Sabato eroe per contratto a Mediaset, lunedì eroe per caso su Raiuno. Strano destino quello di Flavio Insinna, attore e conduttore dalle doti trasversalmente riconosciute, che riappare sulle reti di Mamma Rai con la fiction Eroi per caso, miniserie in onda stasera e domani sera alle 21,10, diretta da Alberto Sironi sulla sceneggiatura di Nicola Lusuardi e Francesco Scardamaglia, che ne è anche il produttore insieme al fratello Federico. Sfida dunque a colpi di baionette per le ammiraglie tra una produzione con un supercast e un Grande Fratello che ha in serbo mille novità (svelate da DM con grande anticipo) con un meno ricco di presunte corna, bestemmie e andirivieni vari.
Eroi per caso è chiaramente inserita nella celebrazione patriottica dell’Unità d’Italia e racconta gli anni della Prima Guerra Mondiale nelle trincee italiane sull’Isonzo. La vicenda ha come protagonisti un fotografo di guerra (Flavio Insinna) e un cappellano (Neri Marcoré), incaricati di scortare fino al fronte di combattimento un uomo reo di aver simulato di essere un telegrafista traduttore. Vanin, questo il suo nome, approfitta però di un momento propizio per eludere la guardia dei due e scappare, mettendo di fatto nei guai i sorveglianti, facendo pendere sulla loro testa la spada di Damocle dell’equivalenza della condanna a morte qualora non lo ritrovino. Nel panico generale Don Silvano deve anche gestire i turbamenti amorosi di Teresa, giovane debole di mente interpretata da Ambra Angiolini, nei suoi confronti.
L’affannosa ricerca tra le prime linee belliche conduce finalmente sulle tracce di Vanin (interpretato da Michele Alhaique) corso ad aiutare la moglie partoriente nel paese d’origine, ma provoca anche la caduta nelle mani austriache del cappellano e del fotografo, salvati solo per un atto eroico proprio di Vanin, a sigillo di un rapporto di solidarietà umana che scavalca persino le tristi necessità di ruolo imposte dalla guerra. L’amor di patria, che anima il loro pensiero e la loro vita, si celebra con un finale di sacrificio e ricongiunzione con le truppe proprio nel momento più duro dell’attacco austriaco.
Insolito risulterà il finale tragicomico in cui un brillante escamotage salverà la pelle a Vanin. Una fiction dunque che vista l’evoluzione narrativa della conclusione può inserirsi pienamente nei moduli della rappresentazione bellica consegnata alla tradizione dalla cinematografia di registi come Monicelli e Comencini. Protagonista il tema, spesso neorealista, della guerra che uccide le persone ma non lo spirito italiano più puro, fatto di generosità, ostinatezza e capacità di arrangiarsi, ieri con il Sordi de La grande guerra e Tutti a casa, oggi con Insinna e Marcorè.
1. sirgeorgebest83 ha scritto:
10 gennaio 2011 alle 15:37