verrà rilevata dall’auditel e poi non li pubblicate????



2. matteo quaglia ha scritto:

19 settembre 2012 alle 15:59

esponenti del pdl , guardate ma con tutto il cuore …. ma vaffanchiul va , ma pensate alle cose serie per una volta cazzarola ma possibile che dobbiate utilizzare ogni cosa e metterla in relazione con quello che sta succedendo in questo periodo?? era una fiction sulla storia di un personaggio importante che ha combattuto la mafia all’ inizio del 900 non una campagna elettorale su trattativa stato mafia e affini , non avete ancora capito cari esponenti che non esiste solo la politica e la campagna elettorale ( la stessa cosa vale per la mussolini che andava ridicolmente contro virgina raffaele che faceva la minetti )



3. Giuseppe ha scritto:

19 settembre 2012 alle 16:45

Non ho visto la miniserie, né l’ho registrata, in quanto avevo il presentimento che non si trattasse di un capolavoro. Sono d’accordo con Marano relativamente alla durata delle puntate. Però non è solo questione di minuti, ci vuole anche la qualità.



4. taninus ha scritto:

25 settembre 2012 alle 13:53

Sono uno storico e la fiction mi ha lasciato perplesso sulle troppe libertà che si sono presi nell’inventare alcuni particolari. Mi è para più un western che una vera storia di polizia. Tuttavia, proprio da studioso della materia, dico che queste fiction fanno solo bene. Mori è presentato nella sua vera essenza, un uomo ligio al dovere, onesto verso lo Stato, il popolo e la propria famiglia. Ha dimostrato che il sacrificio personale è l’unico modo per cambiare, anche poco, un sistema potente.



5. Zingaro carlo ha scritto:

14 ottobre 2012 alle 22:30

Ho visto la fiction con Rai international. Pessima e di bassa qualità’. Passima ambientazione,casting di basso livello. Per esempio, in paragonabile con il Commissario Nardone che è un’opera di altissimo livello. Non si possono spendere denari pubblici per un opera di bassissimo livello come quella di Mori



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