A 52 anni, Marco Masini, big del Festival di Sanremo 2017, dà l’idea di esser diventato più saggio, di aver acquisito una consapevolezza diversa rispetto a quella degli esordi. Proprio a DM, che l’ha incontrato, ha spiegato:
“E’ normale che quando si è giovani si abbia un istinto più ribelle e che quando si comincia a fermarsi in certe stazioni importanti della nostra vita il nostro modo di essere si trasforma (…) Tutto è cambiato e, se vuoi esser felice, devi accettare il cambiamento in maniera naturale…”
A Sanremo porta una canzone introspettiva che parla di scelte e momenti. Spostato di un secondo (qui il testo) “rappresenta la punta dell’iceberg di un progetto nato qualche anno fa che in qualche maniera descrive un’evoluzione umana, esistenziale, di vita in generale perchè quello che noi scriviamo è sempre figlio di quello che noi viviamo. Partiamo da un qualcosa di autobiografico per trovare un trucco per spiegare le vite degli altri (…) E’ un viaggio nel tempo utopico, arrivare un secondo prima delle nostre azioni sarebbe importante per poter scegliere la direzione giusta con più lucidità e coerenza“.
Tuttavia, se Marco avesse avuto un secondo in più non avrebbe cambiato nulla della sua vita perchè “non sarei quel che sono“. Il cantante fiorentino ci ha parlato anche della scelta di interpretare il brano Signor Tenente nella serata cover quando “non serve esibirsi, serve ricordare qualcosa di importante…”
Per finire abbiamo sottoposto il veterano festivaliero ad uno speciale game, riguardante fatti “accaduti” o “non accaduti” sul palco dell’Ariston.