Una sola cosa accomuna serie di successo come Un medico in famiglia, I Cesaroni, Anna e i cinque e Raccontami: il paese d’origine del format, la Spagna. Attualmente, la penisola iberica rappresenta un vero e proprio eldorado per gli italici produttori del piccolo schermo, che avvezzi al rischio e famelici di nuove idee, privilegiano l’adattamento di serie televisive andate in onda con successo in un paese come la Spagna, affine per cultura e tradizioni, al self-made. Strategia, questa, che ha quasi sempre pagato, pochi i flop annoverati (Giornalisti e Terapia d’urgenza) eclatanti i successi registrati (Un medico in famiglia e I Cesaroni), e che non poteva far altro che continuare.
Tant’è che imperverseranno prossimamente sui nostri teleschermi: Tutti per Bruno, adattamento di Los hombres de Paco, con Claudio Amendola nei panni di un poliziotto, e La familia Mata (non ancora ufficializzato il titolo italiano) sulle reti Mediaset, e Fisica o chimica (Fisica o Quìmica) prodotta da Publispei. Chissà che, poi, non si aggiunga a questi titoli l’adattamento della versione spagnola di Sin Tetas no hay Paraíso, il telefilm rivelazione in Spagna nel 2008.
Non è solo l’omogeneità culturale a spingere i produttori italiani allo shopping nella terra della Corrida, ma anche il fermento creativo che da tempo caratterizza la televisione d’oltre Pirenei. Contenuti nuovi e originali, capaci di stare al passo coi tempi e talvolta anticiparli, mescolati ad un’accurata attenzione al sociale sono gli ingredienti chiave della fiction made in Spain, che altresì hanno consentito di strizzare l’occhio ad un pubblico più giovane. Oltre ai citati rifacimenti, in Italia vanno in onda circa 160 ore di fiction spagnola (tra cui Paso Adelante su Italia 1, Mujeres e Countdown sul satellite); 18, invece, le ore di fiction italiana in onda in Spagna.
Ci sono due motivazioni principali al vassallaggio delle fiction lunghe nostrane. La prima è rappresentata dal fatto che gli spagnoli, storicamente, hanno preferito, sia per i gusti del proprio pubblico sia per ristretezze economiche, alle miniserie e ai tv movie (prodotti core della nostra fiction), la lunga serialità. Ciò ha permesso, negli anni, di acquisire e maturare una grande esperienza, un eccellente know-how nella scrittura e nell’ideazione delle serie lunghe non riscontrabile in Italia proprio per il minor impegno, sotto questo punto di vista, che una miniserie richiede. La seconda ragione, invece, si chiama concorrenza. La frammentazione e la vivacità del mercato spagnolo, rispetto a quello italiano, hanno inevitabilmente comportato una maggior propensione al rischio e al nuovo, al tutto o niente.
E’ assente, invece, la motivazione che potrebbe sembrare più banale e immediata, ossia quella che attribuisce la superiorità dei telefilm spagnoli a una superiorità nelle capacità degli addetti ai lavori. Perchè così non è. Paradosso vuole che maestranze italiane, in molti casi, si celino dietro le fiction di successo. Infatti, due tra i più importanti broadcaster iberici, Antena 3 e Telecinco, sono in mani italiane, rispettivamente di De Agostini e di Mediaset. A ciò si aggiunge l’operato di attivissime case di produzione quali Grundy Italia, produttrice dei maggiori successi di quest’anno di Telecinco nel campo delle fiction (Sin Tetas no hay Paraiso, Yo soy Bea) e Magnolia che per Telecinco produce show di successo come Mujeres y hombres y viceversa (Uomini e Donne di terra iberica), Camera Cafè e Supervivientes.
Ed ora alcune curiosità:
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Querido maestro (Caro Maestro) e Ris sono due esempi di fiction italiane da cui è stata tratta una versione spagnola, gran successo riscosso dal primo, flop per il secondo.
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70 minuti è la durata di un episodio della maggioranza delle serie spagnole.
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DM è in grado di rivelarvi in assoluta anteprima che sia Elisabetta Canalis che Lucia Ocone hanno sostenuto un provino per entrare a far parte del cast della commedia La familia Mata.
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Los hombres de Paco, in onda attualmente su Antena très con la sesta stagione, è la prima serie spagnola a raccontare le vicende della polizia in chiave comica. La serie si è distinta per lo humor nero. Fisica o química, invece, narra le vicende di un liceo di Madrid, dalla duplice prospettiva studenti-insegnanti.
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La versione italiana di Un medico in famiglia differisce dall’originale per i toni meno drammatici e più spensierati. Raccontami, invece, differisce per l’ambientazione storica: anni ‘60 per l’Italia, ultimi anni del regime di Franco (dal ‘68 in poi) per la Spagna. La motivazione sembra risiedere nel maggiore avanzamento economico e culturale italiano di quegli anni.
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La “Ferilli spagnola” ossia la protagonista di Ana y los siete (Anna e i cinque) per cinque anni altri non è che Ana Obregon, attrice e presentatrice cinquantatreene, con all’attivo un presunto flirt, molto discusso in Spagna, con Costantino Vitagliano.
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Cuentame Como Paso
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Fisica o Quìmica
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Hospital Central
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Los Hombres De Paco
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Los Serranos
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Medico de Familia
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RIS, versione spagnola
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1. Il Mio Reality ha scritto:
20 febbraio 2009 alle 14:00