“#Grasso su B. #Parodi dice alcune verità (parlo per scienza diretta), altre non può saperle. Prima o poi le svelerò.”
A cinguettare, con fare sibillino, è Giorgio Mulè, ex direttore di Studio Aperto, in riferimento a quanto asserito da Aldo Grasso, a proposito di Benedetta Parodi, nella sua consueta rubrica su Corriere Tv.
Non bastassero i maliziosi nomignoli di “Gabanelli di Studio Aperto” o di “Fabio Volo della cucina”, il popolare critico è tornato a parlare (oggi in video, lo scorso 28 dicembre sul Corriere cartaceo) della Parodina per un “suggerimento”: trasformare I Menù di Benedetta in una sitcom familiare perchè Casa Parodi sarebbe la prosecuzione esemplare di Casa Vianello.
“Quando, tra una frittura e un impasto, ci racconta del cambio degli armadi e si erge a moglie ideale, quando le cadono per terra i biscotti appena sfornati, ebbene in quel momento il suo programma cambia genere e diventa una sitcom”, dice Grasso sul Corriere.
Tutto questo non prima di una ‘doverosa’ premessa al vetriolo sulla carriera della Parodi giornalista:
[...] “quando conduceva Studio Aperto, e lasciatemelo dire era un mezzo disastro, di lei si ricordavano solo le papere, il modo un po’ così, gioioso, quasi infantile di raccontare la cronaca cioè non era proprio adatta a fare la conduttrice del telegiornale. E infatti le fu affidata una rubrica al termine del telegiornale, la famosa rubrica Cotto e Mangiato, secondo alcuni una promozione, secondo altri una retrocessione” [...]
Un critica feroce, espressa in video, che qualche giorno fa, sull’edizione cartacea, era ancora più forte:
[...]“È lì – ci si diceva – per via della sorella Cristina, quella del Tg5 o del cognato Giorgio. E magari non era vero. Poi le hanno creato lo spazio Cotto e mangiato, al termine del tg e subito i maligni hanno pensato a una sorta di retrocessione. Pur di toglierla dalla conduzione – ci si diceva – l’hanno lasciata a casa a spignattare”[...]
Proprio sulla carriera da giornalista e sul successivo approdo a Cotto e Mangiato di Lady Caressa, l’attuale direttore di Panorama deve necessariamente saperne di più. Giorgio Mulè, infatti, dirigeva Studio Aperto quando nacque la rubrica culinaria bonsai. Ecco perchè le sue criptiche affermazioni fanno pensare. Che il successo in cucina della Parodi sia nata dall’insuccesso come giornalista? Quali saranno le verità dette da Grasso e quelle nascoste, c’entreranno col fatto che a Mediaset non si siano premurati affatto a trattenere Lady Caressa? Chissà.
1. MisterGrr ha scritto:
5 gennaio 2012 alle 18:43