Le notizie corrono veloci ai piani alti della politica. Anche se si tratta delle ultime riguardo i futuri palinsesti Rai. Come sappiamo, Il fatto del giorno di Raidue potrebbe essere cancellato e la conduttrice Monica Setta ritrovarsi disoccupata. Ma alcuni politici, sopprattutto di sinistra, non ci stanno e nelle ultime ore hanno rilasciato dichiarazioni incredibilmente pro Setta e il suo programma. Partiamo dalla giovane ma tenace Debora Serracchiani (Pd):
”Se dovesse corrispondere al vero, la chiusura del ‘Fatto del giorno’ sarebbe una brutta notizia’. Sono stata ospite un paio di volte al Fatto del giorno e ho trovato una produzione attenta e volonta’ di fare informazione. Forse non c’era l’aplomb della Bbc, ma c’era senz’altro la capacita’ di tradurre nella lingua di ogni giorno questioni delicate e complesse. Inoltre – ha aggiunto Serracchiani – per quanto ne so, al costo di 7mila euro a puntata, in quello studio si faceva approfondimento e share”.
Il talk politico del pomeriggio più volte finito nella bufera mediatica ha saputo coniugare approfondimento e ottimi ascolti, rivitalizzando una fascia del pomeriggio in crisi per il secondo canale. Ma il budget esiguo e il 10% di share in media non sono gli unici punti fermi su cui si sofferma Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della Commissione Vigilanza Rai e più volte ospite del programma di Rai2:
“Nella definizione del prossimo palinsesto pare che su Rai2 vengano cancellate trasmissioni come “Il fatto del giorno” di Monica Setta e “l’Italia sul due” di Milo Infante e Lorena Bianchetti. La curiosità della notizia, se confermata, e’ dovuta al fatto che sono trasmissioni che hanno registrato in questi mesi significativi ascolti e con un basso costo di produzione. Sempre secondo indiscrezioni, il tutto dovrebbe essere sostituito da un contenitore curato, pare, da un professionista in arrivo da Mediaset. Se il tutto dovesse rispondere al vero, sarebbe altrettanto curioso conoscere le ragioni editoriali, economiche e finanziarie che portano l’azienda a penalizzare format di successo in termini di ascolti e di budget con altre esperienze che, ne siamo certi, avrebbero costi di gran lunga superiore. È questa la strada per contenere i costi e rilanciare la qualita’ nell’azienda di servizio pubblico?”.
Quelle di Merlo e Serracchiani, non sono le uniche voci a farsi sentire. Anche Matteo Colaninno (Pd) ha voluto dire la sua.
Per l’esponente del Partito democratico, il programma condotto da Monica Setta è “brillante e mordace“, ed ha un “successo quantitativo indiscutibile in quella fascia“:
“Non ho ovviamente titolo specifico, come parlamentare, ad intervenire su scelte che competono solo i vertici dell’azienda ma come utente da un lato e ‘attore’ dall’altro sarei assai rammaricato per la perdita di una professionalità e di un prodotto, talvolta aggressivo, ma certamente di valore”.
La Setta può ritenersi soddisfatta per le dichiarazioni così generose nei confronti del suo programma, arrivate anche dal portavoce del Pdl Daniele Capezzone e dal presidente della Campania Stefano Caldoro. Basteranno qualche manciata di agenzie (con frecciatine incluse) a far cambiare idea ai vertici Rai?
1. aladino ha scritto:
4 giugno 2010 alle 10:39